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Li Tu ha festeggiato il suo primo titolo Challenger a Seoul dopo la morte della madre. Commovente il messaggio sui social
di Alessandro Mastroluca | 19 ottobre 2022
La gioia per una vittoria attesa, per un nuovo inizio. E insieme il dolore che non conosce consolazione, che non ha rimedio. Un compendio di emozioni opposte ed estreme agitavano Li Tu, australiano di 26 anni, mentre piangeva per la felicità e il vuoto della perdita, agitato dai singhiozzi, e si baciava il polso.
Aveva appena vinto il suo primo titolo Challenger a Seoul dopo aver battuto i connazionali Christopher O’Connell and James Duckworth, e superato in finale il cinese Yibing Wu. Il giorno dopo la finale, lunedì 17 ottobre, sua madre avrebbe dovuto festeggiare il compleanno. Ma è morta di cancro il 24 settembre scorso.
Li Tu ha tenuto un toccante discorso al suo funerale poi il giorno successivo, il 30 settembre, è ripartito per la Corea del Sud per giocare prima a Gwangju poi a Seoul e questa settimana a Busan. “Vincere questo torneo il giorno prima di quello che sarebbe stato il suo compleanno è una sensazione speciale, uno dei miei ricordi più belli” ha detto Tu che ha rivelato quanto successo solo dopo la finale in un emozionante messaggio su Instagram.
“Gli ultimi sono stati i due mesi più duri della mia vita – ha scritto –. Ti ho vista lottare contro il cancro, combattere ogni giorno e perdere lentamente conoscenza. Ho continuato i miei allenamenti perché mi dicevi fermamente di andare avanti, mi rassicuravi che saresti stata meglio. Ero al tuo fianco quando hai esalato l’ultimo respiro il 24 settembre, circondata dalla nostra famiglia che ti ha voluto tanto bene. Pochi giorni prima di morire, mi hai detto: ‘Ci vedremo in Corea’. E sono scoppiato a piangere. Quando sono venuto in Corea il giorno dopo il funerale, non ero sicuro che sarei riuscito a giocare. Ma prima di ogni partita guardavo il cielo, ti vedevo e non riuscivo a non sorridere. Ce l’abbiamo fatta mamma”.
Buona promessa da junior, l’australiano ha debuttato nel circuito ITF nel 2011 ma ha vinto la prime partite solo a febbraio del 2014. Ad aprile di quello stesso anno, però, ha abbandonato il tennis. Sei anni dopo, durante il lockdown del 2020, gli è tornata la voglia e ha deciso di riprovarci.
La sua carriera si è rimessa in marcia ad agosto del 2021 quando ha vinto il suo primo titolo alla prima finale ITF a Monastir, in Tunisia, battendo l’argentino Mateo Nicolás Martínez. Rimasto in Tunisia, a settembre Tu ha vinto altri due Futures in finale contro Gabriel Décamps e Ryota Tanuma. A novembre ha festeggiato un quarto titolo, stavolta a Saint Dizier, in Francia, superando nella sfida per il titolo il connazionale Dane Sweeney.
Il 2022 inizia col botto: vittoria a Bendigo, in finale su Andrew Harris, e al Cairo sulla terra rossa battendo Colin Sinclair. Poi gioca altre due finali, a maggio a Monastir, sempre contro lo stesso avversario, Skander Mansouri. Tu perde la prima e vince la seconda, poi a luglio fa il suo esordio a livello Challenger con una rapida progressione in termini di risultati: primo turno a Rome, in Georgia; secondo turno a Indianapolis, quarti a Winnipeg.
Poi, dopo due ulteriori eliminazioni al primo turno, parte per la Corea e vive le settimane più emotivamente intense della sua carriera. Grazie al successo a Seoul, è salito al numero 190 del ranking ATP guadagnando oltre 100 posizioni in classifica in una settimana. “Sull’aereo che mi portava in Corea ho pianto tanto – ha detto a First Serve –, ma per qualche motivo avevo delle buone sensazioni, sentivo che mia madre sarebbe stata al mio fianco. Per questo guardavo sempre verso il cielo prima delle partite, e qualche volta anche ai cambi campo quando avevo bisogno di un po’ di energia in più. Questo mi ha aiutato tanto”.
Al dolore per la perdita della madre, Tu potrà bilanciare una gioia non sportiva di quelle che possono cambiare la vita. A novembre, infatti, sposerà la sua storica fidanzata Kimberley. Poi si dedicherà alla preparazione per il 2023, sognando di centrare le qualificazioni in uno Slam.