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Campioni next gen

Riedi, il nuovo svizzero guidato dall'amico di Roger

Il 20enne Leandro, che ha appena vinto due Challenger di fila entrando nei top 200 Atp, è seguito da Yves Allegro, ex compagno di doppio e ottimo amico di Roger Federer. Per questo, Riedi è anche riuscito a condividere qualche allenamento con Sua Maestà...

01 dicembre 2022

“Sto attraversando un momento magico. Ho vinto prima il torneo di Helsinki, poi quello di Andria. Sono felice, mi sento ripagato dei sacrifici che sto facendo. Ora sogno di entrare in top-100 e di partecipare subito alle qualificazioni dei prossimi Australian Open. Sono state le due settimane più belle della mia carriera e spero che sia solo l'inizio”. Parole e musica di Leandro Riedi, lo svizzero che non ti aspetti.

Nato a Frauenfeld (nel Canton Turgovia) il 27 gennaio del 2002, il giovane tennista elvetico nell’ultimo mese ha decisamente alzato l’asticella aggiudicandosi due titoli Challenger consecutivi (il primo partendo dalle qualificazioni). Un percorso a tappe, vissuto con passione e abnegazione, quello che in poco più di dieci mesi gli ha consentito di guadagnare oltre 500 posizioni nel ranking (oggi è numero 161). E di sognare in grande.

C’è un che di romantico, nell’ascesa di questo ragazzone di un metro e 91 per 80 kg. Sarà che quando si parla di Svizzera è impossibile non pensare a Lui, a Roger Federer, ma la sensazione è che basti essersi allenati con il Re almeno una volta per trovare la fiducia necessaria ad affrontare ogni sfida. Facciamo un passo indietro nel tempo, a gennaio del 2020, quando Yves Allegro (coach di Leandro, ex doppista e soprattutto grande amico di Roger) riuscì a far allenare il suo pupillo con il ben più noto connazionale.

Erano a Dubai, con gli Australian Open nel mirino. Federer non lo sapeva ancora, ma per lui quella sarebbe stata l’ultima volta a Melbourne. Riedi, nel frattempo, alzava al cielo il suo primo e unico titolo Slam da under 18. In doppio, insieme al rumeno Nicholas David Ionel. Da uno svizzero all’altro e poi a un altro ancora. Il suo nome è Dominic Stricker (numero 117 del mondo), avversario e ‘giustiziere’ di Leandro nell’ultimo atto di singolare del Roland Garros Juniores 2020. Ne risentiremo parlare. 

Sono state le due settimane più belle della mia carriera e spero che sia solo l'inizio (Leandro Riedi)

I nuovi Next Gen: la metà sono italiani

Nel tennis 2.0 del terzo millennio il tempo corre e bisogna saper bruciare le tappe. L’esordio nel circuito maggiore di Leandro porta la data di lunedì 19 luglio 2021, sulla terra rossa di Gstaad. Una wild card gli consente di cimentarsi con lo specialista Federico Delbonis, fare esperienza e continuare a costruire il futuro.

A fine anno, prima finale e primo titolo ITF, sul veloce indoor di Selva di Val Gardena (15.000 dollari). Il 2022 è l’anno del definitivo salto di qualità. Una crescita a 360 gradi, sia sul piano atletico che su quello tecnico-tattico, che permette a Riedi di aggiudicarsi i suoi primi 25.000 (Trimbach e Nottingham) e di giocare (e perdere con Luca Nardi) la prima finale Challenger a Lugano.

Il ‘Next Gen’ rossocrociato ha un piano di gioco ben definito, aiutato da un servizio esplosivo e da un diritto fulminante. Destrorso dal rovescio bimane, è in grado di mettere pressione all’avversario da ogni lato del campo. Dove può migliorare è sugli spostamenti laterali, ma i margini ci sono eccome. 

Dopo l’ottima prova di Dominic Stricker alle Intesa Sanpaolo Next Gen ATP Finals, la Svizzera alimenta i propri sogni con le dodici vittorie consecutive di Riedi. Il quale è già tra i top 10 dei prossimi Next Gen e ha nell'evento dei migliori Under 21 al mondo un prossimo obiettivo. Da quelle parti l’eredità da raccogliere sarà sempre troppo pesante ma il futuro, anche quello prossimo, promette bene. 

Leandro Riedi

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