![](/Areas/SuperTennis/Images/layout/3-2.png)
Chiudi
Daniil Medvedev ha stravolto le certezze e dimostrato come riesca a controllare gli scambi anche rispondendo da molto lontano. I numeri lo confermano
16 agosto 2023
Daniil Medvedev sembra nato per sconvolgere le certezze considerate consolidate nel mondo del tennis. Una su tutte: quella per cui questo sia uno sport territoriale. Ovvero uno sport in cui chi prende campo per primo, chi riesce a rendere il suo campo più corto e più stretto rispetto all'avversario ha le maggiori possibilità di vittoria. Medvedev, al contrario, per controllare meglio lo spazio volontariamente arretra. Come sottolinea il coach e videoanalista Craig o'Shannessy, consulente anche per la FITP, in un articolo per l'ATP, questa tattica diventa una trappola mascherata per gli avversari.
Medvedev, infatti, tende a rispondere da molto dietro, anche cinque o sei metri più indietro rispetto alla riga di fondo, ma è anche il Top 10 che risponde con maggiore profondità. E fa tutta la differenza.
O'Shannessy ha estratto i dati dall'Infosys ATP Return Tracker, indicatore ATP che raccoglie i dati da Masters 1000, Nitto ATP Finals, Next Gen ATP Finals, ATP Cup, alcuni ATP 500 e 250 nei campi in cui sono presenti i sensori per tracciare le traiettorie della palla.
L'analisi prende in considerazione le risposte profonde contro la prima di servizio, ovvero quelle che rimbalzano nella fascia compresa fra la riga del rettangolo di servizio e la linea di fondo. In media i Top 10 direzionano queste risposte nel 39% più vicino alla riga di fondo e per il 61% più vicino al rettangolo di battuta. Nonostante la sua posizione molto arretrata, nel 43% dei casi le risposte di Medvedev finiscono più vicine alla riga di fondo. Il moscovita è terzo insieme a Stefanos Tsitsipas in questa particolare classifica, guidata da Jannik Sinner (47%) e Andrey Rublev (46%).
Nelle occasioni in cui ha risposto più vicino al rettangolo di battuta, Medvedev ha vinto il 61% di punti. Nessuno fra i Top 10 gli è nemmeno vicino. Il secondo è infatti Carlos Alcaraz (53%). Solo Holger Rune (52%), Rublev (50%) e Novak Djokovic (50%) ne vincono almeno uno su due.
Il netto vantaggio di Medvedev in questa situazione di gioco, scrive O'Shannessy, "si può spiegare con la sua posizione in campo. Quando la risposta rimbalza nei pressi della riga del rettangolo di battuta, chi serve è naturalmente proteso in avanti mentre chi ha risposto tende ad arretrare per difendersi. Medvedev però è già indietro dunque non si sente pressato a muoversi indietro come accade a chi normalmente risponde con i piedi vicini alla riga. Quindi Medvedev in questo modo si dà più tempo".
Se invece si guardano le occasioni in cui le risposte terminano nella fascia di campo più vicina alla riga di fondo, Medvedev è secondo per percentuale di punti vinti (58%) dietro ad Alcaraz (63%).
Il moscovita, sottolinea ancora O'Shannessy, "tratta la risposta come un qualsiasi altro colpo a rimbalzo, molto più dei suoi rivali che stanno con i piedi più vicini alla riga per cercare di colpire subito dopo il rimbalzo e togliere tempo a chi batte. Sembra che reagisca, ma in realtà ha scoperto l'arte di dominare lo spazio da dietro". Un vantaggio che potrebbe diventare decisivo sull'Arthur Ashe Stadium, il Centrale dello US Open con i suoi out larghissimi.