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A 36 anni dal best ranking di Francesco Cancellotti, l’Umbria ha ritrovato con Francesco Passaro un talento su cui puntare. Nel 2021 il ventenne di Perugia ha vinto il suo primo titolo ITF, e a Parma ha esordito a livello ATP facendo una buona impressione. Ricalcare le orme di “Cancilla” non sarà facile, ma ha i mezzi per fare strada
27 maggio 2021
Francesco Passaro ha sempre avuto un rapporto speciale con i tornei targati MEF Tennis Events. Nel 2019 a Gubbio il tennista perugino ha giocato la sua prima finale fra i professionisti, in quello che era soltanto il suo quarto main draw in carriera in un torneo ITF. Poi, nel 2020 agli Assoluti di Todi ha disputato un signor match contro il futuro campione Lorenzo Sonego, strappandogli i complimenti a fine match e mostrando di avere i mezzi per fare tanta strada, mentre questa settimana a Parma ha fatto il suo esordio a livello ATP. Ha perso per 6-4 6-1 al primo turno delle qualificazioni contro lo spagnolo Pedro Martinez, ma ha aggiunto un altro tassello a una crescita sempre più interessante, che in questa prima metà di 2021 gli ha anche regalato un po’ a sorpresa il primo titolo fra i professionisti, in un torneo ITF da 15 mila dollari al Cairo.
Qualche avvisaglia c’era stata, in particolare grazie a una semifinale raggiunta in Croazia qualche settimana prima, ma in Egitto il Next Gen umbro partiva da lontano, troppo lontano per pensare al successo. Invece è stato semplicemente perfetto. Dalle qualificazioni, ha vinto otto match in due set fino ad arrivare a prendersi il titolo nel derby contro Giacomo Dambrosi, e non pago ha conquistato anche il successo in doppio, in coppia con Daniele Capecchi. Una doppietta internazionale che ha confermato sia i progressi degli ultimi mesi, sia il suo rapporto particolare con la città di Il Cairo. È lì che nel 2018 ha vinto il suo primo titolo internazionale da under 18, in una carriera juniores che l’ha visto arrivare fino al numero 31 del ranking mondiale e giocare tutti i quattro tornei del Grande Slam, ed è sempre da lì che ora prova a lanciare la sua attività “pro”, iniziata nell’anno dell’emergenza sanitaria, con tutte le difficoltà del caso.
Proprio nel momento di cominciare a fare sul serio, lo scorso anno Francesco è stato costretto a fermarsi, ma ha sfruttato il periodo di stop per crescere ulteriormente come giocatore. Alla ripresa ha disputato quel gran match con Sonego, e poi ha iniziato a scalare la classifica. A inizio 2021 era intorno alla millesima posizione, mentre oggi ne ha polverizzare circa duecentocinquanta ed è al numero 751, fresco di best ranking. Ha raggiunto il primo obiettivo, ovvero evitare di dover giocare le qualificazioni dei tornei Futures, mentre per arrivare fra i primi 500 del mondo ha bisogno di triplicare il suo bottino di punti, il che lascia intendere che non sarà affatto semplice. Ma i mezzi per riuscirci ci sono, come evidenziato anche dal buon match giocato in doppio a Parma con Stefano Travaglia (sconfitta per 7-6 6-4 contro le prime teste di serie Gille/Vliegen), e per farcela il talento di Perugia ha a disposizione ancora almeno sei mesi.
Poi, a fine stagione si dedicherà anche al campionato di Serie A1 col suo Junior Tennis Perugia, che diventerà la prima squadra umbra a debuttare nella massima serie del campionato degli affiliati, dopo la splendida promozione della scorsa stagione. Francesco fu uno dei protagonisti della gara di ritorno del play-off contro il Match Ball Firenze, conquistando un punto fondamentale ai danni del francese Jonathan Eysseric e mostrando di saper tenere i nervi saldi anche quando in palio non ci sono solo i suoi interessi, ma anche quelli di un team e dei compagni di squadra.
Qualità che ha imparato grazie all’aiuto di coach Roberto Tarpani, l’allenatore che l’ha cresciuto come un secondo padre, e che tutt’ora lo accompagna nei tornei. Era con lui anche a Parma, nel primo assaggio del circuito maggiore, e fra i due c’è un rapporto speciale. Tanto che quando non sono ad allenarsi sul campo da tennis, si dilettano in coppia nel padel. Addirittura, una ventina di giorni fa sono scesi in campo insieme nel campionato di Serie D, conquistando una vittoria fondamentale per il successo del team Loscar del Clitunno Padel di Trevi, che in formazione annovera anche l’ex top-100 Luca Vanni.
Un’esperienza divertente che nulla ha a che vedere col percorso nel tennis, ma può aiutare a staccare per qualche ora la mente dalla pressione dell’altra racchetta, che specialmente per un giovane emergente può diventare molto pesante.
Tornando al tennis: la statistica dice che fra i 45 italiani capaci di arrivare fra i primi 100 del mondo nell’Era Open, c’è un solo giocatore umbro, Francesco Cancellotti. Perugino come Passaro, quest’ultimo arrivò al numero 21 del mondo nel 1985, e ha chiuso la carriera con due titoli ATP. A oltre trent’anni dai suoi migliori risultati, l’Umbra ha finalmente ritrovato un giovane su cui puntare. Ripetere la carriera di “Cancilla” sarà complicato, ma già stimolarne il ricordo, per Francesco, è un buonissimo punto di partenza.