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Il presidente dell'ATP ha parlato di Novak Djokovic e del rapporto con la PTPA, dell'indagine su Zverev, del suo piano strategico e del futuro del tennis in un'intervista ai tedeschi di SPOX. Ecco i passaggi più interessanti
03 marzo 2022
"L'indagine interna su Alexander Zverev va avanti, abbiamo coinvolto anche una terza parte indipendente con esperienza nel settore". Il presidente dell'ATP Andrea Gaudenzi ha spiegato al portate tedesco SPOX in che modo sta procedendo l'associazione dopo le accuse di violenza rivolte al campione olimpico di Tokyo 2020 dalla sua ex fidanzata Olga Sharypova. Gaudenzi, che ha promesso di fornire maggiori informazioni quando l'indagine sarà completata, ha affrontato molti temi nell'intervista: la situazione di Novak Djokovic, il rapporto con la PTPA, il presente e il futuro del tennis, il progetto di fusione fra ATP e WTA.
"Spero di vedere Djokovic nel Tour, è uno dei nostri più grandi campioni e ha un forte impatto su ogni evento in cui gioca. E' un peccato che, non essendo vaccinato, non possa esserci in certi tornei. Per quanto ci riguarda non possiamo che continuare a raccomandare la vaccinazione a tutti i nostri giocatori".
"[Per quanto riguarda la PTPA] ho sempre espresso chiaramente che il tennis ha bisogno di unità e non di frammentazione, che è la nostra principale fonte di inefficienza. Abbiamo approcci magari diversi, ma faremo tutto il possibile per far sì che il tennis prosperi e per creare un ecosistema salutare per tutti i giocatori. Restiamo convinti della nostra visione su come arrivarci, ma siamo sempre aperti al dialogo"
"La prima fase del nostro piano strategico è basata su alcuni principi chiave, su tutti fiducia e trasparenza. Se vogliamo che la partnership fra giocatori e tornei vada sempre meglio, è importanti che tutti abbiano accesso ai dati finanziari, anche i giocatori. Poi combineremo gli interessi delle due parti in un modello di convivisione dei profitti".
"Il punto successivo è rinforzare i nostri tornei più importanti, estendendoli su più giorni e garantendo una stabilità con licenze di lungo periodo per incentivare gli investimenti. Questi sono i tornei che generano maggiore interesse nei tifosi, e rinforzandoli possiamo portare l'intero circuito al livello successivo. Se rendiamo la torta più grande, sarà più facile parlare di redistribuzione di risorse ai livelli più bassi".
"Lo sport è cambiato più negli ultimi due anni che nei precedenti 20. Abbiamo lavorato con la WTA su alcune iniziative di marketing e abbiamo lanciato il gruppo di lavoro T7 che comprende i quattro Slam, ITF, WTA e ATP. Se lavoriamo tutti insieme, possiamo ottenere grandi cose".
"In un futuro di medio-lungo periodo, mi piacerebbe che il tennis evolva verso una leadership e una governance condivisa. Ora il processo decisionale è frammentato, e questo rappresenta per noi uno svantaggio nella competizione con altri sport, altre leghe, con i giganti dello streaming, della musica o dei videogiochi. Ma i progressi degli ultimi 24 mesi sono molto incoraggianti".
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"Il tennis oggi è fin troppo dipendente dai ricavi da biglietteria, che sono limitati perché gli stadi non hanno una capienza infinita. Il nostro piano strategico ci aiuterà ad avanzare dal punto di vista tecnologico e a massimizzare il valore dei nostri diritti. Dobbiamo incoraggiare nuovi flussi di ricavi, attraverso i dati e i diritti media".
"Sono contento se possiamo attrarre nuovi fan attraverso la docuserie Netflix che programmiamo di lanciare l'anno prossimo. Il tennis ha grandi storie e tante brillanti personalità da raccontare. Stiamo collaborando con la WTA e gli Slam per arrivare al risultato ottenuto con la Formula 1 attraverso Drive to Survive".