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Supertennis trasmetterà in diretta gli incontri di doppio delle ATP Finals. Nel gruppo Mirnyi guidano i colombiani Cabal e Farah che hanno vinto due Slam quest'anno, a Wimbledon e allo Us Open. Nel gruppo Bjorkman i numeri 2, Kubot e Melo
di Alessandro Mastroluca | 08 novembre 2019
I colombiani Juan Sebastian Cabal e Robert Farah, già sicuri di chiudere l'anno come la miglior coppia di doppio del circuito, guidano il Gruppo Mirnyi alle ATP Finals di Londra. I numeri 1 del 2018, Lukasz Kubot e Marcelo Melo, sono i protagonisti del Gruppo Bjorkman. Il torneo di doppio, che Supertennis trasmetterà in diretta, metterà di fronte le otto coppie migliori della stagione. Sarà un modo per conoscere personaggi e storie che hanno caratterizzato il 2019.
Il gruppo Mirnyi racchiude tutte le coppie vincitrici di Slam della stagione. Cabal e Farah hanno completato la miglior stagione della loro carriera. Hanno vinto cinque titoli su sette finali quest'anno. Il punto più alto rimane il trionfo a Wimbledon in una finale epica durata quasi cinque ore contro i francesi Nicolas Mahut e Edouard Roger-Vasselin. Nessun colombiano aveva mai vinto uno Slam in doppio maschile. Prima di quest'estate non avevano mai vinto due partite di fila sull'erba. Nel 2019 hanno vinto due titoli, a Eastbourne e ai Championships. Il secondo trionfo Slam, allo Us Open, regala un'emozione diversa: alla premiazione, infatti, partecipa anche il figlio di Cabal, Jacobo, che ha due anni e si fa fotografare con i due e il trofeo. “Io e Seba siamo quasi fratelli da quando abbiamo cinque anni” ha detto Farah. “Giochiamo insieme dal 2010 e ha funzionato: io ho la potenza, Seba ha la magia nelle mani. Siamo un gran duo”.
Nel gruppo Mirnyi c'è la maggiore sorpresa del 2019, Kevin Krawietz e Andreas Mies, la coppia tedesca che ha vinto il Roland Garros al primo colpo. Giocavano insieme per la nona volta, solo due settimane prima alzavano il trofeo al Challenger di Heilbronn. Sono la prima coppia tedesca a vincere uno Slam in doppio nell'era Open, e la prima a conquistare Parigi all'esordio dai tempi di Jim Grabb e Patrick McEnroe nel 1989. Krawietz dimostra di conoscere bene la storia e corregge un giornalista in conferenza stampa dopo la finale: non siamo i primi in assoluto, sottolinea, ma solo dal 1937. Ovvero, dal successo di Gottfried von Cramm, erede di famiglia nobile protagonista di un celebre incontro di Davis su cui si è romanzato di una telefonata di Hitler, e Henner Henkel agli U.S. Nationals del 1937. “Vogliamo promuovere al meglio il doppio e guadagnarci così da vivere” dicevano dopo Parigi. Sono la terza miglior coppia del 2019, in base al ranking.
Completano il gruppo Jean-Julien Rojer e Horia Tecau, i campioni del 2015, e i francesi Pierre-Hugues Herbert/Nicolas Mahut che quest'anno hanno completato il Career Grand Slam all'Australian Open. Solo otto coppie nella storia del gioco hanno vinto tutti i major in doppio. È proprio grazie a questo risultato che i francesi hanno guadagnato un posto alle Finals. Il regolamento, infatti, concede infatti un posto a una coppia che abbia vinto uno Slam nel corso della stagione e che non sia tra le prime otto nella Race. Vista la qualificazione diretta di Cabal/Farah e Krawietz/Mies, Herbert/Mahut si assicurano di tornare alle ATP Finals per la quinta volta consecutiva. L'anno scorso, si sono fermati in finale. Quest'anno puntano a fare ancora meglio.
Kubot e Melo, la coppia numero 2 del mondo, cercano il primo titolo alle ATP Finals. A Londra hanno perso il match per il titolo nel 2017 contro Kontinen e Peers, la coppia che quest'anno è prima riserva Insieme, hanno vinto quest'anno a Winston-Salem e perso tre finali, a Indian Wells, Halle e Pechino. In totale, hanno conquistato 11 trofei in diciannove finali in coppia. Melo, grande amico di Alexander Zverev, è stato il numero 1 più alto nella storia dell'era Open. Il brasiliano è già arrivato a un passo dal titolo nel 2013, ma in coppia con il croato Ivan Dodig: persero contro i gemelli Bryan.
Tornano per la seconda volta il sudafricano Raven Klaasen e il neozelandese Michael Venus, che un anno fa debuttava alle Finals un mese dopo essere diventato padre per la prima volta, a due giorni dal suo trentunesimo compleanno. Per Venus, essere alla O2 Arena di fatto vuol dire giocare in casa. Vive infatti a 25 minuti da Londra. Un anno fa, la moglie e il figlio appena nato si sono spostati nell'albergo dei giocatori per la durata del torneo anche se Venus dormiva in una stanza separata alla vigilia delle sue partite. Dice, però, di essere diventato piuttosto bravo a cambiare i pannolini.
L'americano Rajeev Ram e il britannico Joe Salisbury, protagonista quest'anno del primo match finito al tiebreak sul 12 pari al quinto set a Wimbledon, debuttano come coppia alle ATP Finals. Hanno vinto due titoli, a Vienna e Dubai, e giocato complessivamente cinque finali. Ram, 35 anni, ha però già giocato a Londra con Klaasen nel 2016, perdendo in finale contro Kontinen e Peers, e nel 2017.
Infine, debutteranno come coppia Ivan Dodig e Filip Polasek, amante della cucina italiana che sta vivendo una seconda giovinezza del tutto inattesa sei anni fa. Si era infatti ritirato nel 2013 per una serie di infortuni alla schiena alla gamba sinistra. Si mette a insegnare, a sciare, ma rientra nell'estate del 2018. Quest'anno vince il titolo a Cincinnati con Dodig. “Un anno e mezzo fa” ha detto, “non ci avrei scommesso un dollaro”.