-
Eventi internazionali

1° maggio: Shields, che film! Era il nonno di Brooke…

Era la primavera del 1931 quando Frank Shields fece il suo esordio in Davis. Pochi mesi dopo, il futuro nonno di quella che sarebbe stata una star di Hollywood, raggiunse la finale a Wimbledon e nella Coppa. Non fu fortunato ma a fine carriera diventò un attore e sposò la figlia di un principe italiano

di | 01 maggio 2020

Brooke Shields e Andre Agassi dopo la vittoria del torneo di Montreal nel 1995

Brooke Shields e Andre Agassi dopo la vittoria del torneo di Montreal nel 1995

ACCADDE OGGI

Il Primo maggio del 1931 lo statunitense Frank Shields fece il suo debutto in Coppa Davis. Si trattava di un primo turno contro il Messico e Shields sconfisse Ricardo Tapia 6-4 6-4 6-2 portando gli Usa sul 2-0 dopo la prima giornata.

Il fatto sportivo di per sé potrebbe sembrare marginale, ma introduce sul grande palcoscenico internazionale uno dei più forti tennisti dell’epoca e un personaggio dalla storia molto particolare.

Frank Shields infatti non è solo il tennista piazzato al n.5 delle classifiche mondiali nel 1930 (allora redatte dalla massima autorità giornalistica del settore, la prima firma tennistica de The Daily Telegraph, Arthur Wallis Myers) ma anche il nonno della nota attrice americana Brooke Shields, la diva di Laguna Blu ed ex moglie di Andre Agassi.

E questi sviluppi hollywoodiani della sua progenie non sono lontani dalle vicende dello stesso Frank che da giocatore fu sufficientemente forte da meritare poi un posto nella Hall of Fame (vi fu inserito nel 1964) ma, finita la carriera con la racchetta, ne intraprese una cinematografica, con discreto successo.

 

Frank Shields in azione a Wimbledon

Era stato finalista dei Campionati degli Stati Uniti nel 1930, battuto da John Doeg. Nell’anno del suo esordio in nazionale riuscì nell’impresa di qualificarsi sia per la finale del singolare a Wimbledon, sia per quella di Coppa Davis, tra Usa e Gran Bretagna, che si sarebbe disputata, sempre a Wimbledon, una settimana dopo la fine dei Championships.

Decisamente non fu fortunato. Nel battere in semifinale a Wimbledon il francese Jean Borotra (insieme a Rene Lacoste, Henri Cochet e Toto Brugnon era uno dei quattro mitici moschettieri di Francia) si era infortunato a una caviglia. In finale lo aspettava il compagno di squadra Sydney Wood e i dirigenti del team statunitense lo convinsero a dare forfait, per preservarsi in vista di una sfida per nazioni tanto importante.

Quella del 1931 rimase così negli annali come l’unica finale di Wimbledon non disputata ma vinta per forfait di uno dei contendenti.

Il sacrificio però risultò inutile. Sette giorni più tardi Shields fu battuto nella prima partita del confronto con gli inglesi da Bunny Austin (il primo tennista nella storia a giocare con i pantaloni corti) e nella terza giornata, sul 2-1 a favore della Gran Bretagna, perse anche la partita decisiva contro Fred Perry (sì, proprio lui, quello delle polo con la coroncina d’alloro…) al termine di un match drammatico finito 6-4 4-6 6-2 15-13.

Non gli andò meglio l’anno successivo, quando gli Usa riuscirono a qualificarsi nuovamente per la finale, questa volta prevista al Roland Garros, proprio contro la Francia. I Moschettieri si imposero 3-2 e Frank venne tenuto in panchina.

Era un comunque un uomo di notevole fascino e dopo gli ultimi fuochi artificiali sul campo da tennis del 1933 (fu finalista in doppio ai Campionati degli Stati Uniti insieme a Frank Parker) venne notato a Hollywood e, lasciata da parte la racchetta, ebbe una parte, mai di primo piano, in alcuni film, anche di buon livello come “Ambizione” di Howard Hawks, “Strada Sbarrata” di William Wyler e “Hoosier Schoolboy” di William Nigh.

Divorziato dalla prima moglie, sposò nel 1940 l’aristocratica italiana Marina Torlonia di Civitella-Tesi, figlia di Marino Torlonia, 4° principe di Civitella-Tesi. Ebbero due figli, Cristiana Marina e Frank Xavier Alexander, futuro padre di Brooke Shields, volto del cinema americano molto più popolare e di successo di quello del nonno. Che, vittima dell’alcool, non finì i suoi giorni in gloria. Ma come tennista ne aveva avuta. Ed era stata meritata.

Frank Shields, a sinistra, si congratula con Fred Perry dopo la finale di Davis nel 1934

COMPLEANNI

Tommy Robredo:38. Spagnolo nato a Hostalric, Catalogna, nel 1982 è attualmente al n.218 della classifica mondiale. Un ranking che non rispecchia il suo valore ed è frutto della voglia di continuare a giocare anche dopo due interventi, il primo a una gamba nel 2012, il secondo al ginocchio nel 2016 che ne hanno limitato il rendimento nella seconda parte della carriera.

Robredo vanta infatti un best ranking di n.5 del mondo, raggiunto il 28 agosto del 2006 anno in cui conquistò il più prestigioso dei suoi 12 titoli, quello del Masters 1000 di Amburgo. Nelle prove del Grande Slam non è mai andato oltre i quarti di finale ma li ha raggiunti al Roland Garros (ben 5 volte), in Australia e agli Us Open.

Vanta un record particolare, la miglior percentuale di partite vinte al quinto set: l’ha spuntata 17 volte su 22 occasioni, cioè nel 77,3 % dei casi.

Tommy è anche un ottimo doppista. E’ stato n.16 nella graduatoria di specialità e molte volte compagno di Rafael Nadal: insieme hanno vinto i tornei di Chennai nel 2004 e di Monte-Carlo nel 2008, oltre ad aver raggiunto, sempre nel 2004, le semifinali agli Us Open.

Tommy Robredo è stato n.5 del mondo

Shahar Peer: 33. Israeliana nata a Macabim nel 1987, è stata la più forte giocatrice di sempre del suo Paese. Capace di vincere 5 titoli Wta e di salire fino al n.11 del mondo, il 31 gennaio 2011.

Contrattaccante da fondo campo, più efficace sui campi duri che sulla terra battuta, è arrivata fino ai quarti di finale degli Australian Open e degli Us Open nel 2007.

Molto valida anche in doppio, nel 2008 ha colto il miglior piazzamento Slam con la finale raggiunta agli open d’Australia insieme alla bielorussa Vika Azarenka

Shahar Peer è stata la più forte tennista israeliana della storia, n.11 del mondo

Loading...

Altri articoli che potrebbero piacerti