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L'americano n.32 del mondo, allenato da Brad Stine, storico coach dell'ex n.1 del mondo Jim Courier, soffre ancora di alti e bassi ma quest’anno ha battuto top player come Zverev, Sinner e Shapovalov. A Montreal si è offerto lo scalpo del fenomeno emergente, n.4 del mondo. In prospettiva Nitto ATP Finals, importanti successi di Casper Ruud e Marin Cilic. Cadono clamorosamente Tsitsipas e Rublev
di Enzo Anderloni | 10 agosto 2022
Tommy Paul, 25 anni de New Jersey, è uno di quelli che giocano bene ma ai quali manca sempre qualcosa per arrivare fino in fondo. Ciononostante crescono e si tolgono delle belle soddisfazioni in attesa di quel definitivo clic (sempre che arrivi) che li trasformi da buoni giocatori in grandi giocatori. Di ambizioni ne cova tante e importanti da quando, nel 2015, è stato n.3 del mondo juniores e ha vinto il titolo al Roland Garros.
A Montreal si è tolto la soddisfazione di far cadere la testa di serie n.2 del torneo, l’attesissimo “nino de oro” Carlos Alcaraz, che, dovunque va, suscita l’entusiasmo e l’empatia della gente per la spontaneità e la freschezza atletica con cui affronta ogni partita. Il problema è che anche lui non è più una sorpresa ma la solida realtà di un n.4 del mondo che tutti a questo punto vogliono battere. Anche se hai solo 19 anni, se ti presenti in giro per il mondo con in tasca i trofei di Miami, Barcellona e Madrid e la fama del fenomeno assoluto non puoi concederti cali di attenzione, perché gli altri ti affrontano sapendo che non possono concederti nulla.
Tommy Paul ha fatto proprio così, ha contrastato lo spagnolo con il suo solidissimo tennis di attaccante da fondocampo, supportato da un notevole servizio, e gli è rimasto attaccato punto a punto. Ha perso il primo set al tie-break (il successo ha permesso allo spagnolo di diventare il primo giocatore dopo Novak Djokovic nel 2011 a vincere sempre al meno un set nelle ultime 50 partite disputate) ma non si è arreso. Ha continuato ad alimentare una spettacolare battaglia di bordate da fondocampo anche quando è scivolato sotto prima 3-0 e poi 4-1. Coasì è riuscito a rimontare e ha trascinato Alcaraz fino a un nuovo tie-break.
E lì si è conquistato un primo set point, sul 6-5, che ha fallito. Poco dopo si è trovato sull’orlo del baratro quando, sul 6-5, Alcaraz ha avuto un match-point sulla racchetta. Non è riuscito a sfruttarlo (nonostante il sostegno del pubblico, tutto dalla sua parte) e poco dopo il buon Tommy ne ha approfittato per pareggiare il conto dei set.
Nel terzo set, l’allievo di Brad Stine, storico coach dell'ex n.1 del mondo Jim Courier, ha fatto vedere a tutti perché, anche se è ancora solo n. 32 del mondo quest’anno ha battuto gente come Alexander Zverev (a Indian Wells), Jannik Sinner (a Eastbourne) o Denis Shapovalov. Ha dovuto salvare due palle break per tenere il primo turno di servizio ma poi è stato prontissimo a portarlo via al n.4 del mondo sul 2-1. E poi ha tenuto con autorevolezza i suoi turni fino al 6-7 7-6 6-3 finale.
Al terzo turno l’attende il vincitore tra il croato Marin Cilic, n.16, e il russo Karen Khachanov, n.28 (con il quale ha vinto quest’anno al Queen’s). Gente meglio piazzata di lui. Gente che giocando come oggi potrebbe battere per provare a diventare uno dei leader della nuova generazione statunitense, della quale attualmente è il n. 5 dietro a Fritz, Opelka, Tiafoe e Cressy.
Per il terzo turno si sono qualificati con autorevolezza anche il norvegese Casper Ruud (7-6 6-3 allo slovacco Molcan) e il croato Marin Cilic (6-3 6-2 al russo Khachanov). Piazzati rispettivamente al n.4 e al n.15 della Pepperstone Race to Turin mettono dell'altro utile fieno (in questo caso, punti ATP) in cascina.
Ma è stata anche una giornata di clamorose sorprese come quella che ha visto il 20 britannico Jack Draper, n.82 del mondo, mettere al tappeto il n.5 , Stefano Tsitsipas, aggredendolo sistematicamente fino al 7-5 7-6 finale. Pesante, in prospettiva Nitto ATP Finals, anche la sconfitta di Andrey Rublev, superato con un secco 6-4 6-4 da un altro 'briton', Daniel Evans.
Difficile prevedere anche che Albert Ramos Vinolas potesse rifilare un 6-4 6-2 all'argentino Diego Schwartzman, ma ecco il quadro degli ottavi che è scaturito da un mercoledì tanto particolare:
N. Kyrgios (Aus) - A. De Minaur (Aus)
A. Ramos-Vinolas (Esp) - H. Hurkacz (Pol)
C. Ruud (Nor) - R. Bautista-Agt (Esp)
C. Norrie (Gbr) - F. Auger-Aliassime (Can)
J. Sinner (Ita) - P. Carreno Busta (Esp)
G. Monfils (Fra) - J. Draper (Gbr)
D. Evans (Gbr) - T. Fritz (Usa)
M. Cilic (Cro) - T. Paul (Usa)