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#IBI20, attenti al Ruud. Sonego saluta Roma

Il norvegese batte Lorenzo Sonego e aspetta Marin Cilic agli Internazionali BNL d'Italia. Qui l'anno scorso vinse la sua prima partita in un Masters 1000

di | 17 settembre 2020

Casper Ruud (foto Giampiero Sposito)

Casper Ruud (foto Giampiero Sposito)

Un amante dello spettacolo, della grinta come scintilla d'entusiasmo come Lorenzo Sonego ha bisogno di un pubblico per esaltarsi. Casper Ruud si rivela uno degli avversari peggiori. Chiude 6-3 6-4 e si proietta agli ottavi contro l'ex top-10 Marin Cilic, sceso al numero 40 del mondo. 

E' tosto, tenace, ha un tennis di percussioni, senza ricami, tutto assoli di batteria. Sonego non riesce a prendergli campo, a togliere velocità, a innestare un accenno di imprevisti al pentagramma. Allora Casper, che del fantasmino dei cartoni animati ha solo il nome, si fa sentire eccome. E la presenza in campo pesa quanto la sua palla, che lo porta a vincere 44 punti a 32 negli scambi brevi, sotto i cinque colpi. 
 
"Se sei bravo sulla terra battuta, puoi giocar bene ovunque". Parola di Casper Ruud, numero 34 del mondo, il norvegese con la miglior classifica di sempre. I giocatori da terra battuta, ha detto in un'intervista al sito dell'ATP, "tendono ad essere più solidi che aggressivi. E se hai quelle basi, poi puoi anche far bene sulle superfici più veloci".

Ruud ha lavorato per essere più efficace sul duro, ha iniziato il 2020 battendo  il numero 19 del mondo John Isner e il numero 12 Fabio Fognini alla ATP Cup, i suoi successi più prestigiosi. Ma è sulla terra che ha iniziato, che ha costruito il suo tennis di sfiancante pressione, forza e anticipo costante. E' sulla terra rossa del Foro Italico che l'anno scorso ha vinto la sua prima partita in un Masters 1000, preludio al debutto in uno Slam al Roland Garros.
E' sulla terra rossa di Buenos Aires che lo scorso febbraio ha vinto il suo primo titolo. E' diventato anche il primo norvegese ad aver vinto un torneo ATP. Ha superato così il padre Christian, finalista a Bastad nel 1995, l'anno in cui aveva raggiunto il best ranking di numero 39 del mondo.

Il padre lo segue da sempre, ha sviluppato il suo dritto e lo allena ancora adesso. L'ha avviato a diversi sport. Prima del tennis ha provato anche l'hockey e il golf, che rimane la sua seconda grande passione, a cui ha dedicato il suo secondo account Instagram. A undici anni, ha raccontato il padre l'anno scorso, Ruud ha deciso che avrebbe abbandonato gli sport di squadra per dedicarsi alle discipline individuali. Un po' come Sonego, promessa delle giovanili del Torino passato poi al tennis. Per entrambi, al di là del risultato del match, un'ottima scelta.
 

Casper Ruud agli Internazionali d'Italia (foto Giampiero Sposito)

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