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“Internazionali BNL d’Italia in sicurezza? Si può giocare così”

In un’intervista alla Gazzetta dello Sport Angelo Binaghi, presidente della FIT, spiega come potrebbe essere allestita la manifestazione. E quali sono i periodi e le sedi possibili

15 aprile 2020

Gli oltre 10mila posti del Campo Centrale di Roma possono essere gestiti per accogliere pubblico e giocatori in sicurezza

Gli oltre 10mila posti del Campo Centrale di Roma possono essere gestiti per accogliere pubblico e giocatori in sicurezza

Quando lo sport ripartirà, gli Internazionali BNL d’Italia saranno in prima fila, pronti; con più di una data e di una sede possibili, con una modalità di svolgimento in sicurezza già ben chiara in mente.

Lo spiega oggi il presidente della FIT Angelo Binaghi in un’intervista a firma di Riccardo Crivelli sulla Gazzetta dello Sport.

La prima opzione è il Foro Italico, in settembre, prima dell’ipotetico Roland Garros, messo in calendario dal 20 settembre al 4 ottobre. Ma come gestirlo in sicurezza?

Binaghi ha in mente un quadro preciso:

«Immagino che si dovranno organizzare trasporti soprattutto via terra tra Madrid, Roma e Parigi, nonché tenere i giocatori tutti nello stesso hotel. Non sarà più possibile per loro richiedere 15 pass, dovranno viaggiare solo con l'allenatore. Sul campo, poi, giudice di sedia con la mascherina, panchine distanziate, niente giudici di linea, raccattapalle e ragazzi degli asciugamani (un'innovazione già testata nelle Next Gen Finals, ndr)”.

E il pubblico? Sotto questo aspetto si pensa a “ingressi scaglionati, con file ordinate e distanza di almeno un metro sulle tribune».

Un’ipotesi che trova conferma in Diego Nepi Molineris, responsabile degli impianti per il Coni, «il Foro, per come è strutturato, richiederebbe pochi giorni per adeguarsi a ogni nuova direttiva».

Qualora la stagione comportasse tempi più lunghi, si pensa a un’inedita versione indoor, ma esiste anche un’ipotesi “Cagliari all'aperto” a inizio novembre, senza sessione serale. In occasione della Davis in febbraio, la Fit ha sperimentato proprio a Cagliari l'esperienza delle “porte chiuse”, organizzandosi in pochissime ore: un precedente che aiuterebbe nell'ipotesi che il nuovo avvio della stagione venisse condizionato all'assenza di pubblico.

Si dovesse arrivare a optare per l’indoor, le ipotesi sono Torino (uomini) e Milano (donne) come sedi, con le due finali però nello stesso palazzetto per preservare l'idea unitaria del torneo. Non cambierebbero le misure di sicurezza per giocatori e pubblico, con il vantaggio di possedere già, grazie alle Next Gen Atp Finals, la tecnologia per fare a meno dei giudici di linea.

Tante idee e ipotesi per recuperare la manifestazione simbolo del nostro tennis:”Ma non dimentico - chiosa Binaghi - lo sport di base: non siamo il calcio o il rugby che richiedono il contatto, le misure di sicurezza sanitaria che ho indicato per il tennis agonistico sono anche un suggerimento per ripartire al più presto anche nei circoli”.

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