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Sul “rosso d’altura” Fabio supera in due set il qualificato francese Drouguet. In tabellone anche Berrettini (n.6), che debutta contro l’argentino Cachin, campione in carica, e Napolitano, che trova sulla sua strada il qualificato brasiliano Hide
di Tiziana Tricarico | 15 luglio 2024
Parte con il piede giusto Fabio Fognini nello “Swiss Open Gstaad”, torneo ATP 250 con un montepremi di 579.320 euro che si disputa sulla terra rossa della Roy Emerson Arena della città elvetica.
Il 37enne di Arma di Taggia, n.80 ATP e settima testa di serie, vincitore dell’edizione del 2017, ha battuto per 64 63, in un’ora 23 minuti di partita, il francese Titouan Drouguet, n.141 del ranking, proveniente dalle qualificazioni. Fabio ha chiuso con 15 vincenti a fronte di 9 gratuiti (14 contro 14 il bilancio del transalpino.
“Sono già stato a Gstaad diverse volte e ho bei ricordi - le parole a caldo dell’azzurro -. Lui aveva già giocato due match qui ed era piuttosto a suo agio ma sono contento di essere passato al secondo turno. Lo scorso anno sono venuto qui dopo l’infortunio ed ho perso in tre all’esordio contro chi poi è arrivato in finale (lo spagnolo Ramos-Vinolas; ndr). Stavolta sono qui senza grandi aspettative: ho giocato tre buoni match a Wimbledon, poi mi sono riposato un po’. So che è un tabellone molto, molto duro ma sono qui per combattere e fare del mio meglio”.
Il match. In quello che è il loro primo confronto primo set in grande equilibrio con il punteggio scandito dai turni di battuta anche se in risposta il francese raccoglie qualcosa di più dell’azzurro (10 punti contro 5) almeno fino al decimo gioco quando, complici due doppi falli, è proprio il 23enne di Villeneuve Saint Georges ad offrire la prima palla-break del parziale che è anche un set-point, completando l’opera con un diritto che termina lungo (6-4).
Fabio annulla tre palle-break in avvio di seconda frazione (1-0) e poi è lui a strappare la battuta a Drouguet dopo che il francese ha provato a recuperare da 0-40 a 30-40 (2-0). Nel quarto game, il più lungo del match (14 punti) Fognini annulla una prima chance per il contro-break ma non la seconda (2-2). Nel sesto gioco, però, l’azzurro si riprende il break di vantaggio (4-2) e stavolta lo conferma anche (5-2). Fabio comincia il nono game con due doppi falli consecutivi ma poi infila quattro punti consecutivi chiudendo con la combinazione servizio-diritto (6-3).
Fognini troverà al secondo turno il peruviano Juan Pablo Varillas, n.162 del ranking, proveniente dalle qualificazioni, che ha superato in tre set l’austriaco Dominic Thiem, n.133 ATP, vincitore dell’edizione del 2015 (che ha già annunciato che questo sarà il suo ultimo anno sul tour). Tra Fabio ed il 28enne di Lima non ci sono precedenti.
In tabellone ci sono altri due azzurri. Non fortunatissimo nel sorteggio Matteo Berrettini: il 28enne romano, n.82 del ranking e sesto favorito del seeding, vincitore a proprio a Gstaad nel 2018 del suo primo titolo ATP (e di nuovo finalista nel 2022, stoppato da Ruud), debutta martedì contro l’argentino Pedro Cachin, n.110 ATP, campione in carica. Tra Matteo, ad aprile vincitore a Marrakech del suo ottavo trofeonel tour maggiore, ed il 29enne di Bell Ville non ci sono precedenti.
Stefano Napolitano, n.125 ATP, trova dall’altra parte della rete - sempre martedì - il brasiliano Gustavo Heide, n.178 ATP, anche lui qualificato: anche in questo caso si tratta di una sfida inedita. Chi vince affronterebbe al secondo turno il francese Ugo Humbert, n.15 del ranking e 2 del seeding.
La prima testa di serie del torneo è il greco Stefanos Tsitsipas, n.12 ATP, che entrerà in gara direttamente al secondo turno come tutte le prime quattro teste di serie.
A inizio Novecento, Gstaad iniziava a diventare una meta apprezzata dai turisti che arrivavano in treno, attraverso la ferrovia Montreaux-Oberland Bernese. L'alta società d'Europa si incontrava qui al Gstaad Palace, costruito proprio in quegli anni. Il Gstaad Palace è anche la sede della prima edizione di quello che oggi è l'ESG Swiss Open Gstaad, il torneo europeo disputato alla maggiore altitudine (1.050 metri) rispetto al livello del mare. Il torneo, che dal 1970 al 1989 ha fatto parte del Grand Prix e dal 1990 ha sempre costituito una tappa sul rosso dell'ATP Tour, si gioca alla Roy Emerson Arena, impianto intitolato al campione australiano che ha trionfato 4 volte negli anni Sessanta.
Emerson è il campione più titolato nella storia dell'evento. Nell'era Open, invece, i primatisti restano gli spagnoli Sergi Bruguera (1992-94) e Alex Corretja (1998, 2000, 2002), tre volte vincitori a Gstaad. L'ultimo successo di un giocatore di casa risale al 2004, anno della vittoria di Roger Federer premiato un anno prima con una mucca per il suo primo trionfo a Wimbledon. In doppio, invece, domina l'albo d'oro il ceco David Rikl, ex numero 4 del mondo nel ranking di specialità, finalista a Wimbledon e allo US Open.
Due i successi italiani nell'albo d'oro. Qui hanno trionfato Fabio Fognini nel 2017 sul tedesco Yannick Hanfmann e Matteo Berrettini, che ha vinto il suo primo titolo ATP nel 2018 in finale su Roberto Bautista Agut. Quell'anno, peraltro, Berrettini ha firmato anche l'unico successo italiano nel torneo in doppio, in coppia con Daniele Bracciali, contro l'ucraino Denys Molcanov e lo slovacco Igor Zelenay.
In singolare, si registrano anche due finali di Adriano Panatta, battuto nel 1972 dallo spagnolo Andrés Gimeno e nel 1976 dal messicano Raul Ramirez; e di Andreas Seppi, sconfitto nel 2007 dal francese Paul-Henri Mathieu (A.Mastroluca).