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Tiafoe, Korda, Shelton, Brooksby e non solo: 8 amerikani al 3° turno a Melbourne!

Agli Australian Open straordinaria prestazione di gruppo degli americani con tanti giovani già consolidati e promesse del futuro

di | 19 gennaio 2023

Ben Shelton è nato ad Atlanta (Usa) il 9 ottobre del 2002 (Foto Getty Images)

Ben Shelton è nato ad Atlanta (Usa) il 9 ottobre del 2002 (Foto Getty Images)

Il tennis USA è tornato in massa. Le promesse dell’anno scorso si concretizzano nel primo Slam dell’anno, a Melbourne. Anche se Serena Williams ha ammainato la bandiera e Venus cerca drammaticamente di insistere a dispetto dei 42 anni, nel 2022 il tennis USA, maschile e femminile, ha vinto più titoli di singolare e doppio di tutte le nazioni: 22 sul Tour ATP e 21 su quello WTA. Col record in classifica dJessica Pegula, n. 3 a fine anno, il miglior piazzamento di un americano dalla solita Serena nel 2016. E, dietro la 28enne di stampo universitario, spiccano la 18enne Coco Gauff, dalle immense promesse, e la ritrovata Madison Keys dal servizio-bomba. Con Collins che tiene duro mentre le giovani Anisimova e Kenin si sono smarrite.

Ma quello che fa più scalpore è il boom degli uomini: al di là del ko del numero 1 del gruppo, il 9 del mondo Taylor Fritz che inciampa nella giornata offensiva di grazia dell’eroe di casa Australia, Popyrin, ci sono 13 giocatori americani nei primi 100, con molti prospetti giovani estremamente interessanti. Che si stanno mettendo in luce agli Australian Open, promuovendo 8 rappresentanti al terzo turno al livello degli anni d’oro. Facendo cullare sogni di grandezza soprattutto nello spicchio finale di tabellone che avrebbe potuto sfruttare Matteo Berrettini se non avesse mancato il match pont contro Murray di tabellone. Sempre ricordando che dall'ultima finale americana agli US Open, con Andy Roddick nel 2006, quattro diversi yankees sono arrivati 7 volte ai quarti ma Tiafoe è stato il primo, a settembre, ad arrivare alle semifinali locali di uno Slam in generale dopo John Isner nel 2018. Sempre Roddick è stato l’ultimo finalista Majors a Wimbledon 2009 e l’ultimo campione Slam a New York nel 2003. Un’emorragia che agli Australian Open perdura dal trionfo 2003 di Andre Agassi. 

Tommy Paul (Foto Getty Images)

PAROLA DI JOHN MCENROE

“I nostri ragazzi si sono spinti l’un l’altro, aiutandosi a vicenda a credere che potessero gareggiare ad alto livello”, racconta il mitico John McEnroe. “Se devo scegliere un nome prendo Sebastian Korda che è quello più in crescita e con migliori prospettive. Anche Frances Tiafoe ha fatto grandi progressi: è un fenomenale colpitore, un legittimo top ten e può andare molto avanti”. Così parlò SuperMac, ma intanto a Melbourne, dietro al 22enne Seb dalle lunghe leve (figlio d’arte degli ex pro Petr e Regina Rajchrtova), brillano anche altri due giovanissimi: Ben Shelton, 20 anni, 89 ATP, e JensOn Brooksby, 22 anni, 39. Che sono anche più intriganti come personaggi.

L’ex campione NCAA 2022, Ben, 4° più giovane top 100 (dopo Alcaraz, Rune e Musetti), ha migliorato il record di papà Bryan a Melbourne del 1991, stupendo se stesso col primo terzo turno Slam peraltro alla prima trasferta fuori dagli Stati Uniti. Un fattore importante per l’eclettico mancino che, dopo aver regolato di misura Jarry, sfida l’eroe di casa Popyrin, amatissimo dal pubblico.

J.J. Wolf (Foto Getty Images)

Mentre l’altro bambino prodigio, Brooksby, all’esordio nel primo Slam dell’anno, si immette nella scia degli americani guastatori: dopo l’impresa di Mackenzie McDonald contro il campione uscente e numero 1 del torneo, Rafa Nadal, lui elimina il numero 2 del tabellone, Casper Ruud, finalista l’anno scorso a Parigi e New York. Col brivido del terzo set quando manca 3 match point e si fa riprendere da 5-2 e poi battere al tie-break. Ma aggiudicandosi 50 volte su 68 i lunghissimi scambi cui lo costringe uno dei regolaristi più solidi del circuito e dominando il quarto set nel condizioni peggiori per un neofita, conferma l’attitudine mentale da primattore: “Sono davvero orgoglioso di come ho reagito mentalmente. Sono felice di aver tenuto il livello, sentivo che stavo giocando molto bene e mi sforzavo di non decentrarmi game dietro gambe”.

Ben deciso ad insistere, soprattutto nella prospettiva del derby contro Tommy Paul che doma in 5 set l’eterna promessa Slam, Davidovich Fokina: “Sarà un’altra battaglia. Tanti americani stanno facendo molto bene e questo ci stimola a vicenda. Non vedo l’ora di giocare il prossimo match”. Cercando la rivincita di Cincinnati.

Michael Mmoh (Foto Getty Images)

SORTEGGIO AMICO

Il 24enne, 67 del mondo, JJ Wolf, anche lui di stampo universitario (Ohio State University fino al 2019), e Michael Mmoh, 25enne 107 ATP ripescato dalle qualificazioni, approfittano di avversari spremuti come Schwartzman e convalescenti come Sasha Zverev. Dopo due turni favorevoli, la strada si fa durissima per Seb Korda contro David Medvedev, e il 24enne numero 17 del mondo, Francis Tiafoe, ha un match alla pari contro Khachanov col quale ha perso due volte su due, esattamente come il 27enne numero 65 ATP, McDonald, che deve neutralizzare il velocissimo Nishioka (precedenti 1-3). 

Intanto il servizio-volée di Cressy (25 anni, n.41) s’infrange contro la solidità del super 19enne Holger Rune e Brandon Holt, 24enne 215 della classifica cede alla distanza. Ma lo squadrone Usa minaccia comunque l’Australia come ai tempi belli dopo tanto lavoro in profondità e tanta umiltà, rinunciando alla ricerca del numero 1, ma cercando talenti in tutto il paese allevando ottimi giocatori. La base darà presto la star.

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