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Ha formazione (tennistica e non) italiana, la numero 23 Wta, reduce da una striscia di 18 vittorie nelle ultime 19 partite giocate. Allenata dal coach Danilo Pizzorno, ha trovato nella preparazione mentale un fattore decisivo per esplorare al massimo tutto il suo potenziale
di Cristian Sonzogni | 29 settembre 2022
Timida, ma grintosa quanto basta. Elegante, ma pronta a lottare ogni volta che serve. Riservata, sulla scorta delle origini della famiglia, ma solare come un'italiana doc. Liudmila Samsonova, numero 23 del mondo, è tra le giocatrici dell'anno nel circuito Wta ed è tra le prossime candidate a un posto tra le top 10, sulla scorta di una stagione d'oro, con tre titoli conquistati nel circuito, l'ultimo dei quali a Tokyo.
Liuda, seguita dal torinese Danilo Pizzorno, coach di esperienza e pioniere della videoanalisi (lavoro che porta avanti anche con alcuni dei migliori azzurri), ormai è in rampa di lancio e non accenna ad avere cali. Tanto che il suo bilancio parziale parla di 18 vittorie nelle ultime 19 partite. Unica sconfitta, agli Us Open contro Ajla Tomljanovic, nel match degli ottavi di finale.
Segreti? In realtà il potenziale della ragazza è sempre stato importante, alla luce del sole, fin da quando Liudmila, ancora teen-ager, si faceva notare arrivando in finale al prestigioso Torneo Avvenire del Tc Ambrosiano di Milano. Era il 2014, e ricordando ora la sconfitta contro la spagnola Julia Payola (oggi addirittura fuori dalle prime mille al mondo) viene quasi da sorridere. Soprattutto pensando al fatto che quella simpatica ragazza del nord della Russia, ormai italiana d'adozione se parliamo di tennis, decise di giocare tutto il match alla ricerca del punto vincente, anche se non era giornata e anche se dall'altra parte della rete aveva una rivale che recuperava tutto alzando decine di palle avvelenate.
Samsonova story, dagli inizi (italiani) a oggi
A voler guardare a fondo, però, forse un paio di segreti (rivelati) ci sono. “Danilo (Pizzorno, ndr) è un genio – ha spiegato Liudmila in un'intervista rilasciata al sito della Wta – e non lo dico perché è il mio allenatore. Il fatto è che tatticamente vede tutto prima degli altri, e inoltre mi ha costruita pezzo dopo pezzo. Se sono quella sono è merito suo”. Il secondo nome che emerge è quello di Claudia Gambarino, psicologa sportiva introdotta a Liudmila proprio da coach Pizzorno. La loro collaborazione è cominciata lo scorso luglio, e dopo l'assenza forzata di Wimbledon (che ha vietato l'ingresso ai russi), è cominciata quella striscia vincente che ha cambiato la carriera della ragazza nata a Murmansk.
Una ragazza semplice, Liuda, che rifugge le interviste se non sono proprio necessarie, che non è pronta per essere star, malgrado piano piano si stia abituando all'idea. Sui suoi social (Instagram – dove ha oltre 23 mila follower – è il suo preferito) le immagini extra tennis si trovano col contagocce: un momento di relax alle terme a fine stagione, un'uscita in abito da sera a Monte-Carlo, qualche scatto più intimo (e intimista), per lo più dedicato al compagno di vita Alessandro Dumitrache, pure lui parte del team.
Per il resto, è tennis, tennis e ancora tennis. Anche perché in fondo il cammino è appena cominciato. Per le altre passioni – auto, moda, arte, musica – ci sarà tempo. Qui è il momento di raccogliere, dopo anni di lavoro che adesso fanno vedere i loro bellissimi frutti.
Liudmila Samsonova in pillole
Liudmila fuori dal campo