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Jannik Sinner è positivo a un metabolite del clostebolo, riscontrato in bassa concentrazione a Indian Wells
20 agosto 2024
Solo 400 punti decurtati in classifica e nessuna squalifica. È la sentenza della ITIA, la Tennis Integrity Agency, per la positività di Jannik Sinner a un controllo antidoping effettuato durante il torneo di Indian Wells. Sinner è risultato positivo al metabolita del clostebolo in bassissima concentrazione (meno di un miliardesimo di grammo).
La leggerezza della sentenza fa comprendere l’insussistenza della colpa di Jannik, positivo a una sostanza contenuta in uno spray acquistabile in qualunque farmacia italiana, utilizzato per trattare una piccola ferita del suo fisioterapista, che ha applicato tale famaco tra il 5 e il 13 marzo, giorni in cui ha massaggiato Sinner ed effettuato altri trattamenti senza guanti. In questo modo Jannik sarebbe risultato positivo per contaminazione trans-dermale.
L'AVVOCATO. "SINNER E' INNOCENTE, L'ITIA NON L'HA MESSO IN DISCUSSIONE"
Lo è per la bassissima concentrazione, per l’inesistenza di effetti migliorativi delle prestazioni: fattori che la stessa ITIA ha accertato. Altrimenti in caso di colpa provata e di assunzione in concentrazioni elevate di sostanze migliorative della prestazione sarebbe arrivata una sospensione.
Lo dimostra, ad esempio, il precedente di Maria Sharapova squalificata per quattro anni poi ridotti a due per aver continuato ad utilizzare il meldonium non essendo per sua leggerezza consapevole del fatto che era stata nel frattempo inserita nella lista delle sostanze proibite.
Sinner rimane un patrimonio del tennis italiano e mondiale. Un campione, che ha giocato tutta l’estate e vinto il Masters 1000 di Cincinnati con la spada di Damocle di una possibile squalifica sulle spalle. Insieme al suo team, Jannik è riuscito gestire lo stress dell'attesa, che è probabilmente stato forte anche nella fondata consapevolezza di non aver agito con dolo.
La sanzione che lo lascia numero 1 del mondo e non intacca in alcun modo la sua partecipazione allo US Open né la certezza di restare in vetta alla classifica fino a Pechino e di superare le settimane da numero 1 di grandi icone di questo sport come Boris Becker.
"Ci rincuora che nessuna colpa o negligenza sia stata attribuita a Jannik Sinner" si legge in una breve nota dell'ATP. "Vogliamo anche riconoscere la robustezza del processo di investigazione e la valutazione indipendente dei fatti nell'ambito del Tennis Anti-Doping Programme (TADP), che gli ha permesso di continuare a competere. E' stata una questione complicata per Jannik e per il suo team, e sottolinea la necessità da parte dei giocatori e del loro staff di tenere la massima attenzione nell'utilizzo di prodotti o trattamenti. L'integrità è una priorità nel nostro sport"