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Ferrero: "Così l'arrivo di Sinner ha motivato Alcaraz"

In un'intervista al quotidiano argentino La Nacion il coach di Carlos Alcaraz ha spiegato che effetto ha avuto sul murciano l'avvento ad alto livello di Jannik Sinner

di | 19 febbraio 2024

La delusione di Carlos Alcaraz a Buenos Aires (Getty Images)

La delusione di Carlos Alcaraz a Buenos Aires (Getty Images)

Dal trionfo a Pechino, con la prima vittoria in carriera su Daniil Medvedev in finale, fino all'ultimo successo a Rotterdam, Jannik Sinner sta raccogliendo i frutti di un lavoro partito da lontano. I segnali delò suo potenziale c'erano tutti, e non solo per i suoi tifosi. Lo spiega bene Juan Carlos Ferrero, ex numero 1 del mondo e coach di Carlos Alcaraz, campione in carica a Wimbledon e più giovane giocatore ad arrivare in vetta al ranking e a chiudere una stagione da numero 1 nella classifica ATP.

In un'intervista al quotidiano argentino La Nacion concessa durante il torneo di Buenos Aires, che Carlos Alcaraz ha concluso con una sconfitta in semifinale contro il cileno Nicolas Jarry, Ferrero ha spiegato come la dedizione di Jannik oltre ai suoi successi abbiano costituito una motivazione in più per il murciano. 

200 volte Jannik Sinner

"Da due anni vediamo lavorare bene Sinner, sapevamo che questo momento sarebbe arrivato - ha detto Ferrero -. Già da un po' Sinner bussava alla porta dei grandi, sapevamo che questo momento sarebbe arrivato. Si vedeva che possedeva il tennis per vincere gli Slam, gli mancava solo un po' il fisico perché era molto magro. Ma una volta allenato e maturato, ce l'ha fatta. È un giocatore da tenere d'occhio in ogni torneo, uno dei maggiori pretendenti alla vittoria, proprio come Carlos". 

Alcaraz e Sinner sono molto amici. Si allenano insieme, si scambiano simpatici messaggi via social; Jannik ha anche partecipato, e filmato la scena col telefonino, alla cerimonia con cui hanno intitolato a Carlitos uno dei campi dell'accademia di Ferrero, dove Alcaraz è cresciuto e si allena, e dove a lungo ha anche vissuto quando non era in viaggio per tornei. Amici e insieme protagonisti di una rivalità sana, affascinante. E come i grandi rivali ognuno tira fuori il meglio dall'altro.

"Fra loro è successo un po' quanto accaduto con Rafa e Roger che si stimolavano l'un l'altro, finché non è arrivato Novak, che ora sta motivando un po' Carlos e Sinner. L'anno scorso, quando Novak ha vinto [le Nitto ATP Finals], dicevo a Carlos: "Hai visto? Ora dobbiamo allenarci come animali per arrivare al livello di Novak. Jannik lo farà e noi dobbiamo farlo". E lui ha risposto: "Sì, sì, sì, sì, ce la metteremo tutta". In altre parole, è una motivazione".

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