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Luca Van Assche, nato in Belgio da madre italiana, ha ottenuto la wild che spetta alla Federazione francese per l'Australian Open 2023. Quest'anno ha guadagnato 365 posizioni nel ranking ATP.
di Alessandro Mastroluca | 12 dicembre 2022
La Federazione Francese (FFT) ha assegnato la wild card che le spetta per un posto nel tabellone principale di singolare maschile all'Australian Open a Luca Van Asshe, il più giovane Bleu in Top 200. Van Assche ha iniziato la stagione fuori dai primi 500 del mondo, ed è oggi numero 138. E' il più giovane francese nella Top 200 nei Pepperstone ATP Rankings. Progressi evidenti, con la forza dei numeri che tanto lo affascinano. E' infatti iscritto al secondo anno della facoltà di matematica della Paris Dauphine University. Perciò durante i tornei in borsa mette anche i libri per studiare per gli esami che peraltro non può dare online. "C'è una settimana di appelli a giugno e una a gennaio, perciò studio quando sono a casa o nel circuito, e in quelle settimane per gli esami devo essere a Parigi" ha spiegato al sito dell'ATP.
L'accelerazione verso la Top 200 è maturata nel circuito Challenger, in particolar modo nel finale di stagione. Il punto più alto l'ha raggiunto nell'ultimo torneo dell'anno, a Maia, in Portogallo. Battendo 36 64 60 l'austriaco Maximilian Neuchrist (numero 359 del mondo), è diventato il primo classe 2004 a vincere un Challenger. E il sesto francese a imporsi in questo circuito a 18 anni o meno, dopo Richard Gasquet, Sebastien Grosjean, Gael Monfils, Fabrice Santoro e Corentin Moutet.
I primi importanti segnali erano arrivati già con le finali raggiunte a Lisbona, a Brest dove ha centrato contro il portoghese Nuno Borges la sua prima vittoria contro un Top 200, e a Valencia.
Ma il primo titolo in un Challenger resta un acceleratore di ambizioni per il 2023 del talento nato in Belgio, a Woluwe-Saint-Lambert, da madre italiana. E' lei che ha voluto dare nomi italiani a tutti i quattro figli: Luca ha infatti un fratello, Paolo, e due sorelle, Sofia ed Elisa. L'impostazione di gioco, però, è tutta francese.
Cresciuto all'interno del sistema federale targato FFT, con base al Roland Garros dove ha conquistato il titolo junior in singolare nel 2021, mostra un tennis basato più sull'intelligenza che sulla forza.
Come ha spiegato Maxime Teixeira, che lo segue ormai da sette anni insieme al coach Yannick Quere, essendo alto 178 centimetri e non avendo una struttura fisica possente, Van Assche "deve puntare su altri aspetti, come la tattica. In campo è super intelligente, e questo lo aiuta molto. Capisce al volo cosa deve fare, e agisce di conseguenza".
Negli ultimi anni, ha spiegato all'Equipe, sta provando a sviluppare un tennis più offensivo. "Da quando ero piccolo, ho sempre avuto voglia di non sbagliare - ha raccontato -. Ho qualità difensive, ma non mi definisco un difensore. So contrattaccare bene. Ma so che per vincere bisogna evolvere anche verso altri stili di gioco, come ha fatto ad esempio Djokovic".
Van Assche, ha detto Olivier Soulès, responsabile tecnico del settore 8-21 anni per la FFT, "è stato inquadrato benissimo fin da piccolo. E' molto riflessivo, in campo pensa tanto. Deve solo imparare a stare più tranquillo perché a volte si lascia dominare troppo dalla tensione".
Anche da questo punto di vista i progressi si vedono eccome. Nel finale di stagione, Van Assche ha costretto al tie-break del terzo set il giapponese Yoshihito Nishioka ad Anversa nella sua prima partita ATP in carriera, e ha vinto nove delle ultime dieci partite giocate. E non ha intenzione di fermarsi. "Voglio continuare come ho finito l'anno - ha detto -. Sto lavorando duro ogni giorno perché voglio entrare tra i primi 100 del mondo".