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Campioni internazionali

Nicolino, alla prima che mi fai…

L’Atp ha deciso di comminare 16 settimane di squalifica e un’ulteriore multa di 25.000 dollari all’australiano Kyrgios per i fatti relativi al suo match contro Karen Khachanov a Cincinnati. Con la condizionale però: da lunedì prossimo scatta un periodo di osservazione di sei mesi, durante i quali Nick sarà obbligato a…

di | 26 settembre 2019

Nick Kyrgios racchetta per aria

L’hanno preso per un orecchio e sollevato di peso: 16 settimane di squalifica e altri 25.000 dollari di multa (oltre ai 113.000 che gli avevano comminato già al torneo di Cincinnati). Con la condizionale.

L’Atp ha annunciato la chiusura dell’istruttoria nei confronti del discolo australiano Nick Kyrgios, reo di una clamorosa intemperanza al torneo Atp Masters 1000 di Cincinnati, durante il match contro il russo Karen Khachanov. E gli ha inflitto le punizioni di cui sopra sospendendole per un periodo di 6 mesi durante i quali Kyrgios sarà sotto stretta osservazione: non dovrà dire parolacce agli arbitri o rivolte all’avversario o al pubblico; non dovrà fare gesti maleducati, tipo sputare nella direzione dell’arbitro o di chiunque altro durante o alla fine dei match.

Dovrà avere un mental-coach al seguito durante i tornei. E nel periodo della cosiddetta ‘off-season’, i mesi di novembre e dicembre, dovrà farsi dare supporto da uno specialista in ‘gestione del comportamento’.

Insomma, se Nicolino nei prossimi 6 mesi ne farà un’altra delle sue, scatteranno sia la squalifica che la multa.

Che cosa era successo a Cincinnati? Per chi non se lo ricorda, una breve sintesi. In un momento molto delicato di una partita tiratissima, un game lunghissimo e potenzialmente decisivo sul 4-4 nel secondo set (dopo che Nicolino aveva perso il primo al tie-break), su un punto delicatissimo l’arbitro gli ha chiamato un warning per aver sorpassato i 25 secondi tra la fine del punto precedente e l’esecuzione del servizio successivo. Time violation.

“Trovami un video in cui Nadal va a servire così velocemente e io mi tappo la bocca per sempre” ha ringhiato all’arbitro. Era rabbioso perché non era solito perdere tempo al servizio e si è sentito ‘pizzicare’ alla prima infrazione. Aveva subito il break e poi raddrizzato il set al tie-break prima di perdere l’incontro al terzo.

Alla fine di quel secondo set, ancora furibondo, aveva chiesto di andare in bagno solo per poter spaccare due racchette senza essere visto da tutti (ma le telecamere lo hanno seguito e documentato). Alla fine della partita ha sputato in direzione dell’arbitro anziché tendergli la mano.

Imperdonabile. Ma anche ormai etichettato come “bad boy” e quindi sempre nel mirino. Ci sono arbitri che trovano gusto nell’essere particolarmente intransigenti nei suoi confronti, un po’ come accade talvolta nei confronti di Fabio Fognini.

Morale: è arrivata la sanzione pesante ma per ora solo come minaccia. Una penalità incombente. C’è da auspicare che Nicolino ce la faccia a contenersi, perché con lui in campo il divertimento è assicurato: tennis di altissima classe, soluzioni istintive e imprevedibili, invenzioni, niente di ‘solito’..

Non è un caso se è stato convocato da Federer anche per l’ultima Laver Cup e si è rivelato il vero punto di riferimento del team del “Resto del Mondo”.

In più nell’ambiente tutti sanno Nicolino non è per niente cattivo. Anzi. Ora sembra che debba fermarsi per problemi alla spalla, emersi durante la sfida di ieri persa contro Andreas Seppi. Forse chiuderà qui la stagione.

E i primi tre mesi di ‘osservazione’ li potrà fare preparandosi e ‘osservando’ le partite di basket NBA, la sua vera grande passione.

Che debba mettere un freno a certi eccessi è fuori di dubbio. Ma che non sentiremmo la mancanza del vero Kyrgios se ce lo trovassimo in campo a gennaio trasformato in un compito damerino, questo è tutto da discutere.

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