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Flavio è il talento che promette di ottenere buoni risultati tra i pro. Stefano è il padre che lo allena, e che ha un passato da giocatore di ottimo livello. Ecco le loro speranze e le loro ambizioni, in un'intervista a 360 gradi
di Alessandro Nizegorodcew | 11 dicembre 2019
Sinceri, schietti, senza peli sulla lingua. Burberi (solo all’apparenza) dal cuore d’oro, Stefano e Flavio Cobolli inseguono un sogno chiamato circuito Atp. Stefano, 42 anni, numero 236 Atp nel 2003, è il padre. Flavio, 17 anni, promessa del futuro, il figlio. Gli obiettivi, ambiziosi, nascono al Tennis Club Parioli, dove Flavio è cresciuto da bambino, e si concretizzano alla Rome Tennis Academy, attuale base di allenamento. Un rapporto intenso il loro, a volte complicato, ma ricco di gioie, soddisfazioni e obiettivi comuni. Flavio, numero 20 under 18 e già entrato nel ranking Atp (n.907), vanta un tennis brillante e dall’ottimo timing, che gli ha permesso di confrontarsi al meglio anche nelle prime sfide a livello professionistico.
Quartofinalista al Roland Garros junior (dove ha raggiunto anche la finale in doppio), finalista nell'Itf di Santa Margherita di Pula, il diciassettenne romano si sta preparando al meglio per la prossima stagione. “In questi mesi invernali Flavio svolgerà una lunga e importante preparazione fisica e tennistica – racconta il padre-coach Stefano – che dovrà rappresentare la base per i suoi primi anni di carriera. Lavorerà qui alla Rome Tennis Academy per tre mesi e mezzo prima di confrontarsi con i primi match ufficiali. Nel 2020 vorrei che giocasse un numero di tornei decisamente inferiore rispetto all’anno appena terminato, dando priorità alla crescita a trecentosessanta gradi”.