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Berrettini giocherà le ATP Finals di Londra in singolare dopo Panatta nel 1975 e Barazzutti che, nel gennaio 1979, partecipò all'evento conclusivo dell'annata '78. Non vinsero però alcuna partita. L'unico match vinto nel torneo da maglie azzurre è ascritto alla coppia Fognini e Bolelli, tra le migliori otto a Londra nel 2015
di Alessandro Mastroluca | 02 novembre 2019
Adriano Panatta aveva partecipato all'edizione 1975, alla Tennis Hallen di Stoccolma. E perso all'esordio 6-4 7-6 contro lo spagnolo Manuel Orantes dopo essere stato sopra 4-1 nel tiebreak.
Ma quel 30 novembre tutti parlano della doppia squalifica di Arthur Ashe e Ilie Nastase, nello stesso girone dell'azzurro. Il rumeno, che fuori dal campo è un grande amico del primo campione nero nel singolare maschile di Wimbledon, continua a provocarlo per tutta la partita.
Finché sul 4-1 15-40 nel terzo set per quattro volte finge solo di servire, e ogni volta grida: "Are you ready, mister Ashe?", "Sei pronto adesso, mister Ashe?". Mister Ashe, stanco di quel teatrino, rimette le racchette nel borsone e se ne va. L'arbitro, il tedesco occidentale Horst Klosterkemper, squalifica Nastase perché ha perso troppo tempo. Almeno per 24 ore, perdono tutti e due.
Il giorno dopo, però, dopo una riunione di quattro ore con gli organizzatori e il presidente della federazione internazionale, Ashe ottiene la vittoria. Batte poi Panatta 7-6 6-3 e si assicura un posto in semifinale. Nell'ultimo incontro Nastase riscatta la sconfitta subita al Roland Garros e vince 7-6 3-6 6-0. Arriverà in finale e conquisterà il titolo dominando Borg in un'oretta, rovinando anche i piani della televisione svedese che ha programmato una lunga diretta.
Il Masters del 1978 è collocato in maniera anomala in calendario, nel gennaio del 1979.
"Non era esattamente comodo, anche se in fondo sarebbe stato scomodo anche se si fosse giocato a fine stagione", aggiunge Barazzutti. "La collocazione non era delle migliori, ma c'erano difficoltà a mettere insieme le date giuste considerato che c'erano i tornei ATP e il circuito WCT, oltre agli Slam: tante entità che portavano a qualche difficoltà organizzativa. Noi giocatori venivamo da un periodo molto intenso di tennis, io avevo dovuto faticare parecchio, avevo giocato fin quasi all'ultima settimana per qualificarmi, quindi sono arrivato un po' stanco. E non mi sono espresso al massimo".
I campi, inoltre, sono molto veloci e questo non lo aiuta. Barazzutti affronta all'esordio Eddie Dibbs, che ha incontrato due volte nel 1978 (una vittoria e una sconfitta). Lo statunitense, arrivato al numero 5 del ranking a luglio di quell'anno, è terzo nella classifica per i migliori risultati nei tornei del Grand Prix, ma si prende il bonus di 300 mila dollari perché Borg e Connors non hanno preso parte al numero minimo di eventi previsto dal regolamento. Dibbs, semifinalista quell'anno al Roland Garros e capace di battere Jimmy Connors in finale a Londra sul tappeto indoor, vince 6-4 6-4.
Barazzutti gioca più aggressivo il secondo match contro Brian Gottfried. "Con lui ho vinto tre volte su quattro, anche su campi veloci, perché contro di lui mi trovo molto bene". Il primo set, scandito da quattro break, si chiude con un tie-break lottato. Il rovescio a rete dell'attuale capitano azzurro di Coppa Davis sull'ultimo punto di fatto decide la partita. Barazzutti ha sconfitto Gottfried tre volte su quattro incontri nel 1978 ma cede il servizio in apertura di secondo set: finisce 7-6 6-4. "Ha sbagliato poco, ha servito bene e non sono più riuscito a fargli il break", commenta Corrado a fine partita.
Il girone si chiude contro il messicano Raul Ramirez che ha vinto sei game nelle prime due partite del round robin. Barazzutti non l'ha mai battuto nei due precedenti sulla terra rossa, ma prende il comando del gioco e chiude in scioltezza il primo set.
Nel secondo, però, Corrado perde il servizio nel primo turno di battuta. Ramirez completa il secondo break del torneo e porta il match al terzo.
Barazzutti cede due break nei primi due game di servizio, dimezza lo svantaggio nell'ottavo game e salva un match point prima di accorciare 4-5. Ramirez però vince gli ultimi quattro punti, chiude 3-6 6-3 6-4 e salva la faccia.
Il Masters lo vincerà un giovane John McEnroe contro Ashe, all'ultima partecipazione, che ha dominato nel round robin. SuperBrat ribalta il terzo set da sotto 1-4, arriva a un punto dalla sconfitta ma completa la rimonta 6-7 6-3 7-5 e si gode il primo grande successo della sua carriera.
"McEnroe aveva già dato segni del suo grande talento e del suo enorme potenziale" - ricorda il capitano azzurro di Coppa Davis - era lanciato a diventare uno dei migliori del mondo. Era in un momento di grande crescita, stava esplodendo".