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Vagnozzi ammette: "Sinner ha stupito anche me"

Il coach di Jannik Sinner commenta in zona mista al Pala Alpitour la vittoria dell'azzurro su Daniil Medvedev in semifinale alle Nitto ATP Finals

18 novembre 2023

Simone Vagnoxzzi, il coach di Jannik Sinner (foto Sposito/FITP)

Simone Vagnoxzzi, il coach di Jannik Sinner (foto Sposito/FITP)

"Oggi Jannik Sinner ha sorpreso anche me". Non usa mezzi termini il suo coach Simone Vagnozzi, in zona mista al Pala Alpitour per commentare la vittoria dell'azzurro su Daniil Medvedev nella semifinale delle Nitto ATP Finals.

"Alla fine del secondo set la partita era diventata difficile, ma Jannik è uscito fuori nel terzo con un'energia pazzesca e l'ha giocato in maniera clamorosa. Medvedev oggi è entrato in campo con un piano tattico molto aggressivo, non lo avevo mai visto tirare così forte dal primo punto e Jannik è stato bravo a tener botta specialmente all'inizio. La differenza l'ha poi fatta il calo al servizio del russo nel terzo set,  e lì Jannik è stato bravo a 'montargli sopra' e a superarlo nel ritmo". La sua forza, ha aggiunto, "è che una volta finito il match, quando era sulla cyclette, già pensava a come migliorare".

Miglioramento è la parola chiave di Sinner e di tutto il team. Tra Vagnozzi, Darren Cahill, il preparatore Umberto Ferrara, il fisioterapista Giacomo Naldi è evidente un idem sentire che è alla base del suo successo. "E' importante questa sinergia durante tutto l'anno: nel team c'è comunicazione, fiducia, e questo fa sì che Jannik sia più tranquillo. Quando lui crede in quello che gli dici, i risultati arrivano" ha detto. 

"Ripenso a quando due anni fa a Roma dissi che Jannik era sullo stesso livello di Alcaraz e c'era qualcuno che mi guardò strano. Oggi ci siamo avvicinati ancora un po' - ha detto Vagnozzi -. Personalmente, ho sempre creduto che attraverso il miglioramento potesse fare grandi cose ed è quello che sta accadendo. Jannik è migliorato nella parte fisica, in quella tecnica e tattica e questo fa sì che oggi sia in grado di battere i migliori del mondo".

Anche se quest'anno, con la notevole eccezione della semifinale a Wimbledon, "i tornei al meglio dei 3 su 5 non sono andati bene come i Masters 1000 e i 500" ha spiegato Vagnozzi. "sappiamo che Jannik dovrà migliorare nell'aspetto fisico. Ci sono state partite particolari negli Slam, con Altmaier, Zverev, ma sono convinto che l'anno prossimo farà bene anche negli Slam".

Insomma, il meglio deve ancora venire, riconosce il coach di Sinner. "Penso che abbia ancora molto margine, non penso sia arrivato al top. C'è tanto da fare, può migliorare sotto ogni aspetto. E questo non può che farci ben sperare".

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Il progresso fisico e tecnico non può che combinarsi con il lavoro mentale. "Il tennis è un puzzle, senza aspetto mentale non si fa niente. Noi cerchiamo di lavorare su tutto e di completarlo. I grandi campioni sono forti in tutti gli aspetti e per arrivare ancora più in altro serve ancora migliorarsi" ha spiegato. 

Ma alla fine a Sinner quel che piace di più "è giocare a tennis". Vorrebbe fare solo quello, o quasi. "La palestra, magari. la fa un po' meno volentieri - confessa Vagnozzi -. Ma la verità è che la disponibilità che lui mette ogni giorno nel migliorarsi è enorme". Senza questo approccio, i grandi risultati non sarebbero possibili. Grazie a questo approccio, dietro a Sinner c'è tutta l'Italia che ama lo sport e a Torino sogna l'impresa.

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