Chiudi
Partenza lenta del vincitore dei primi due Slam dell’anno, che domina per due set ma poi rischia di farsi trascinare al quinto dal giovane argentino che non è certo uno specialista dei prati. Al prossimo turno lo aspetta il lituano Berankis. Il canadese eliminato all'esordio dallo statunitense Cressy, ultimo 'moicano' del serve&volley
di Enzo Anderloni | 28 giugno 2022
Come sta il piede sinistro di Rafael Nadal? E’ ancora addormentato o solo un po’ insonnolito? La sofferta vittoria in quattro set all’esordio dei Championships di Wimbledon 2022 non offre una risposta chiara, anche perché l’avversario che ha strappato un set al vincitore dei primi due Slam stagionali sull’erba del Centre Court non era un grande specialista dei prati bensì l’argentino Francisco Cerundolo, 23 anni, n.41 del mondo, con buoni precedenti su terra battuta e campi duri americani (semifinalista a Miami quest’anno, quando approfittò nei quarti del ritiro di Jannik Sinner).
Nadal, con i suoi due Slam 2022 in tasca (Melbourne e Parigi) e il trattamento al piede cui si è sottoposto la settima successiva al Roland Garros, affronta questa strana edizione di Wimbledon che non offre punti ATP come un grande esperimento per il suo futuro.
Se in effetti il nervo che in passato gli si è sempre infiammato ( causa sindrome Muller-Weiss) costringendolo a giocare con un’iniezione anestetica ora è “intorpidito” (così è stata spiegata la piccola operazione) e gli permette di allenarsi e competere senza soffrire troppo, le prospettive sono quelle di tentare di vincere i Championships, salire a 23 Slam e addirittura puntare su New York per tentare la realizzazione del poker, quel Grande Slam che non riesce più dal 1969, opera del grande Rod Laver.
Altrimenti… se il dolore non si sopisce, c’è sempre la famiglia, il figlioletto in arrivo, il mare delle Baleari e la sua bellissima barca.
Sulla prestazione di oggi di sicuro pesa una preparazione limitata: qualche giorno sui campi in erba del Club di Maiorca dove si svolge una tappa dell’ATP Tour, qualche giorno a Wimbledon, compresa quella sessione di giovedì scorso quando ha saggiato il centre Court con Matteo Berrettini. A ripensare al selfie che si son fatti insieme alla fine dell’allenamento e al fatto che l’azzurro ha dovuto dare forfait oggi causa Covid, Rafa non dormirà sonni tranquillissimi.
Resta il fatto che sia l’azzurro che Marin Cilic, altra vittima del contagio, erano entrambi nella sua metà di tabellone e rappresentavano probabilmente gli ossi più duri verso i turni nobili del torneo.
La determinazione dei primi due set contro Cerundolo è un buon segnale. Il ritmo lento, i colpi spuntati e poco profondi della terza partita (persa) ma anche della quarta, portata a casa d’orgoglio, lasciano dubbi che il confronto del secondo turno con il lituano Berankis forse non potrà togliere del tutto.
Nadal però sa godersi la vita giorno per giorno: oggi ha chiuso 6-4 6-3 3-6 6-4, è passato, ha esultato. E’ vivo e può ancora coltivare quella che lui chiama “illusion”, il sogno di diventare sempre migliore, il migliore, che gli ha instillato sin da piccolo lo zio Toni. I problemi sono quelli degli altri, quelli che se lo troveranno davanti, dall’altra parte della rete.
A Londra tutti sognano una finale Nadal – Djokovic. Il nostro Matteo Berrettini era indicato come uno dei possibili guastatori (i bookmakers lo davano terzo favorito del torneo) ma ora che lui e Marin Cilic, entrambi nella parte bassa del tabellone, hanno dovuto ritirarsi per la positività al Covid-19, la strada per Nadal appare meno impervia.
Ai forfait di cui sopra va aggiunta la caduta di Felix Auger-Aliassime, testa di serie n.6, che ha ceduto al serve&volley asfissiante dello statunitense Maxime Cressy, uno che segue a rete la battuta su tutte le superfici. Figuriamoci sull’erba. A sorpresa è scivolato fuori dal torneo anche il talentino danese Holger Rune, messo sotto in tre set dal solido statunitense Marcos Giron.
Sopravvissuti al primo turno invece Stefanos Tsitsipas (che però ha lasciato un set allo svizzero Ritschard), Nick Kyrgios (che l’ha però spuntata solo 7-5 al quinto set contro la wild card britannica Paul Jubb, Denis Shapovalov ( 6-1 al quinto set al francese Rinderknech) e Taylor Fritz (tre set a zero al nostro Lorenzo Musetti): tutta gente che non trema di sicuro all’idea di sfidare Nadal sull’erba.
Ma la strada è lunga. Per arrivare fino a Djokovic, Nadal deve vincere altre 5 partite, di difficoltà progressiva. Il cammino è appena cominciato.