Sinner Masterchef: "Pelo carote, ma sono in cucina. L'anno scorso no"

Un anno fa, a Marsiglia, Jannik Sinner giocava un primo set da campione contro Daniil Medvedev, con la sfrontatezza del teenager che si affacciava alle porte del tennis dei "grandi". Oggi studia da giocatore che aspira a rimanerci a lungo nel tennis dei "grandi". La sconfitta in due set a Marsiglia contro lo stesso avversario non va presa come un passo indietro.

E nemmeno Sinner la vede in questo modo. "Sono migliorato tanto nell'ultimo anno" ha detto l'azzurro dopo la partita. Sta esplorando i suoi limiti, conoscendo gli estremi di un tennis non solo di colpi e di innato timing per la palla. 

Il Sinner che ha imposto un ritmo insostenibile per un set contro Medvedev e nella finale delle Next gen ATp Finals di Milano contro Alex De Minaur non può bastare per un sogno di altissimo livello. La moltiplicazione delle opzioni richiede l'attraversamento di partite e situazioni diverse, le più eterogenee possibili.

L'azzurro, teenager con la miglior classifica ATP, sta studiando da campione. Il progetto di lungo periodo sviluppato con Riccardo Piatti procede. E Sinner è pienamente consapevole dei progressi, dei passaggi di tempo che non si misurano soltanto con i risultati, le vittorie o le sconfitte, i game vinti o persi.

Il come è anche più importante del traguardo immediato, se l'obiettivo è di più ampio respiro. Per spiegarlo, Sinner ha scelto un'immagine cara agli amanti di Masterchef. "Ho ancora tanto da lavorare - ha detto dopo la partita -.  E' come se stessi studiando per diventare chef. Ora sto ancora pelando carote e patate. Però almeno sono dentro la cucina. L'anno scorso, invece, ero fuori dalla cucina".