Chiudi
Nacque nel 1868 per iniziativa di un gruppo di appassionati di questo sport, lontano parente del golf, che si gioca con mazze e sfere sui prati. Poi arrivò il lawn tennis, più dinamico e spettacolare. Nel 1877 quel primo torneo...
di Alessandro Mastroluca | 12 luglio 2019
Non so se capita anche a voi, ma uno dei pensieri più frequenti della giornata è: che cosa mi sono dimenticato? Che cosa mi sto dimenticando di fare? Qualcosa ce lo siamo persi di sicuro. O ci sta sfuggendo. E non lo prenderemo mai più. Come quel passante di Boris Becker agli Us Open 1989 che era lì, in viaggio per la racchetta di Derrick Rostagno che l’aspettava a rete per chiudere il match-point, ma ha toccato il nastro, si è impennato e ciao. Però a rete ci dobbiamo andare lo stesso, tutte le volte che possiamo, decisi a fare punto. Il punto che segue è preso al volo dalla settimana appena passata. E’ domenica mattina e la colonna sonora per un momento pacifico di lettura potrebbe essere proprio l’attacco di ‘Sunday morning’, storica hit dei Velvet Underground.
Stiamo per vivere il più sacro rito domenicale dell'anno: la finale maschile dei Championships di Wimbledon. Il torneo che, non a caso, si chiama semplicemente "I campionati", nato nel 1877 con il quale si identifica la storia del tennis moderno. Cioè quello che viene dopo il Giuoco della palla di Scaino da salò, la Pallacorda, lo Jeu de paume, il Real tennis e tutte queste altre nobili antichità che dal Rinascimento in poi hanno fatto da terreno di coltura del gioco che piace a noi oggi. Fare un salto nel passato e proiettarci nella periferia londinese dell'epoca può essere un buon viatico per goderci lo spettacolo pomeridiano (E/o la differita di stasera alle 23.00 su Supertennis). Ci facciamo guidare dalla penna 'storica' del nostro Alessandro Mastroluca. (e.a.)
Uno scambio lungo 151 anni. L'animazione dei direttori della Nexus, Alan Smith e Adam Foulkes, racchiude in un minuto la storia di Wimbledon (qui la gallery). Un viaggio iniziato il 23 luglio 1868, quando John H. Walsh, direttore della rivista “The Field”, il capitano R.F. Dalton, John Hinde Hale, il reverendo A. Law, S.H. Clarke Maddock e Walter Jones Whitmore, con altri amici fondano l'All England Croquet Club.
Sono tutti appassionati giocatori di croquet, un passatempo popolare nell'Inghilterra vittoriana. I prati adatti a una sede stabile li trovano nell’inverno del 1969 a Worple Road e li affittano per 7 anni a 120 sterline l’anno, più una percentuale sulle quote associative e sugli ingressi giornalieri. Una partita di croquet, per quanto surreale, l'abbiamo vista praticamente tutti: la gioca Alice nel Paese delle meraviglie su invito della Regina di cuori. Ma il croquet, diceva al New York Times l'archivista della Croquet association britannica, “è sempre stato più uno sport da giocare che da vedere”.
Così, gradualmente, il lawn tennis soppianta il croquet anche nel nome del club, che nel 1877 diventa All England Lawn Tennis and Croquet Club, con il 'croquet' che sparirà del tutto tra il 1882 e il 1899.