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Scomparso a 83 anni Manolo Santana, il primo spagnolo a trionfare a Wimbledon nel 1966. Era presidente onorario del Madrid Open
di Alessandro Mastroluca | 11 dicembre 2021
Lutto nel mondo del tennis. E' morto a 83 anni, a Marbella, Manuel Martinez Santana, detto Manolo, primo tennista spagnolo a vincere il torneo di Wimbledon nel 1966, l'anno in cui è stato considerato numero 1 del mondo. Lo hanno comunicato gli organizzatori del 'Mutua Madrid Open' di cui Santana era presidente onorario dopo esserne stato direttore dal 2002.
In carriera ha giocato quattro finali Slam vincendole tutte. Oltre a Wimbledon, ha trionfato al Roland Garros 1961 e 1964, sempre su Pietrangeli, e agli Us Championships 1965 (primo europeo a riuscirci). Ha giocato 120 match in Davis, vincendone 92. Ha anche vinto la medaglia d'oro nel singolare e l'argento nel doppio a Città del Messico nei Giochi del 1968, dove il tennis è stato incluso come evento dimostrativo. Ha poi guidato la Spagna in Coppa Davis da capitano fra il 1980 e il 1985 e di nuovo dal 1995 al 1999.
"Grazie mille volte per quello che hai fatto per il nostro Paese e per aver aperto la strada a tante persone. Sei sempre stato un punto di riferimento, un amico e una persona molto vicina a tutti - ha twittato Rafael Nadal -. Ci mancherai".
Te echaremos de menos Manolo; serás siempre único y especial. Un saludo a tu familia y mucha fuerza en estos momentos.
— Rafa Nadal (@RafaelNadal) December 11, 2021
Nunca te olvidaremos! #manolosantana #santana #tenis #tennis #DEP pic.twitter.com/zKC2VejhHL
Il giorno più importante della sua carriera, la domenica del 1966 in cui sarebbe diventato campione di Wimbledon, è iniziato in un modo decisamente inusuale. Manuel scende dalla metro alla stazione di Southfields e si incammina verso l'All England Club. Ha una borsa con le sue tre racchette, Slazenger Challenge n.1, e sulla maglietta il giorno prima si è fatto cucire lo stemma del Real Madrid, per cui fa il tifo da sempre. Manuel, che tutti conoscono come Manolo, sta per attraversare i Doherty Gates, e avviarsi verso la porta con i versi della poesia "If" di Rudyard Kipling a far da cornice.
Nel percorso ha battuto nei quarti Ken Fletcher, che aveva sconfitto John Newcombe e si era ritrovato anche a servire, invano, per il match sul 5-4 nel quinto. Ha superato, sempre 7-5 al quinto, Owen Davidson in semifinale dopo aver mancato tre match point. In finale ha piegato lo statunitense Dennis Ralston.
“Era un gran giocatore ma non un campione” ha ammesso Santana in un'intervista al Pais per il cinquantenario dell'impresa. “Aveva un gran servizio e un'ottma volée, mi aveva battuto quell'anno al Queen's, ma quel giorno mi dissi, senza presunzione: oggi ho l'occasione di realizzare il sogno della mia vita, non mi batterà”.
Un sogno per cui ha sacrificato tanto. Lui che un tempo pensava che l'erba fosse buona solo per le mucche, decide di non andare al Roland Garros, che ha già vinto due volte, per restare in Inghilterra un mese e mezzo: il dilettantismo, ormai prossimo a sparire, esiste ancora e Manolo perde molti soldi per quel sogno.
Un aspetto non secondario per il figlio di un elettricista, incarcerato dieci anni durante la Guerra Civile. Ha scoperto l'amore nella virtù che non cede al rancore di sua madre, ha vissuto gli inizi nel mondo del tennis come l'esplorazione di un mondo sconosciuto, che sembrava solo per ricchi. Galeotto fu un sandwich: suo fratello, che lavorava al Club Velázquez l'aveva dimenticato a casa e la mamma gli chiede di portarglielo. Manolo, che pure si sente fuori posto, ci va e ci resta.
È con lui che, un anno prima, la Spagna ha scoperto il tennis. Quando ha trionfato a Parigi, ha raccontato, non c'erano giornalisti spagnoli, che “non sapevano nemmeno se si giocava con una palla rotonda o quadrata”.
Nel 1965, però, la nazionale batte gli Stati Uniti in Davis a Barcellona e Santana vince il suo terzo Slam a Forest Hills, scortato poi in albergo dai ballerini arrivati dal padiglione spagnolo della Fiera Mondiale.
Santana, terzo per presenze in Davis dopo Pietrangeli e Nastase, perde la prima delle sue due finali, a Sydney, ma infligge a Emerson una delle due sole sconfitte della sua carriera con gli Aussie. Il Generalissimo Franco lo premia col titolo di Illustrissimo e la Medaglia di Isabella.
“Manolo è stato un pioniere” ha detto Carlos Moyà, oggi allenatore di Rafa Nadal. “C'è in ogni sport qualcuno che abbatte le barriere e i confini. Manolo l'ha fatto per il tennis spagnolo. Tutti noi siamo in debito con Santana”.
E questo è il saluto di Novak Djokovic su Twitter
Heartbreaking to just get the news about Manolo Santana. Sending my deepest condolences and prayers to his family and all who loved him, which is so many. Thank you dear Manolo for paving the way, you will be missed and celebrated always! Rest In Peace legend! #manolosantana pic.twitter.com/yD9133duQj
— Novak Djokovic (@DjokerNole) December 11, 2021