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La ventenne ucraina affronterà Vika Azarenka, bielorussa in campo come atleta neutrale. Kostyuk aveva espresso giudizi polemici per la sua presenza annunciata all'esibizione pro-Ucraina prima del torneo. La ex numero 1 del mondo poi non ha preso parte all'evento
di Alessandro Mastroluca | 31 agosto 2022
"Battere giocatrici russe è il mio modo di vincere la guerra". Marta Kostyuk, numero xx ucraina, raccontava così il suo approccio al quotidiano britannico 'The Times' alla vigilia dello US Open. Una guerra che vivrà al secondo turno una battaglia più significativa di altre: ad aspettare Kostyuk c'è infatti la bielorussa Vika Azarenka, in campo senza bandiera, e non sarà una partita come le altre.
Kostyuk è una delle più esplicite nel prendere posizione a favore delle sanzioni contro russi e bielorussi a Wimbledon: sostiene che dovrebbero essere esclusi da tutto il circuito, Kostyuk ha scelto di non prendere parte all'esibizione organizzata a New York, nel giorno dell'indipendenza dell'Ucraina, organizzata per raccogliere fondi da destinare agli aiuti umanitari per le popolazioni colpite dall'invasione russa.
Non c'era perché la USTA aveva invitato proprio Azarenka, che alla fine non ha partecipato alla manifestazione.
La Bielorussia è coinvolta nelle sanzioni sportive per il ruolo di supporto logistico fornito dal governo nelle fasi iniziali della guerra che Putin si ostina a chiamare "operazione speciale". Iniziata il 24 febbraio, l'invasione ha violato la Tregua Olimpica e per questo ha provocato le sanzioni sportive da parte del CIO e delle federazioni che ne fanno parte.
L'ITF, insieme ad ATP, WTA e ai rappresentanti degli Slam, ha scelto di escludere le nazionali dalle competizioni a squadre ma consentire ai singoli tennisti di iscriversi ai tornei come atleti neutrali, senza inni o bandiere. "Non sono d'accordo - diceva Kostyuk a marzo -, non si può essere neutrali. Anche i messaggi 'No alla guerra' mi feriscono, non hanno sostanza".
Si riferiva ai tanti messaggi come quelli pubblicati da Azarenka nei primi giorni del conflitto. "Sono devastata - scriveva l'ex numero 1 del mondo -. Vedere tante persone innocenti vittime di questa violenza mi spezza il cuore".
Kostyuk ha mantenuto una posizione chiara, rigida, dura. "Ho interrotto tutti i contatti con i giocatori russi e bielorussi di cui ero amica, perché non hanno mai preso in considerazione l'idea di venire a parlarmi. Fanno finta che non stia succedendo niente e pretendono anche di essere loro le vittime della situazione" ha detto a Eurosport UK ad aprile.
"Quello che sta succedendo non è un segreto - spiegava -. Non serve essere addentro alla politica per sapere chi ha invaso chi, chi sta bombardando chi. E' facile, e non puoi essere neutrale".
Per questo ha deciso di non partecipare all'esibizione Tennis Plays for Peace, che ha portato a più di 1,2 milioni di dollari la somma raccolta dallo US Open per gli aiuti umanitari in Ucraina. "Quando ho saputo che ci sarebbero stati russi e bielorussi, ho comunicato subito che non avrei partecipato" ha detto al sito BTU alla vigilia dell'esibizione.
Kostyuk si è anche lamentata del fatto che gli organizzatori non abbiano chiesto agli ucraini e alle ucraine cosa ne pensassero di questa decisione, vista dalla USTA come un modo per portare un messaggio di pace. "L'hanno organizzata nel giorno dell'indipendenza dell'Ucraina, ma di quello che gli ucraini pensano non interessa nessuno" ha detto.
Kostyuk l'è presa particolarmente con Azarenka. L'ex numero 1 del mondo, infatti, fa parte del Players Council, il consiglio che racchiude i rappresentanti delle giocatrici all'interno del board della WTA, l'associazione delle tenniste professioniste.
New York, le stelle del tennis in campo per l'Ucraina
Azarenka ha parlato con Serhiy Stakhovsky, ex tennista ucraino che nel 2013 riuscì a sorprendere Roger Federer a Wimbledon, e con Gael Monfils, marito della ex numero 1 d'Ucraina Elina Svitolina, oggi scesa al numero 64 del mondo, assente dal circuito perché incinta del suo primo figlio.
"Ma non ha detto niente a me, anche se non posso dire di essere invisibile. Forse non vengo vista abbastanza perché non sono sufficientemente in alto in classifica. Ma sono stata abbastanza attiva dal momento in cui è iniziata la guerra. Ma forse Azarenka non voleva parlare con me della guerra, sapendo che non ha buoni rapporti personali con noi".
All'esibizione c'era invece Darija Serrhiivna Snihur, nome semplificato in Daria Snigur, che ha festeggiato al primo turno la sua prima vittoria nel circuito WTA contro l'ex Top 10 Simona Halep. "Una vittoria per la mia famiglia e per l'Ucraina" ha detto la ventenne di Kiev, alla prima presenza in uno Slam.
Ora tutti gli occhi saranno su Kostyuk, che proverà a vincere la sua guerra, come diceva al Times, battendo un'avversaria come Azarenka che secondo lei non dovrebbe nemmeno partecipare ai tornei.