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"La partita è sembrata più facile di quello che sentivo in campo" ha detto Berrettini. "Mi trovo sempre meglio, l'atmosfera della Coppa Davis è fantastica"
di Alessandro Mastroluca, da Bologna | 16 settembre 2022
Quattro partite, quattro vittorie. L'Italia di Coppa Davis procede il suo percorso finora perfetto a Bologna. Dopo il 3-0 sulla Croazia, Matteo Berrettini ha inaugurato al meglio Italia-Argentina. Al termine di una partita mai davvero in discussione, ha sconfitto 62 63 Sebastian Baez forte di 4 ace e del 76% di punti vinti con la prima di servizio.
"Uno dei motivi per cui sono qui è sentire questa atmosfera. Grazie a tutti ragazzi - ha detto Berrettini a caldo dopo la partita -. Il piano di gioco era controllare la partita. Sono partito decisamente meglio della prima partita. Sono molto contento di come ho giocato. Cerco di andare a rete il più possibile, la mia indole non è proprio quella ma cerco di farlo anche perché si fa meno fatica".
Venendo da New York, ha spiegato Berrettini, "dovevo adattarmi visto che il campo è molto diverso. Ma più gioco qui e meglio mi trovo".
"Sono stato aggressivo da subito, sapevo che non avrei dovuto fargli fare gioco. Ho giocato bene in un paio di game in cui ero andato 15-15-30 e ho giocato bene. E' sembrata più facile di quello che sentivo. Sarebbe bastato scendere un po' e la partita avrebbe potuto cambiare" ha detto a SuperTenniX.
I tre set contro Coric, ha aggiunto, "mi sono serviti. Poi qui non conta come gioco, conta portare i punti a casa. La Coppa Davis è incredibile, farò il tifo speciale per Jannik come tutti noi. Stiamo costruendo un gruppo speciale, una squadra molto unita".
In conferenza stampa, Berrettini ha parlato molto di Roger Federer, partendo dall'ottavo di finale a Wimbledon del 2019, il primo per l'azzurro in uno Slam. "Era una cosa che non avrei mai nemmeno immaginato di poter fare anche solo qualche mese prima" ha detto Berrettini.
A Wimbledon è legato il momento più storico della sua carriera, la finale del 2021. Tra i risultati di cui ad oggi va più fiero ci sono anche i due titoli di fila al Queen's, ha spiegato, per il titolo e per emozioni come l'incontro con Boris Becker che riuscì a vincere i due tornei nello stesso anno nel 1985. Matteo è il primo italiano, peraltro, ad aver trionfato nell'ATP 500 londinese.
"Svariati i ricordi di Federer. Ho scaldato Roger prima della finale a Roma nel 2015, ero tesissimo. Lui invece era molto tranquillo. Poi mi ricordo in Laver Cup durante la partita che ho giocato contro Auger-Aliassime mi voltavo verso di lui e evdevo che mi faceva il pugnetto. Poi dopo la partita abbiamo parlato del match per una decina di minuti, cercavo di assorbire tutto perché vede e capisce il tennis come nessun altro" ha detto.
Della carriera dello svizzero lo impressiona soprattutto il record delle 24 finali vinte di seguito tra il 2003 e il 2005. "Già farne 24 non è facile, lui le ha vinte - ha spiegato -. E' stato il mio primo idolo".
C'è spazio anche per le prospettive del 2022. L'obiettivo, per quanto difficile, è tornate alle Nitto ATP Finals a Torino. "Pensare di farcela per Torino non costa nulla. Ma certo non sarà facile, ci sono altri giocatori forti in corsa, come Jannik stesso - ha spiegato -. E' un orgoglio il fatto di avere ancora la possibilità di qualificarmi anche se ho giocato pochissimi tornei".