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Il canadese ha perso le prime tre finali in carriera. A Rotterdam disputerà la prima sul duro, la seconda in un ATP 500 dopo Rio 2019. In semifinale ha sconfitto Pablo Carreno Busta in due set.
di Alessandro Mastroluca | 16 febbraio 2020
Da Rio a Rotterdam, il giro del mondo di Felix Auger-Aliassime lo restituisce più maturo alla quarta finale in carriera, la seconda in un ATP 500, la prima sul duro. Dopo la prima, un anno fa a Rio, aveva vissuto da sconfitto, e di fatto spettatore privilegiato, alla commozione di Laslo Djere che in lacrime dedicava il trofeo ai genitori morti.
In dodici mesi, il canadese che condivide il compleanno con Roger Federer ha attraversato esaltazioni, problemi fisici, forti emozioni e cattive prestazioni. Un otto volante su cui è impossibile non salire, se si vuole arrivare lontano. Lo sa bene anche Jannik Sinner, consapevole del suo percorso di lungo periodo e capace finora di ammortizzare l'estremizzazione dei giudizi.
Auger-Aliassime sfiderà Gael Monfils,il campione in carica, che ha superato 6-4 7-6 Filip Krajinovic nella sua quarta semifinale in carriera a Rotterda. A Montpellier, la scorsa settimana, l'aveva sconfitto sempre in semifinale prima di festeggiare il nono titolo in carriera. Con questo successo, ha allungato a otto la striscia di vittorie consecutive.
"E' stata una partita difficile come la scorsa settimana contro Filip" ha detto Monfils, che vanta il record di game vinti in risposta tra i semifinalisti di questa edizione del torneo. "Oggi ho provato tattiche diverse, ho provato ad aspettare un po' più lontano dalla riga e di controllare più lo scambio. A Montpellier infatti ero stato più aggressivo, ma da dietro Filip ha reagito bene, ha cambiato ritmo. Anche verso la fine, ha preso molti rischi, ha salvato match point, mi ha costretto a forzare, mi ha fatto lavorare su ogni punto. Sono contento di giocare un'altra finale qui".