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Umag, Sonego fuori ai quarti contro Cerundolo

Il torinese si è arreso al tie-break del terzo set nel torneo croato. L'argentino giocherà la decima semifinale nel circuito maggiore, l'ottava sulla terra

di | 25 luglio 2024

Lorenzo Sonego (Getty Images)

Lorenzo Sonego (Getty Images)

Lorenzo Sonego si è fermato ai quarti al Plava Laguna Croatia Open Umag, l'ATP 250 sulla terra battuta della città croata in calendario fino al 27 luglio all'ATP Stadion Goran Ivanisevic (montepremi €579.320). Il torinese (n.54 del mondo) ha ceduto 64 26 76(2) contro l'argentino Francisco Cerundolo (n.37), che nel 204 ha raggiunto la semifinale anche nell'ATP 500 di Rio de Janeiro. Sonego ha vinto solo uno dei tre confronti con Cerundolo, al primo turno a Vienna nel 2023. 

Crudeltà del tennis è giocare un primo set pressoché impeccabile condito da 3 ace, 14 vincenti e 3 soli errori gratuiti, e ritrovarsi col perderlo per 6-4 inciampando sull'unica palla break concessa al tuo avversario nel corso del parziale. E' quanto accaduto a Lorenzo Sonego, un primo set durato quasi un'ora, un lungo corpo a corpo contro un Cerundolo solido quanto preciso e poco propenso all'errore. Sfumate le tre occasioni da break costruite lungo l'arco del parziale, due delle quali sciupate quando invece avrebbero potuto mandarlo a servire per portarsi alla battuta per chiuderlo in suo favore, ecco invece piombare l'unica chance in favore dell'argentino al termine di un decimo game tanto tirato quanto inevitabilmente fatale per il piemontese. 

Unicità del tennis è però riprendere le operazioni e intercettare un passaggio a vuoto del proprio rivale senza accusare alcun calo nel proprio gioco: ancora un tabellino che rasenta la perfezione, il 90% di prime messe in campo, il 100% di punti vinti sulla seconda senza che Cerundolo riuscisse a ritrovare lo smalto perduto o soluzioni in grado di far cambiare rotta all'inerzia del gioco. Risultato: una mezz'ora di Sonny show impreziosita da prodezze, e la convinzione che il terzo set potesse inclinarsi ancora una volta in favore del tennista azzurro.

Bellezza del tennis è stato invece il vivere un terzo parziale all'insegna dell'equilibrio, con tensione e paura a frenare istinti e iniziative dei due rivali. Game smaltiti rapidamente, nessun passaggio da alcuna parità, nessuna palla break ad eccitare il confronto con l'inevitabile approdo al tie-break con il conto dei punti in perfetta parità. Ed ecco allora tornare a farla da padrona la tensione, la precisione, la sorte o quel che sia. Un gratuito di troppo, il campo che prima era una lavagna che torna a rimpicciolirsi, il fiato che si fa corto senza che si riesca ad imporsi in quelli che saranno poi i momenti chiave del match. Umag parla argentino. Le speranze azurre poggiano ora tutte sulle spalle di Lorenzo Musetti.

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