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L'ungherese, ex numero 1 under 18 e campione junior a Wimbledon, che ha eliminato Shapovalov è il prossimo avversario dell'azzurrino: un attaccante da fondo, solido, potente e geometrico. Un giocatore con cui l'azzurro può misurare il suo attuale livello. Berrettini sfida lo scorbutico statunitense Sandgren: non è un match banale.
di Alessandro Mastroluca | 22 gennaio 2020
Comincia anche a cambiare la percezione del tennis in Ungheria. In una nazione in cui resiste il culto nostalgico per il calcio che si nutre delle meraviglie della nazionale di Puskas degli anni Cinquanta, la passione sportiva si allarga alla pallanuoto, alla scherma, alla pallamano. E da qualche anno, anche al tennis grazie alla popolarità di Fucsovics, che ispira le nuove generazioni.
Lo statunitense Tennys Sandgren, tanto esaltato per i quarti di finale all'Australian Open del 2018 quanto criticato per le posizioni di estrema destra, filo razziste, che aveva postato sui social network, sarà l'avversario di Matteo Berrettini. I due non si sono mai incontrati. Il numero 1 azzurro ha una grande occasione nella sua sezione di tabellone, ma la sfida non è proprio scontata.
Lo statunitense ha un tennis poco raffinato ma copre bene il campo, gioca sull'uno-due e prova a togliere ritmo agli avversari.
Risponde d'anticipo, il numero 100 del mondo, dunque Berrettini avrà di fronte un avversario in grado di testare la varietà dei suoi schemi al servizio e i miglioramenti nel fronteggiare una palla poco lavorata ma profonda e vicina al corpo. Sarà una sfida che potrà dire molto sul torneo dell'azzurro.