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Campioni internazionali

Sinner, i numeri non mentono: il 2022 è la base di un grande 2023

Jannik Sinner ha chiuso un 2022 complesso e condizionato dai tanti infortuni. Ha giocato e vinto meno tornei ma ha reso molto più solida la sua posizione negli Slam e nei Masters 1000. Inoltre al servizio e in risposta il suo rendimento è migliorato rispetto al 2021

di | 02 dicembre 2022

Jannik Sinner ha chiuso un 2022 ambivalente, per molti tifosi deludente. Sicuramente una stagione complessa per i tanti problemi fisici. Il suo giudizio complessivo, formulato in un'intervista pubblicata su La Stampa dopo l'ultima partita della stagione persa contro lo svizzero Huesler al Masters 1000 di Parigi-Bercy, resta positivo.

"Chiudo l'anno fra i primi quindici del mondo: magari dal difuori può non sembrare un granché, ma considerate tutte le situazioni difficili che mi sono trovato ad affrontare, secondo me è un buon risultato" ha detto Sinner.

Se però si confronta il rendimento del 2022 con quello del 2021, si può dire che Sinner ha chiuso una stagione solida, continua, con più certezze che rimpianti. Certo, sono mancati gli acuti, ma la continuità è aumentata notevolmente. Ha migliorato il piazzamento dell'anno prima in tutti i grandi tornei, a parte Miami dove aveva raggiunto la sua prima finale Masters 1000 nel 2021. Ha giocato meno tornei "piccoli", ma ha comunque ridotto da otto a due gli eventi in cui ha perso all'esordio. Ha migliorato praticamente tutti gli indicatori di rendimento al servizio, alla risposta e nei momenti di pressione come dimostrano le classifiche ATP.

E tutto questo nell'anno in cui ha scelto di impostare un nuovo progetto tecnico, con un nuovo coach, Simone Vagnozzi, e l'aggiunta di Darren Cahill come consulente. Le novità, le variazioni nel suo gioco si vedono. E gli effetti sono innegabili.

Nel 2022 Sinner ha giocato 19 tornei comprese ATP Cup e Coppa Davis, con un bilancio di 47 vittorie e 16 sconfitte (75% di successi). Nel 2021 ne aveva giocati 26 con il 69% di vittorie.

Il 2021 è stato un anno di grandi exploit, di storici record. Sinner è diventato il primo italiano a vincere quattro titoli in una stessa stagione: ha trionfato in un ATP 500 (Washington) e tre ATP 250 (Melbourne 1, Sofia, Anversa).

Ha raggiunto la prima finale 1000 a Miami, altre due semifinali (ATP 500 di Barcellona e Vienna) e due quarti di finale. Ma ha anche perso all'esordio in due Slam (Australian Open e Wimbledon), due Masters 1000 (Canada e Parigi-Bercy), un ATP 500 (Queen's) e tre ATP 250 (Montpellier, Atlanta, Stoccolma).

Il diritto di Jannik Sinner (foto Getty Images)

Nel 2022 su 17 tornei individuali (dunque esclusa l'ATP Cup), ha perso all'esordio solo due volte, a Eastbourne e al Masters 1000 di Parigi Bercy. Ha vinto un titolo, a Umag, e giocato un'altra semifinale, all'ATP 250 di Sofia. Ma negli Slam e nei Masters 1000 i piazzamenti sono stati decisamente più costanti.

L'altoatesino ha raggiunto tre quarti di finale (Australian Open, Wimbledon, US Open) e un ottavo (Roland Garros) negli Slam; tre quarti (Miami, Montecarlo, Roma) e quattro ottavi nei Masters 1000 ((Indian Wells, Madrid, Canada, Cincinnati); due quarti in tornei ATP 500 (Dubai, Vienna).

Il cambio di passo è evidente anche per quanto riguarda le performance individuali. Al servizio rischia di più, lo dimostra la percentuale leggermente più bassa di prime in campo, da 60 a 58%, che si combina con una media più elevata di ace (da 4,8 a 6,4) e doppi falli (da 2 a 2,8) a partita. In percentuale vince più punti con la prima di servizio (da 71 a 74%), leggermente meno on la seconda (da 54 a 53%). Ma tiene più turni di battuta e complessivamente vince due punti su tre al servizio. I margini di miglioramento maggiori si concentrano su questo fondamentale, e Sinner ne è pienamente consapevole. E' infatti solo 32mo per rendimento complessivo al servizio nel 2022 secondo il Leaderboard dell'ATP. Un anno fa era 35°.

In risposta, Sinner figura tra i migliori del circuito, secondo l'omologa classifica ATP. Nel 2022 ha guadagnato due posizioni rispetto al 2021, passando dal decimo all'ottavo posto. Rispetto all'anno scorso, Sinner vince più punti in risposta (32% contro la prima, 53% con la seconda, +1% nel confronto con il 2021). Converte meno palle break ma la somma non fa il totale in questo caso, perché comunque ottiene più break ed è questo il dato che conta di più (27% contro 26%), a parità di punti totali vinti in risposta.

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La differenza maggiore, rivelano i dati ATP, la fa nelle situazioni di pressione, quelli in cui la sua freddezza emerge con ancora maggiore evidenza. L'ATP prende in considerazione le palle break, trasformate e salvate, la percentuale di successo nei tie-break e al set decisivo, quinto negli Slam e terzo negli altri tornei. In un anno Sinner è passato dall'undicesimo al secondo posto in questa graduatoria, forte di una resa dell'11,4% superiore nei tie-break (71,4% contro il 60% del 2021) e del 9,6% nei set decisivi (68,4% contro il 58,8% del 2021).

Con questi numeri, non si può che pregustare un 2023 che Sinner e tutti i tifosi si augurano diverso, con meno problemi fisici del 2022. L'altoatesino ha le idee chiare. Promette di lavorare sul servizio e sul rovescio, su aspetti tattici e gestione dei momenti cruciali delle partite. "Ma devo anche stare attento a non compromettere il giocatore che già sono" ha detto. La sfida è lanciata. Ci sarà da divertirsi nell'anno che verrà.

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