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Quarantena obbligatoria di due settimane, 47 giocatori chiusi in camera senza poter uscire, allenamenti con un solo compagno. E un nuovo mini-lockdown a torneo in corso. L'Australian Open 2021 è un torneo come nessun altro: ne parlerà anche la puntata di 2021 Reloaded, stasera alle 21.00 su Supertennis
di Alessandro Mastroluca | 13 dicembre 2021
Sono le 23.30 del 12 febbraio 2021. Taylor Fritz è avanti 3-2 nel quarto set contro Novak Djokovic all'Australian Open quando la polizia fa sgomberare la Rod Laver Arena. A mezzanotte e venti, quando il numero 1 del mondo ha poi trovato il punto del definitivo 7-6 6-4 3-6 4-6 6-2, in tutto lo stadio ci sono meno di venti persone.
E' il risultato di un lockdown di cinque giorni deciso dopo la scoperta di un piccolo focolaio di Covid-19 all’Holiday Inn, grande albergo costruito di fronte all’aeroporto internazionale di Tullamarine e convertito in struttura destinata ad ospitare i cittadini di ritorno in Australia durante la quarantena obbligatoria.
Australian Open... in quarantena: la noia ispira i tennisti
Allo stesso tempo, è l'immagine di un'edizione dell'Australian Open come nessun'altra, sospesa tra l'ambizione a una nuova normalità con il ritorno del pubblico e la necessità di reinventare l'organizzazione. Uno Slam peraltro esposto all'ignoto, in bilico in un equilibrio fragile e mutevole.
Il primo Slam dell'anno, spostato a febbraio, aveva chiuso il mese più strano nella storia recente del tennis. Intanto per la prima volta le qualificazioni non si erano giocate in Australia.
Poi, una volta arrivati, i tennisti sono stati chiamati alla quarantena e ad allenarsi ciascuno con un solo partner di allenamento, sempre lo stesso per 14 giorni, potendo uscire dalla stanza dell'hotel solo per cinque ore al giorno. Inoltre, nella settimana prima del torneo, a Melbourne Park si giocano l'ATP Cup, due tornei 250 maschili e tre femminili tutti a Melbourne Park. Sinner chiude la settimana "più pazza del mondo" vincendo il secondo titolo in carriera, in finale su Stefano Travaglia, nel primo derby per un titolo ATP fuori dalla terra battuta nell'era Open.
L'inizio della stagione australiana, però, è un incubo organizzativo. A causa di contatti con persone risultate positive su due voli, arrivati da Los Angeles e Dubai, 47 atleti non hanno avuto la possibilità di uscire per due settimane dalla propria camera d'albergo a Melbourne. I giocatori si lamentano per la qualità dei pasti, la kazaka Yulia Putintseva combatte con i topi, tutti si inventano improvvisati metodi di allenamento.
Nel frattempo, i top player con i relativi compagni di allenamento trascorrono la quarantena in una struttura meno affollata ad Adelaide. Fra loro ci sono Nivak Djokovic e Rafa Nadal, che ha scelto Jannik Sinner come partner. L'altoatesino avebbe poi giocato l'esibizione del 29 gennaio "A Day at Memorial Drive" che segna il tanto atteso ritorno del pubblico.
Australian Open, il ritorno (part time) del pubblico - Le foto
Il serbo chiede cibi migliori e attrezzature di allenamento per i 47 chiusi in camera a Melbourne. "E' una marionetta" lo attacca Nick Kyrgios. "Volevo solo aiutare" si difende il numero 1 del mondo, che trionferà per l'ottava volta nello Slam Down Under e lancerà così la sua corsa verso il Grande Slam, fermata proprio da quel Daniil Medvedev sconfitto in finale a Melbourne.
Il rigido rispetto delle regole e dei protocolli sanitari è uno dei tratti distintivi della gestione australiana della pandemia. Lo scoprono anche Elina Svitolina e Gael Monfils, promessi sposi che non possono trascorrere la quarantena nella stessa camera. I modi per affrontare un periodo così inusuale, e certo non ideale per preparare uno Slam, variano da giocatore a giocatore. Matteo Berrettini, spiega l'amico e mental coach Stefano Massari a Vincenzo Martucci, ha con sé due libri: "Il Lupo della Steppa di Hesse e Acab di Carlo Bonini. Il primo è un regalo della nonna ottantenne, Lucia, una donna intelligentissima, colta e una grande lettrice. Sono sicuro che da questo libro Matteo trarrà spunti molto interessanti. Il secondo gliel’ho regalato io, lui aveva visto il film e gli era piaciuto”.
Il suo torneo si chiude senza sconfitte, ma con un ritiro per uno strappo agli addominali prima dell'ottavo di finale contro Stefanos Tsitsipas. In un'apparente manifestazione dell'eterno ritorno dell'uguale, un problema simile fermerà Berrettini nell'ultima partita della sua stagione, all'esordio nella prima edizione torinese delle Nitto ATP Finals contro Alexander Zverev. "Vai in campo e divertiti" dirà a Jannik Sinner che prenderà il suo posto, e guiderà l'Italia da numero 1 anche in Coppa Davis, sempre al Pala Alpitour.
Intanto, un anno dopo, siamo di nuovo a parlare di protocolli sanitari e questioni legate al Covid-19. L'Australian Open 2022 sarà infatti aperto solo ai giocatori che hanno ricevuto una doppia dose di vaccini anti-Covid, ma solo quelli approvati dalle autorità locali, o l'unica nel caso di Johnson & Johnson. Nessuno ha ottenuto esenzioni mediche, ha detto il CEO di Tennis Australia Craig Tiley. Il francese Pierre-Hugues Herbert non si è vaccinato e non sarà a Melbourne. Novak Djokovic è nella lista degli iscritti, ma delle sue scelte non ha ancora voluto parlare in pubblico. Il tempo della normalità è più vicino, ma rimane ancora lontano.
L'Australian Open 2021 è al centro della prima puntata di "Reloaded", il programma di SuperTennis che fino al 31 dicembre vi terrà compagnia ogni giorno alle 21.00 per rivivere i grandi temi e i principali protagonisti della stagione appena conclusa.