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Campioni nazionali

"Il tennis è la mia vita. Papà sarà sempre il mio coach"

Camila Giorgi sfida Camila Osorio in semifinale a Tenerife. In settimana, la numero 1 azzurra ha raccontato il suo rapporto con il tennis e con il padre

di | 22 ottobre 2021

Camila Giorgi ha vissuto una decina d'anni in Spagna. E a Tenerife sta mettendo in mostra il meglio del suo tennis. Servizio solido, fulminanti accelerazioni da fondo, velocità negli spostamenti. Se aggiungiamo il carattere con cui è riuscita a emergere dalla sfida contro Bolsova dopo due penalty game a sfavore, abbiamo un mix bello e vincente.

Nei quarti ha dominato l'olandese Arantxa Rus 6-1 6-1. “Partita perfetta? Sì, ho giocato meglio rispetto ai turni precedenti. Ho disputato un match convincente da tutti i punti di vista, sono contenta. A volta faccio fatica a trovare continuità e ad essere incisiva con il servizio, stavolta ha funzionato dall’inizio alla fine” ha detto la numero 1 azzurra che nella più grande delle isole Canarie si trova particolarmente bene, in campo e fuori.

E in semifinale sfiderà l'omonima Camila Osorio, prima colombiana a spingersi così avanti in un torneo WTA sul duro dal 2006. "Sento che posso essere più aggressiva, e ci sto provando ogni volta che posso" ha dichiarato la sudamericana.

E' la prima semifinale per la numero 1 azzurra dallo storico titolo a Montreal, il suo primo in carriera in un WTA 1000. Il tennis, ha raccontato al sito spagnolo Punto de break, "è così: non sai mai quando arriverà la vittoria. E' la mia vita da quando ho cinque anni, ma i risultati maturano solo se sei paziente e tenace". Dopo Montreal, ha aggiunto, "non è cambiato niente. Mi sono detta: devo continuare a lavorare per vincere di più. Nel tennis non hai molto tempo per festeggiare".

Con il tennis, ha confessato di avere "una relazione bella e allo stesso complicata. Ho detto in passato che è il mio lavoro, perché naturalmente lo è, ma è un lavoro che adoro. Ci sono però le cattive giornate, gli alti e bassi, che complicano tutto. Fortunatamente la mia famiglia mi ha sempre insegnato che c'è altro oltre il tennis". Come la casa di moda Giomila, il brand di famiglia di cui è anche testimonial, e gli amici con cui condivide la passione per l'arte e le visite ai musei.

Il più esposto, il più presente dei componenti della sua famiglia è senza dubbio il padre-coach Sergio. "Nessuno mi potrà mai supportare nello stesso modo, nessuno crederà in me più di lui. Per questo l'idea di cambiare coach non mi è mai passata per la testa. Ho anche rifiutato offerte di altri allenatori - ha detto -. Mio padre vede tutto, mi ha portato da zero al numero 26 del mondo, perciò non capisco tutte queste critiche. Dovrebbe valutare molto di più il lavoro che ha fatto con me. E' per lui, per i suoi insegnamenti, che adoro lo sport. Ma la cosa più triste è che tutte queste persone che lo criticano poi non gli dicono niente se lo incontrano di persona".

Giorgi definisce quello con suo padre un rapporto "migliorato con il tempo, perché avviamo avuto modo di conoscerci meglio. Il rispetto è stabile, l'allenamento è serio e dopo torna ad essere mio padre. E' un rapporto completo. Credo che non potrei prendere un altro coach, perché non mi seguirebbero per amore ma per qualcos'altro, e non mi piace".

Camila si mostra e si dichiara felice della sua carriera e di quanto ottenuto finora, ma non si pone limiti sul futuro. In questa fase in cui il circuito femminile è così aperto, con le sorprese che ormai si susseguono in ogni torneo, una giocatrice con il suo tennis potrebbe davvero ritagliarsi preziosi giorni di gloria.

In mezzo alle teenager terribili come Emma Raducanu o Leylah Fernandez, Giorgi continua si gode le sue possibilità a due mesi dal trentesimo compleanno (il 30 dicembre prossimo). "Continuerò ancora a giocare per anni ma non so ancora quanti - confessa -. Adoro lo sport, mi piace l'ambiente del tennis. Il mio corpo mi dirà quando è il momento di passare al prossimo stadio della mia vita. Per ora sto bene così".

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