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C'è un solo torneo al mondo, nella categoria di base del circuito maggiore, che può vantare come vincitori tutti quelli che un tempo chiamavamo Fab 4: va in scena questa settimana ed è quello sul cemento del Qatar. Ecco come si è costruito questo record
di Cristian Sonzogni | 21 febbraio 2023
Quando si parla di tornei Atp 250, quelli che una volta erano gli 'International Series', la tendenza dei campionissimi è quella di giocarne pochi. Ed eventualmente di cercarne uno (o più) per farne una sorta di feudo temporaneo. Roger Federer, per esempio, ha vinto sette volte sull'erba di Halle e tre volte a Basilea, quando ancora gli eventi in questione non erano stati promossi ad Atp 500. Rafael Nadal ha fatto centro per due volte sulla terra brasiliana di Costa do Sauipe, mentre Novak Djokovic ha messo il proprio nome per tre volte nel torneo di casa, a Belgrado, oltre che per due volte ad Adelaide. Andy Murray, infine, ha un rapporto speciale con il Queen's (tre vittorie, quando non era un 500) e ancora con San Josè, San Pietroburgo e Brisbane.
C'è un solo torneo al mondo, nella categoria di base del circuito maggiore, che può vantare come vincitori tutti quelli che un tempo chiamavamo Fab 4: va in scena questa settimana ed è quello sul cemento di Doha, Qatar. Federer comanda la mini-graduatoria, essendo andato a segno nel 2005, 2006 e 2011. Murray (2008 e 2009) e Djokovic (2016 e 2017) seguono a quota due titoli, mentre Nadal si è imposto nel 2014. Una certificazione di qualità per l'evento del Golfo Persico, nato nel 1993 e subito in grado di mettere una firma importante nell'elenco, quella di Boris Becker. In seguito, prima dell'epoca Fab 4, lo hanno vinto pure Stefan Edberg, Petr Korda, Jim Courier, Marcelo Rios. Insomma, non male, soprattutto se paragonato ad appuntamenti di pari livello. Qui, se guardiamo solo all'albo d'oro, siamo dalle parti di un 1000 o di uno Slam.
Ricercare nei petrodollari la motivazione numero 1 della presenza dei big sarebbe un punto di vista perlomeno limitato. Anche perché quando le stelle si muovono dove tecnicamente non conviene, ci sono le esibizioni a fare da salvadanaio privilegiato. Qui, in realtà, sono le caratteristiche del torneo e la sua collocazione in calendario ad averlo reso particolarmente appetibile. Doha, per anni, è stato il torneo di apertura della stagione del tennis mondiale, una sorta di tappa intermedia (anche logisticamente) prima dell'approdo a Melbourne per gli Australian Open.
Doha è stato per tutti gli appassionati e per tutti i giocatori un momento speciale, quello della conclusione della off season e del ritorno in campo. Per Federer, per esempio, un luogo confortevole dove si trovava a proprio agio, come ha ribadito a più riprese nel corso degli anni. Per gli altri tre, senz'altro un test significativo in attesa dello Slam down under. Oggi Doha ha cambiato data, si gioca a fine febbraio e forse qualcosa ha perduto, di quel fascino iniziale dettato dall'essere il torneo del ritorno. Rimane, ad ogni modo, una meta importante. In particolare se collegata a Dubai e poi alla primavera sul cemento americano.
Salita alla ribalta insieme a tutto il Qatar per i recenti Mondiali di calcio, Doha (che per il pallone ha messo a disposizione addirittura tre stadi) è la Capitale dello stato arabo ed è pure la città con più abitanti: ne conta oltre un milione e 300 mila, in sostanza quasi la metà dell'intero Paese. Una città che al di là delle recenti ricchezze portate da gas e petrolio, è oggi fra le capitali culturali dell'area mediorientale. Con la sede del canale televisivo Al Jazeera a farne un centro di interesse anche sotto il profilo dell'informazione globale. Doha nel tennis ha creduto fin da subito grazie alla passione di pochi, ma la presenza di tanti campioni ha mosso qualcosa pure per la (ridotta) base dei praticanti. Tanto che – insieme all'Atp 250 – in Qatar si giocano alcuni eventi del circuito Itf, dove i (pochi, per la verità) giovani locali impegnati nel percorso verso il professionismo possono cercare di farsi le ossa.
Per tutti questi motivi, Doha non è un 250 come gli altri. E scorrendo i successi dei Fab 4 nella categoria l'eccezionalità salta all'occhio in modo ancora più evidente. Non soltanto l'evento del Qatar è l'unico con i fantastici quattro nella lista dei vincitori, ma nessun altro torneo dello stesso livello può vantarne più di due. È accaduto con Brisbane, Marsiglia, Monaco di Baviera, Bangkok (tutti con Federer e Murray a segno), Estoril (Federer e Djokovic) e Queen's (Nadal e Murray). Anche salendo tra gli Atp 500, c'è un solo appuntamento che porta tutti e quattro i campioni degli ultimi 20 anni alla ribalta, e forse non è un caso che sia quello di Dubai: stesso mare, poco più di un'ora di volo.
Roger Federer
103 titoli totali, 25 Atp 250 o International Series
Rafael Nadal
92 titoli totali, 10 Atp 250 o International Series
Novak Djokovic
93 titoli totali, 12 Atp 250 o International Series
Andy Murray
46 titoli totali, 17 Atp 250 o International Series