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L’ex numero uno del mondo lo ha detto in una intervista al quotidiano tedesco Bild
di Angelo Mancuso | 04 maggio 2020
C'è un argomento che esalta gli appassionati, tanto più in tempo di coronavirus con lo stop del tennis fissato al momento fino al 12 luglio e grande incertezza sui tempi di ripresa dei circuiti mondiali ATP e WTA. Quattro lettere, una parolina magica, un acronimo che fa sognare e scatena le opposte fazioni: GOAT. Greatest of All Time. Il più grande di sempre. Ne hanno parlato in tanti, utilizzando i criteri più disparati, spesso per dare credito alla propria tesi. Chi è stato il più grande? Federer? Nadal? Connors? Borg? Magari Henri Cochet? O Bill Tilden? Qualcuno ha mai espresso punte di rendimento come Lew Hoad? Lo ha spesso sottolineato Nicola Pietrangeli. O ha offerto spettacolo come John McEnroe? E Djokovic può raggiungere e superare King Roger? Insomma, non se ne esce e il quesito è destinato a non avere mai una vera risposta. Uno dei criteri universalmente riconosciuti per stilare classifiche è il numero di vittorie nei tornei del Grande Slam. Tra gli uomini, questa speciale classifica è comandata da Federer (20), seguito da Nadal (19), quindi Djokovic (17) e Pete Sampras (14) e via via tutti gli altri.