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Campioni nazionali

Il 2021 di Musetti sotto la lente di coach Tartarini: “A due facce, ma più che positivo”

L’allenatore di Lorenzo traccia il bilancio di un anno pieno di prime volte - a cui è dedicata la puntata odierna di "Reloaded" su SuperTennis – e illustra gli obiettivi futuri: “Il tennis moderno richiede rendimento, senza snaturare le sue caratteristiche tecniche e tattiche lavoriamo per avere più continuità nelle giocate”

di | 26 dicembre 2021

Si chiude un anno pieno di prime esperienze e di prime volte … che mi ha fatto crescere sia come uomo sia come atleta affrontando emozioni che non avevo mai provato … voglio ringraziare il mio team, la mia famiglia e i miei sponsor per credere in me ogni giorno. Ci rivediamo presto”. Con questo post sul suo profilo Instagram Lorenzo Musetti ha salutato il 2021, parole che lasciano intendere come si sia trattato di una stagione significativa, nel bene e nel male, per il 19enne di Carrara.

Del resto, i numeri parlano chiaro: il giovane toscano chiude al 59° posto del ranking mondiale un anno iniziato alla casella 128, dopo aver respirato per la prima volta il clima delle Olimpiadi, della Coppa Davis e delle Next Gen ATP Finals.

Basterebbe questo dato numerico per catalogarla come un’annata molto positiva il giudizio di coach Simone Tartarini tirando le somme – visto che Lorenzo ha guadagnato settanta posizioni in classifica e posizioni pesanti, che lo hanno portato a ridosso della Top 50. E’ chiaro che in sede di analisi non possiamo nasconderci che è stato un 2021 a due facce, con una prima parte cioè sempre in crescendo, diciamo fino al Roland Garros, e una seconda più brutta, da tanti punti di vista. Ci siamo soffermati su quelli che possono essere stati i motivi e dovremo dunque cercare di non ripetere certi errori”.

Dopo lo Slam parigino sono arrivate infatti quindici sconfitte a fronte di appena sei vittorie per Musetti, che a fine agosto dopo l’uscita di scena a Winston-Salem per mano dell’argentino Federico Coria aveva esternato in un’intervista tutto il suo malessere: “Negli ultimi due mesi è stato un brutto periodo della mia vita in generale. Non riesco a trovare delle certezze anche fuori dal campo e questo me lo porto sia in allenamento che in partita”.

Si è trattato di una serie di situazioni interne al tennis ed esterne con cui Lorenzo si è trovato a fare i conti – riconosce l’allenatore che da ben undici anni lo segue al TC San Benedetto di La Spezia -. Aveva appena perso in cinque set il match con Djokovic al Roland Garros che mi chiama sua madre per comunicare che l’esame di maturità era stato spostato e questo ci ha costretto a un primo cambio di programmazione prima di Wimbledon, poi dopo il grande appuntamento su erba eravamo pronti per tre settimane di tornei sulla terra ma l’improvvisa defezione di Jannik Sinner ha aperto le porte all’opportunità di partecipare a Tokyo 2020, per cui siamo andati a Bastad per rispettare l’impegno assunto, a quel punto solo per onor di firma, quindi Lorenzo è andato ai Giochi senza tuttavia una preparazione specifica.

Subito dopo c’è stata la trasferta americana, con il contrattempo in Canada dello stop per violazione del protocollo anti-Covid che ha complicato le cose. E nel frattempo si è aggiunto un fattore esterno, ovvero il fatto che lo ha lasciato la fidanzatina, a cui teneva tanto, essendo anche la sua prima vera storia. Una notizia che lo ha destabilizzato sul piano mentale: si è sentito crollare sotto quel peso, con poca voglia di allenarsi e tanto nervosismo. E così il momento no si è allungato anche a Sofia e Indian Wells, poi però nel finale di stagione si è rivista la luce e le cose sono andate un po’ meglio.

Siamo d’accordo sul fatto che è mancata la continuità, tuttavia non dimentichiamoci che stiamo parlando di un ragazzo di 19 anni, che deve ancora imparare a conoscere fino in fondo se stesso: si è trovato a fronteggiare un qualcosa che non gli era mai capitato prima, una tappa importante nel suo percorso di crescita e di maturazione, non solo come tennista ma come persona”.

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Un periodo complicato che non può comunque cancellare i primi sei mesi da urlo, con picchi di qualità davvero notevoli, raggiungendo due semifinali ATP e gli ottavi al Roland Garros, i primi in un Major.

