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Campioni internazionali

Anisimova-Halep, un anno dopo: un viaggio per papà

Amanda Anisimova sfida Simona Halep, che ha sconfitto nei quarti l'anno scorso al Roland Garros. E' stata la sua prima vittoria contro una top 5. Pochi mesi dopo, alla vigilia dello US Open, è scomparso il padre Kostantin, suo primo maestro.

di | 02 ottobre 2020

Un anno ti cambia, ti restituisce diverso. Dodici mesi fa, Amanda Anisimova batteva Simona Halep nei quarti di finale del Roland Garros. Firmava la prima vittoria contro una top 5 e diventava la prima giocatrice nata negli anni 2000 in semifinale in uno Slam. Dodici mesi dopo, torna al terzo turno a Parigi, di nuovo contro Simona Halep. In mezzo, ha firmato importanti contratti con Nike e Gatorade grazie a Max Eisenbud, lo storico agente di Maria Sharapova. E ha affrontato la prova più dura, la morte del padre e coach Kostantin, subito prima dello US Open 2019.

"E' la cosa peggiore che mi sia mai capitata, non ne parlo con nessuno" ha detto a inizio anno al New York Times. "Solo il tennis, tornare in campo, mi ha aiutato. E' quello che mi rende felice, e so che avrebbe reso felice anche mio padre".

Kostantin Anisimov e sua moglie hanno lasciato Mosca per gli Stati Uniti nel 1998. Volevano dare più occasioni nel tennis a Maria, la figlia primogenita che poi avrebbe studiato all'Università della Pennsylvania e avviato una carriera di successo in banca.

Si sono stabiliti inzialmente a Colts Neck, New Jersey, una comunità conosciuta per la bontà delle scuole. Amanda nasce a Freehold ma nel 2002, quando ha un anno, Maria convince la famiglia a spostarsi a Bradenton. Qui, alle 4.30 di un memorabile mattino, si presentano senza essere stati annunciati per parlare con Nick Bollettieri. Il coach non aiuta Maria, ma sarà decisivo per Amanda.

Gli Anisimov dal 2004 vivono a Miami. Amanda comincia ad assistere alle partite della sorella maggiore, ne imita i movimenti con una mini-racchetta. Mamma Olga alimenta quel suo primo talento, le insegna i fondamentali prima che il marito Kostantin assuma il ruolo di primo maestro della piccola Amanda, che studia a casa. 

"Mia madre ha creato un tennis camp, così Amanda poteva stare con i bambini della sua età e non perdersi niente" ha raccontato Maria, che ha abbandonato il tennis proprio perché ha sentito il desiderio di una vita più normale.

Paragonata spesso a Maria Sharapova, nel 2017 Anisimova ha debuttato in un torneo WTA a Miami e in uno Slam al Roland Garros. Nel 2018 è diventata la più giovane a raggiungere gli ottavi a Indian Wells dal 1994 e ha debuttato in top 100 grazie alla sua prima finale WTA a Hiroshima.

Ha iniziato il 2019 con gli ottavi all'Australian Open e la memorabile semifinale al Roland Garros. Nel momento più alto della sua storia, però, il destino la mette di fronte alla sfida meno attesa. Ad agosto del 2019 la famiglia è preoccupata. Per giorni, nessuno riesce a mettersi in contatto con Kostantin, che si è separato dalla moglie. Amanda è rimasta a vivere con la madre ma non ha mai interrotto i rapporti con il padre. 

Di fronte a quel prolungato silenzio, gli Anisimov chiamano la polizia che trova la porta dell'appartamento di Kostantin chiuso dall'interno. Un agente forza la serratura e scopre il suo corpo sul pavimento.

"Mi è servito un po' di tempo per tornare a divertirmi in campo" ha ammesso Anisimova che nel 2019 ha vinto il suo primo titolo a Bogotà. E' diventata la più giovane statunitense a trionfare a livello WTA dai tempi di Serena Williams a Indian Wells nel 1999.

Quest'anno, a parte la semifinale di Auckland a inizio stagione, ha completato exploit isolati come la vittoria su Elina Svitolina al secondo turno a Doha. Ha provato ad affiancarsi a Carlos Rodriguez, l'ex coach di Justine Henin, colpito dal suo potenziale Ma la collaborazione si è interrotta dopo pochi mesi all'inizio di quest'anno. Adesso lavora con Alex Kuznetsov.

Sulla terra rossa spiega di non essersi mai trovata male, nemmeno quando giocava i tornei junior. Sta imparando l'arte della pazienza, e nei primi due turni ha fatto vedere anche variazioni e palle corte che risultano particolarmente efficaci con le palline pesanti e la terra umida. 

Sta soprattutto imparando un giorno alla volta a convivere con un dolore che non andrà mai via. "Non posso farci niente - ha detto, devo tornare a vivere". Un anno in più può cambiare tutto.

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