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Matteo Arnaldi entrerà in Top 50 da lunedì e sarà a Bologna in Coppa Davis. E' l'anno delle prime volte per il sanremese: ripercorriamo la sua ascesa
di Alessandro Mastroluca | 07 settembre 2023
C'è ancora una prima volta da festeggiare per Matteo Arnaldi. E' l'anno dei debutti, degli esordi, delle grandi novità per il sanremese. Resterà anche l'anno della sua prima convocazione in Coppa Davis. Un premio, un riconoscimento per una stagione iniziata da numero 134 del mondo e proseguita come una cronoscalata sempre più veloce e verso vette sempre più alte fino al primo ottavo di finale Slam e all'ingresso fra i primi 50 del mondo.
Entrato in Top 200 solo ad agosto 2022, protagonista a novembre delle Intesa Sanpaolo Next Gen ATP Finals nell'ultima edizione del torneo a Milano, Arnaldi ha iniziato la stagione delle prime volte a Melbourne. Il suo primo Australian Open si conclude a un passo dal main draw, con una sconfitta all'ultimo turno delle qualificazioni contro Max Purcell.
L'arrivo sulla terra battuta cambia le prospettive. Lo scatto, ha raccontato il coach Alessandro Petrone, si manifesta chiaramente nell'ottavo di finale del Challenger di Murcia in cui batte in rimonta il belga Kimmer Coppejans. "Matteo stava giocando male, era sotto 63 31, ma è stato attaccato alla partita, l'ha vinta con grinta e poi ha conquistato il torneo" ha detto a SuperTennis.
Due settimane dopo, si qualifica per l'ATP 500 di Barcellona e vince la sua prima partita in tabellone nel circuito maggiore, contro lo spagnolo Jaume Munar.
La settimana successiva, a Madrid, si qualifica e batte Benoit Paire: per la prima volta passa un turno in un Masters 1000. E non si ferma. Al secondo turno sorprende il numero 4 del mondo Casper Ruud. E' una partita manifesto, la sua prima vittoria contro un Top 10. Il suo percorso a Madrid si chiuderà contro Munar che si prende la sua rivincita. Dopo il torneo, è per la prima volta in Top 100: per ora, ci resta solo una settimana. Ma è solo questione di tempo.
Ormai Arnaldi è lanciato. Passa un turno agli Internazionali BNL d'Italia, contro Diego Schwartzman la prima vittoria da applausi a Roma, poi si gode Parigi. Entra direttamente nel main draw al Roland Garros per il forfait di Andy Murray.
Domenica 28 maggio scende in campo contro il colombiano Daniel Elahi Galan, che l'aveva battuto all'ultimo turno di qualificazioni dello US Open 2022. Lo affronta con la forza tranquilla che porta in campo sempre, tutta sorrisi, leggerezza, allunghi, scivolate e attacchi veloci. Lo affronta e lo batte 26 63 60 62: è la sua prima vittoria nel main draw di uno Slam.
Al Roland Garros non va oltre il secondo turno, ma alla fine del torneo entra per la prima volta tra i primi 70 del mondo.
Cambiano le prospettive della stagione. L'ingresso in Top 50, che si era dato come traguardo più alto per il 2023, all'inizio della stagione sul duro in nord America è possibile. Serve un'ultima spinta, una piccola grande impresa.
New York è il luogo adatto per i sogni da trasformare in realtà. Il primo quinto set della carriera, vinto contro Arthur Fils, lo proietta al primo terzo turno di uno Slam. L'autorevolezza con cui si libera di un Top 20 tatticamente brillante e tecnicamente completo come il britannico Cameron Norrie gli apre le porte dell'ottavo di finale contro Carlos Alcaraz. Matteo non si accontenta di partecipare, non va in campo solo per fare bella figura.
“Volevo vincere, non avevo altri obiettivi sinceramente - ammette con la schiettezza dei suoi 22 anni in conferenza stampa -. Giocare su questo campo era uno degli obiettivi della stagione, non era facile e a inizio anno ero molto lontano dal realizzarlo… per questo motivo sono contento di quello che ho fatto. Mi pongo sempre obiettivi molto ambiziosi e non vedo l’ora di tornare in campo. D’ora in poi per me non saranno più delle prime volte e spero di riuscire a gestirle meglio”.
Ma di prime volte, intanto, ne aggiunge altre due. L'ingresso in Top 50 e la prima convocazione in Coppa Davis. Con sei, sette tornei ancora da disputare e solo 188 punti da difendere da qui a fine anno, può cullare il sonno Top 30 distante oggi poco più di 300 punti.
Non più un miraggio, ma un viaggio da affrontare con un bagaglio carico di esperienze e la fidanzata Mia, australiana, che lo segue e lo incita in giro per il mondo mentre Matteo batte record e primati con quella faccia da italiano allegro.
Sanremese, coetaneo di Sinner, come l'altoatesino si è diviso fra due sport fino alla prima adolescenza. Infatti fino a 12 anni pratica tennis e nuoto, lo sport amato da padre. A tennis, in compagnia, si diverte di più. Impara a gestire la mente, e controllare la rabbia che all'inizio sfoga in maniera più intensa, e a gestire il corpo con la stessa disciplina. "Sono maturato un po' tardi, anche sul piano fisico" ha ammesso a SuperTennis l'anno scorso.
Ma si è sempre sentito giocatore. Coach Alessandro Petrone ha raccontato di averlo visto correre sotto la pioggia, nel bel mezzo di una pista ciclabile. “Ho una fortuna: non mi pesa fare queste cose – spiegava a fine 2022 – se mi dedico a qualcosa, perché non devo farla? A maggior ragione se riguarda il mio lavoro, per quanto io non veda il tennis come un lavoro". In nome del tennis a sedici anni è partito per giocare un torneo in Georgia. Era solo, non sapeva l'inglese. Ha vinto il titolo. La prima delle prime volte di un ragazzo fortunato perché gli hanno regalato un sogno.