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Dopo due ore di gioco il sanremese chiude un match che lo aveva visto perdere il primo set e che progressivamente è riuscito a far suo con intelligenza e ostinazione. Ora al secondo turno lo attende Struff
di Ronald Giammò | 05 ottobre 2023
Inizia con una vittoria il Masters1000 di Shanghai per Matteo Arnaldi che supera in rimonta l'australiano Alexei Popyrin 46 63 64 qualificandosi al secondo turno dove affronterà il tedesco testa di serie n.21 del seeding Jan-Lennard Struff contro cui non aveva mai giocato in carriera. Potrete rivedere il match in chiaro, gratis e per tutti, su SuperTennis alle 21.
Il sanremese ha confermato ancora una volta i progressi maturati nel corso di una stagione che - giova ricordarlo - aveva iniziato da n.134 del mondo aggiungendo alla sua collezione un successo costruito con pazienza al termine di un match complicato fin dalle premesse. Ha vinto col gioco, Arnaldi, ma ancor più con la testa. Non abbassando mai la concentrazione, anche quando non premiato dalle sue scelte; restando sempre dentro al match, anche quando per lunghi tratti è sembrato che fosse Popyrin a tenerne i fili; e continuando a cercare soluzioni, a trovare una strada, confidando che alla lunga tanta ostinazione avrebbe infine ottenuto ricompensa. E così è stato. Popyrin ha finito con lo sgretolarsi. E Arnaldi può così festeggiare un risultato che dietro alla vittoria nasconde anche un altro importante step di crescita.
In una stagione di prime volte come quella condotta sin qui da Matteo Arnaldi, ecco arrivare il primo tabellone principale di un Masters1000 giocato di diritto e non conquistato partendo dalle qualificazioni. A Shanghai l'azzurro apre la sua campagna contro l'australiano Alexei Popyrin. Si gioca di sera e c'é del vento a sventagliare bandiere e traiettorie di casa sul campo n.3. L'azzurro, n.42 del mondo, inizia con lo slancio di sempre, forzando i colpi e cercando di usare il campo come una lavagna su cui imprimere le sue soluzioni. Ma la giornata non è di quelle più ispirate. Popyrin trova il break in avvio e Arnaldi nel game successivo non riesce a convertire le due occasioni che ha a sua disposizione.
C'é che l'aussie risponde profondo, intuendo in breve come tener lontano il sanremese dalla linea di fondo sia il modo migliore per disinnescarne l'aggressività. Che, contenuta nel ritmo e interrogata nelle variazioni, fatica a imporsi tanto nello scambio quanto nella lettura di soluzioni alternative. Seppur ingolfato, Arnaldi non rinuncia però a giocare il suo tennis, gli aucti non mancano ma sono lampi a costellare un primo set in cui si ha la sensazione che sia invece Popyrin ad avere in mano il pallino delle operazioni, condotte con un piano di gioco in cui la ragione prevale sull'istinto e dove tutto è calibrato - discese a rete incluse - per non infiammare la temperatura di un match che l'aussie sente di poter così gestire al meglio. Missione compiuta in 40' e archiviata con un 6-4.
Il secondo set inizia così come si era chiuso il primo. Con poche prime in campo di Arnaldi (poco più del 40%), e Popyrin felicemente sintonizzato sullo spartito sin lì condotto. Il carattere di Arnaldi però è come una goccia che a lungo riesce a scavare anche le percentuali e le difficoltà di giornata. Subito ancora una volta il break, l'azzurro è bravo a restituire immediatamente il favore all'australiano (annullando la palla che lo avrebbe portato a rincorrere sul 4-2), e da lì prendere il largo con un parziale di 16 punti a due sublimatosi in un secondo break messo a segno con un gran passante di rovescio in corsa. E' il punto che porta Arnaldi sul 5-3 alla battuta per pareggiare i conti: 6-3 ed esito rinviato al terzo.
Popyrin accusa il colpo. Se al termine del primo set Arnaldi, pur in svantaggio, era rimasto freddo e composto ragionando sul da farsi, Popyrin invece comincia a dar segni d'insofferenza, ghignando ora per lo stupore di fronte alle prodezze che si ritrova ad incassare, ora per la frustrazione che sente affiorare scoprendo inoffensive le sue iniziative. Arnaldi centra il break, Popyrin dà in escandescenza, e il piano inclinato del match ora pende tutto dalla parte dell'azzurro. Arnaldi fallisce la prima chance di chiudere il match sul proprio servizio, ma per ridare fiducia a questo Popyrin servirebbe ben altro, e al secondo tentativo l'epilogo puntuale arriva, impreziosito dall'ennesima prodezza.