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Indian Wells, Rublev fa 13 e vola in semifinale con Fritz

Il russo batte Dimitrov e ottiene la 13ma vittoria consecutiva. Ha raggiunto la sua quarta semifinale in un Masters 1000 senza cedere nemmeno un set. Lo statunitese conferma che l'aria di casa gli fa bene: batte Kecmanovic confermando l'ottimo risultato raggiunto anche l'anno scorso al BNP Paribas Open

18 marzo 2022

Una macchina da vittoria. Il numero 7 del mondo, Andrey Rublev, ha infilato il tredicesimo successo di fila. E' la seconda miglior serie aperta nel circuito dopo i 19 di Rafa Nadal. Nel suo sesto quarto di finale in un Masters 1000, il quinto negli ultimi dodici mesi, ha battuto 7-5 6-2 Grigor Dimitrov senza mai andare sotto nel punteggio.

"Ho giocato davvero bene - ha detto Rublev -. Fin dall'inizio, essere il primo a comandare il punto e ad attaccare è stato l'elemento decisivo. Entrambi puntavamo ad aggredire per primi con il diritto", ublev l'ha fatto con più continuità e con più efficienza, e a questo ha aggiunto una resa superiore al servizio.

Il russo ha chiuso con 19 punti vinti su 26 quando ha messo in campo la prima e ha subito un solo break, quando serviva per chiudere il primo set. Ma ha piazzato il controbreak immediato, sfruttato una velocità di braccio che gli consente di colpire in anticipo, decontratto e generare con meno fatica velocità. La profondità dei suoi colpi, il ritmo del suo pressing da fondo ha finito per sfiancare Dimitrov che in breve si è ritrovato sotto di un set e 5-1 nel secondo. 

Il bulgaro, che non aveva perso un set finora e aveva perso il servizio una sola volta in tutto il torneo, ha subito quattro break. Una zavorra troppo pesante per pensare di cambiare la storia della partita.

Eppure ci ha provato, salvando un match-point nel penultimo game della partita, il più lungo del match, e procurandosi anche una palla break prima che il russo completasse il turno di battuta che gli è valso l'ingresso nella quarta semifinale Masters 1000 degli ultimi 12 mesi.

"La risposta è uno degli aspetti più importanti. Se riesci a metterne tante in campo, soprattutto in condizioni come queste, allora diventa difficile per chi serve. Ma questo vale per tutti" ha detto Rublev, che porta in campo anche la fiducia derivata dai due titoli consecutivi a Marsiglia e Dubai a febbraio.

"Quando vinci due titoli di fila - ha spiegato in settimana -, sei più rilassato anche in allenamento, ti alleni in maniera diversa, con la giusta intensità. Quello che conta è mantenere questo stato di forma".

In semifinale il russo affronterà il local hero, Taylor Fritz. Il 24enne figlio di Kathy May, ex n.10 del mondo e nipote del fondatore dei grandi magazzini May, è nato a Rancho Santa Fe, località alle porte di San Diego, due ore di macchina da Indian Wells. E quando sente aria di casa diventa un altro giocatore. Attuale n. 20 del mondo, n. 2 statunitense (dopo Reilly Opelka, n.17), ha colto il suo unico titolo ATP sull’erba di Eastbourne ma delle 5 finali raggiunti due sono arrivate negli States (Atlanta e Memphis ) e le altre due in Messico (Los Cabos e Acapulco).

Il suo miglior risultato in un Masters 1000 risale allo scorso anno proprio a Indian Wells, ed era stata proprio una semifinale, come quella raggiunta oggi, superando (dopo Majchrzak, Munar e DeMinaur) il serbo Miomir Kecmanovic, colui che ha stoppato la strada a Matteo Berrettini.

Tutto sommato un compito più semplice per Fritz rispetto a quello che aveva dovuto assolvere nel 2021 quando per arrampicarsi tra i migliori 4 del torneo aveva superato proprio Berrettini (allora n.7 del mondo), Jannik Sinner (allora n.14) e, nei quarti, Alexander Zverev (n.4), contro il quale aveva dovuto lottare fino al tie-break della terza partita.

Anche con Kecmanovic ha dovuto battersi in un tie-break ma si trattava del primo set, per quanto molto tirato. Taylor l’ha incamerato prima di concedersi una pausa che ha consentito all’allievo di David Nalbandian di scappargli via, incamerando la seconda partita 6-3. Poi probabilmente il 22enne Miomir, semifinalista alle Intesa Sanpaolo Next Gen ATP Finals 2019 (battuto dal nostro Sinner), ha finito la benzina: si è trovato sotto 5-0 in una manciata di minuti prima di riuscire a tenere un turno di battuta e salvare almeno l’onore.

Fritz si è prodigato in sorrisi e ha ringraziato il pubblico: ha l’aria più sbarazzina da quando ha divorziato da Raquel Pedraza, sposata a soli 18 anni e dalla quale ha avuto un figlio, Jordan, e fa coppia fissa con Morgan Riddle, frizzantissima su Tik Tok dove ha postato un video sulla sua vita nel circuito seguendo il suo Taylor che ha fatto 3,7 milioni di visualizzazioni.

L’anno scorso in semifinale gli fu fatale il tennis potente del georgiano Nikoloz Basilashvili: Rublev alzerà l’asticella ancora di più. Un’opportunità per Fritz di dimostrare quali sono le sue vere ambizioni e farci capire se vanno oltre Los Angeles e dintorni.

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