Al di là dei risultati è rilevante il livello dei giocatori battuti. Ad Acapulco dopo tre turni di qualificazione Lorenzo ha sconfitto Schwartzman, Tiafoe e Dimitrov, con il pubblico messicano in totale visibilio, per poi cedere a Tsitsipas, sempre il greco lo ha fermato in semi a Lione dopo aver messo sotto in maniera netta Auger-Aliassime, Korda e Bedene.

A mio avviso proprio nel torneo francese Musetti ha espresso un tennis pazzesco, giocando alla pari con Tsitsipas e andando davvero vicino a vincere. Senza dimenticare comunque che anche a Parigi ha vinto partite importanti, tutte in crescendo, contro Goffin, Nishioka e Cecchinato, prima del testa a testa con Djokovic, in cui per due set ha messo paura al numero 1 del mondo”.

Il diritto di Lorenzo Musetti (foto web Abierto Mexicano)

Lorenzo Musetti e Novak Djokovic (foto Getty Images)

Davis Cup Finals, Italia-USA a Torino: un recupero di diritto in allungo di Lorenzo Musetti (foto Sposito)

Gli ultimi due highlights del 2021 hanno avuto per teatro l’Italia: prima le Next Gen ATP Finals di Milano e poi la convocazione in Nazionale con la possibilità anche di esordire in Coppa Davis.

Un’esperienza che abbiamo vissuto per la prima volta e Lorenzo ha avuto anche la fortuna di giocare in doppio contro gli Stati Uniti insieme a Fabio Fognini. Sono stati dieci giorni di condivisione totale, grazie anche al coinvolgimento che ha saputo ottenere Filippo Volandri: ognuno lavorava al servizio della squadra e il gruppo era davvero solido e affiatato, con queste premesse il futuro promette davvero bene per l’Italia”, si sbilancia Tartarini, che dopo aver passato Natale in famiglia, godendosi un po’ anche il nipotino Giulio Leone, poco più di un anno (“come posso fare il nonno quando sono in giro per il mondo? Per fortuna con tante videochiamate, anche se non è la stessa cosa…”), lunedì 27 salirà con l’allievo su un aereo destinazione Australia.

Giochiamo i due tornei ATP di Adelaide prima degli Australian Open, poi dopo esserci confrontati con capitan Volandri in vista dell’impegno di inizio marzo a Bratislava abbiamo preferito rinunciare alla trasferta in Sudamerica per evitare troppi voli transoceanici ravvicinati. In tale ottica la nostra programmazione prevede poi Doha e Dubai, poi vedremo se Pune o Rotterdam indoor. Anche se sulla terra si trova più a suo agio come superficie, preferisco che in questa fase Lorenzo si cimenti sui campi veloci, facendo un investimento in prospettiva”.      

Filippo Volandri con Simone Tartarini, coach di Lorenzo Musetti

Lorenzo Musetti e coach Simone Tartarini (Foto Sposito)

A proposito di tempo, dopo gli impegni in maglia azzurra non è stato tanto quello a disposizione per preparare il 2022. “Lorenzo ha fatto solo una settimana di vacanza, poi ci siamo dedicati al lavoro in vista della prossima stagione. Ci siamo soffermati in particolare sui colpi di partenza dello scambio, quindi la risposta e l’uscita dal servizio, dove lui tende ancora a giocare troppe variazioni, e sulla solidità del diritto a rimbalzo. L’intento è quello di avere le idee chiare e un numero di soluzioni standard, perché se sono troppe si rischia poi di perdere in concretezza.

E’ un’opera di assemblaggio per consolidare questo aspetto che richiede comunque tempo. E’ chiaro che per caratteristiche tecniche e tattiche Musetti rimane un giocatore estroso e di talento, in quanto tale soggetto più di altri ad alti e bassi, senza troppe mezze misure se così vogliamo dire, però il tennis moderno richiede rendimento. E l’obiettivo a medio termine è proprio quello di avere più continuità nelle giocate, costruendo un vestito il più possibile adeguato al suo tennis – conclude Tartarini – che possa tradursi in solidità ed efficacia”.

Lorenzo Musetti intervista (foto FB European Open)

A Lorenzo Musetti e al suo 2021 è dedicata la puntata odierna di "Reloaded", il programma di SuperTennis che fino al 31 dicembre vi terrà compagnia ogni sera alle 21.00 per rivivere i grandi temi e i principali protagonisti della stagione appena conclusa. 

Musetti e Gaston, uno spettacolo da 10 e lode

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