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Per il 2022 il 21enne perugino puntava a raggiungere i primi 350 del ranking ATP, ma ce l’ha fatta in poco più di tre mesi, grazie alla splendida settimana a Sanremo. Una cavalcata che gli ha dato grande fiducia e una consapevolezza nuova, spingendolo ad alzare l’asticella. Ora l’obiettivo sono le qualificazioni dei tornei del Grande Slam
22 aprile 2022
Solitamente, ai tennisti non piace porsi obiettivi di classifica. C’è il rischio, dicono, che fissare un traguardo numerico possa portare della pressione extra, trasformandosi in un limite, mentre nel mondo della racchetta è meglio vivere partita dopo partita, senza guardare troppo in là. Ma c’è anche chi a tutte queste regole non scritte dà ben poco peso, e per agguantare il suo obiettivo di ranking per il 2022 ha impiegato appena tre mesi e spiccioli.
All’appello risponde Francesco Passaro, perugino classe 2001, uno dei nomi nuovi del nostro tennis. Per questa stagione puntava a raggiungere i primi 350 del ranking e a vincere le prime partite a livello Challenger, invece nella classifica di lunedì 18 aprile si trova già al numero 343, con oltre 250 posizioni scalate dall’inizio dell’anno.
Una crescita che lo costringerà a fissare nuovi obiettivi, tarati su un livello che forse nemmeno lui stesso aveva compreso di avere fino alla settimana magica di Sanremo, dove è andato a un soffio dal suo primo titolo Challenger. Un risultato di enorme spessore, per un giocatore che, quando è arrivato a Sanremo per giocare le qualificazioni, nel tabellone principale di un torneo di categoria era ancora a caccia della prima vittoria, dopo una manciata di tentativi andati male.
Nell’appuntamento ligure, vinto nel lontano 2005 da un certo Novak Djokovic e tornato in calendario dopo anni e anni di assenza, per Passaro è successo tutto insieme: sembrava già complesso il primo turno delle qualificazioni contro l’ex top-10 Ernests Gulbis, invece quella è diventata la prima di una serie di sei vittorie che hanno portato il tennista umbro fino alla finale, conquistata annichilendo con un doppio 6-1 un giocatore di grande esperienza (nonché padrone di casa) come Gianluca Mager. E all’indomani c’è mancato poco che Passaro non mandasse al tappeto anche il baby fenomeno danese Holger Rune, che viaggia già con agio nei primi 100 del ranking ATP ed è destinato a un futuro da star.
L’azzurro ha condotto di un break nel terzo set, poi l’abitudine del rivale a giocare un certo tipo di partite ha fatto la differenza e Passaro si è dovuto arrendere per 6-1 2-6 6-4, ma il valore della sua settimana nella “Città dei Fiori” è rimasto invariato. Francesco ha dimostrato, a se stesso in primis, di poter già battere giocatori di spessore e di essere pronto per abbandonare definitivamente i tornei minori dell’Itf World Tennis Tour, buoni per farsi le ossa ma troppo avari – in termini di punti distribuiti – quando l’obiettivo è avvicinarsi al tennis che conta.
Sull’onda del risultato colto in Liguria, la settimana seguente Passaro ha sfiorato i quarti allo storico Challenger di Barletta, mancando un match-point contro il serbo Miljan Zekic. È uscito con tanto amaro in bocca, ma anche con la conferma di aver compiuto il salto di qualità. “Questi risultati – ha detto Francesco – mi hanno dato una consapevolezza nuova. Ho molta più fiducia nelle mie qualità, e so di potermela giocare alla pari con qualsiasi avversario. Le ultime due settimane sono state una svolta: sentivo di avere il tennis per fare bene, ma non mi aspettavo di essere già pronto per raggiungere certi risultati”.
Il rovescio è migliorato parecchio, servizio e diritto anche, ma più che dal punto di vista tecnico, ora il prossimo step da compiere è a livello tattico. “Molte volte – ha detto ancora il tennista umbro – fatico ad aggrapparmi alle mie sicurezze e compio scelte sbagliate, dovute a tensione e fatica. È un aspetto sul quale devo lavorare”.
A 21 anni compiuti a gennaio, Passaro può permettersi di farlo con calma, con l’aiuto dello storico coach Francesco Tarpani – che lo segue sui campi dello Junior Tennis Perugia – e dei tecnici FIT, verso il prossimo obiettivo di migliorare ancora la classifica ATP fino a raggiungere un posto che possa garantirgli la partecipazione alle qualificazioni dei tornei del Grande Slam.
Punta a farcela per l’Australian Open 2023, il che significa scalare ancora un centinaio di posizioni entro dicembre, traguardo che per quanto visto sin qui pare tutt’altro che impossibile. Nel frattempo, ad attenderlo c’è – con buona probabilità – un posto nelle pre-qualificazioni degli Internazionali BNL d’Italia, e poi tanti altri tornei Challenger nei quali raccogliere punti e soprattutto quelle esperienze formative che alla sua età valgono più delle vittorie.