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L'Arabia spinge per la fusione ATP-WTA: il progetto del fondo PIF

Novanta giorni di tempo per accettare o meno la proposta messa sul tavolo dal fondo saudita che dopo aver avviato una nuova partnership con l'Atp e aver innescato un dibattito in quello femminile, punta ora a un nuovo circuito d'elite

13 marzo 2024

Ryadh, sede della Diriyah Tennis Cup (Getty Images)

Ryadh, sede della Diriyah Tennis Cup (Getty Images)

Secondo quanto riportato dal Telegraph, l'indagine esplorativa con cui il PIF - Public Investment Fund - il fondo sovrano della corona saudita, sta cercando di attestarsi nel mondo del tennis è tutt'altro che conclusa. E dopo la partnership siglata nei giorni scorsi dall'Atp, che ha portato al cambio di denominazione dei ranking e alla collaborazione con i tornei di Indian Wells, Miami, Madrid e Pechino, con le Nitto ATP Finals di Torino e le Next Gen ATP Finals, che si svolgeranno a Gedda, proprio in Arabia, fino al 2027, il prossimo obiettivo sarebbe quello di unire i due circuiti maschile e femminile in un unico tour, rinominato 'Premium Tour', comprendente i quattro Grand Slam, 10 Masters1000 della durata di dieci giorni ciascuno e una competizione a squadre fissata per la fine della stagione. Il tutto garantendo parità di trattamento in termini di montepremi, scenario finora garantito dai soli quattro Grand Slam.

Per riuscirci l'offerta lanciata è di un miliardo di dollari (783 milioni di sterline circa) e il termine ultimo fissato per accettarla o meno è di novanta giorni. I dieci Masters1000 che andrebbero a completare il calendario di questo nuovo tour sarebbero: Doha, Indian Wells, Miami, Montecarlo, Roma, Madrid, un evento ancora non precisato sui campi in erba, Cincinnati e Pechino. Gli altri eventi in calendario, quelli di categoria 500 e 250, verrebbero invece dislocati in un nuovo circuito, il Contender Tour sulle cui modalità di partecipazione e indotti non sono stati forniti per ora dettagli. 

Secondo il quotidiano britannico, durante il torneo di Indian Wells si sarebbero intrattenute discussioni informali tra i direttori degli eventi e il chairman dell'Atp, Andrea Gaudenzi, e i primi disaccordi sarebbero sorti proprio in sede di Slam visto il sostegno alla proposta ricevuto dall'All England Club e il parere opposto sollevato da Craig Tiley, Ceo di Tennis Australia, la cui posizione entrerebbe in conflitto con la gestione della United Cup.

Se il PIF ha già fatto il suo ingresso sul circuito maschile, sono ancora ferme a un nulla di fatto le trattative e i tentativi messi in campo per fare altrettanto con il circuito femminile. Le Wta Finals attendono ancora di conoscere la sede in cui si svolgeranno quest'anno e l'Arabia Saudita, nonostante i pareri divrersi registrati dalle protagoniste in attività, non sembra essere la sede ideale per via delle contraddizioni legate alla tutela dei diritti e della parità di genere presenti nel paese. Tuttavia in un comunicato, la Wta ha fatto sapere di di "restare attivamente ingaggiata con tutte le altre istituzioni esistenti e i futuri partner commerciali per capire se si possa portare maggiore allineamento nel mondo dello sport riducendone così la frammentizzazione attualmente presente". 

"Queste conversazioni proseguono ormai da un po' di tempo - si legge ancora nel comunicato - e nonostante lo stiano facendo nel modo più costruttivo possibile non hanno ricevuto consenso in nessuna delle proposte portate al tavolo. La Wta resterà quindi concentrata nell'organizzazione di un'altra grande stagione e su quelle che sono le sue strategie di crescita. C'é un'ondata d'interesse da parte di nuovi partner e tifosi che coinvolge lo sport femminile e vogliamo assicurarci che il futuro del tennis femminile sia migliore e sempre più grande".

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