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San Pietroburgo: Rublev, 2020 da record

A San Pietroburgo, ha vinto il quarto titolo del 2020: eguagliato il primato ATP di Djokovic. Sconfitto Borna Coric, battuto per la seconda volta in finale nel torneo

di | 18 ottobre 2020

Andrej Rublev ha dipinto l'icona russa più famosa del mondo, la Trinità conservata alla Galleria Tret'jakov di Mosca. Il quasi omonimo Andrey Rublev icona sta provando a diventarlo, almeno del tennis. Numero 2 di Russia, prossimo numero 8 del mondo la prossima settimana, ha vinto a San Pietroburgo il quarto trofeo, e il secondo ATP 500, del suo 2020.

Ha superato 7-6(5) 6-4 Borna Coric, sconfitto qui in finale per il secondo anno consecutivo. Ha così eguagliato il primato stagionale di quattro titoli ATP di Novak Djokovic. Il numero 1 del mondo è l'unico che abbia vinto più partite del russo nel circuito. Il match si è indirizzato nel tiebreak del primo set, in cui Rublev ha rimontato da sotto 2-5 vincendo gli ultimi cinque punti di fila. “Stava giocando molto bene, lui è uno di quei tennisti famosi per il loro spirito combattivo ma è soprattutto un bravo ragazzo" ha detto dopo il match il russo.

Rublev ha perso appena 12 punti con la prima servizio in tutto il match, in cui ha continuato ad aggredire con metodica costanza e geometrica potenza il croato, limitato alla difesa e impossibilitato spesso al contrattacco. “Venerdì è morta mia nonna, è stata molto dura" confessa Rublev, "sono molto felice di aver vinto questo torneo che per me è davvero speciale. Ho cercato di non pensarci, sono felice di come sto giocando e cercherò di concentrarmi sulle cose che ancora devo migliorare. E sono tante"

Rublev è diventato così il quinto russo nell'albo d'oro del torneo. Il suo nome segue quelli di Yevgeny Kafelnikov (1995), Marat Safin (2000-’01), Mikhail Youzhny (2004), oggi coach di Denis Shapovalov che proprio Rublev ha battuto in semifinale, e Daniil Medvedev (2019).

Con questa vittoria, Rublev stacca l'argentino Diego Schwartzman, nono nel ranking ATP la prossima settimana, di 249 punti. Matteo Berrettini, che è decimo ed oggi primo degli esclusi dalle ATP Finals, ha 105 punti di svantaggio rispetto all'argentino.

Il numero 1 azzurro però ne perderà 200 il 9 novembre, ovvero quelli della sua unica vittoria nel round robin al Masters dell'anno scorso, la prima per un italiano in singolare nella storia del torneo.

"So che ho una buona possibilità di qualificarmi - ha ammesso il russo - e non me lo sarei aspettato a inizio stagione. In ogni caso, se non dovessi arrivare a Londra per me il 2020 sarebbe buonissimo lo stesso. Qualificarsi vorrebbe dire avere un'occasione in più per dare il meglio contro i migliori del mondo”.

"ORSI" CONTRO "LEONESSE": L'ESIBIZIONE

Dopo la finale di doppio, che ha incoronato Jürgen Melzer e Eduard Roger-Wasselin grazie al 6-2 7-6(4) su Marcelo Demoliner e Matve Middelkop, si è giocata una curiosa esibizione di doppio a squadre. da una parte gli "Orsi": c'erano Danil Medvedev; il direttore del torneo, che è anche direttore generale della squadra di calcio dello Zenit San pietroburgo Alexander Ivanovich Medvedev; e come capitano il croato Dejan Lovren, difensore dello Zenit, squadra allenata in passato dal commissario tecnico dell'Italia Roberto Mancini.

Dall'altra, le "Leonesse": Dinara Safina, che ha risposto con simpatia in una diretta streaming alle domande dei fan e la campionessa del Roland Garros 1997 Iva Maioli, guidate dal vice allenatore dello Zenit, Anatoly Tymoshchuk. Hanno vinto loro per 6-2, tra il divertimento generale.

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