-
Eventi internazionali

Zheng, dalla Cina con amore. … E migliaia di chilometri in auto!

La 19enne che ha eliminato la Halep qualificandosi al terzo turno del Roland Garros rivive gli ultimi due anni di sacrifici e di progressi, nel nome di Li Na.

di | 27 maggio 2022

Forse Simona Halep stava davvero male. Forse sta pagando gli sforzi di una carriera ricca di soddisfazioni ma anche di grandi sforzi per tener botta alle picchiatrici del tennis moderno. Forse, però, la cinesina Zheng Qinwen, 19enne di Whuhan, che a gennaio ha rotto il muro delle “top 100 ed è ora 74 WTA, è una cliente pericolosa. Come dice la fresca esplosione della cinese, che è nata dai tornei Futures dell’anno scorso battendo protagoniste di quel livello, come Fruhvirtova e Krunic, collezionando 8 titoli, e si è manifestata al debutto sul massimo circuito a Palermo dove Qinwen ha colto la prima affermazione sul circuito pro sulla russa d’Italia Samsonova.

E poi ha continuato a crescere in questi primi mesi dell’anno, con la semifinale di Melbourne 1, con le qualificazioni al primo Slam, agli Australian Open, col primo successo in un tabellone doc contro Sasnovich, per poi cedere a Sakkari. Fino a questo eclatante successo per 2-6 6-2 6-1 contro l’ex numero 1 del mondo e regina di Parigi, Halep, grazie al quale avanza al terzo turno. Che è ovviamente il suo record nei Majors.

ESEMPI E MAESTRI

 La ragazza è cresciuta studiando i video della eroina Li Na e imitando la sua aggressività da fondocampo. Durante Wimbledon 2018, mentre il suo agente parlava con marito della mitica pioniera del tennis cinese elogiandone gioco e tecnica, lei commentava perplessa: “Il vero problema è che devo imparare come giocare a tennis”. Davvero un’affermazione curiosa, considerando che è stata allevata a Pechino dal Carlos Rodriguez, la guida storica di Justine Henin.

Che le ha insegnato: “Come essere un buon atleta e una persona corretta”. Ma per fare il passo successivo è emigrata in Spagna, dall’ex pro Pere Riba: “Mi ha insegnato a essere più continua non solo ad essere aggressiva. Me l’avevano detto in tanti anche prima ma è stato l’unico che ha avuto la pazienza di ripetermelo ogni singolo giorno finché non m’è entrato in testa e mi è venuto naturale”. Con l’ulteriore accorgimento psico-tecnico di farla giocare soprattutto sulla terra rossa: “ Ora come ora mi piace giocarci, so che devo avere molta più pazienza che sul cemento, mentre sul duro devo essere più aggressiva e veloce. Quando gioco sulla terra so che sul rosso tutto va più lento”.

Che le ha insegnato: “Come essere un buon atleta e una persona corretta”. Ma per fare il passo successivo è emigrata in Spagna, dall’ex pro Pere Riba: “Mi ha insegnato a essere più continua non solo ad essere aggressiva. Me l’avevano detto in tanti anche prima ma è stato l’unico che ha avuto la pazienza di ripetermelo ogni singolo giorno finché non m’è entrato in testa e mi è venuto naturale”. Con l’ulteriore accorgimento psico-tecnico di farla giocare soprattutto sulla terra rossa: “ Ora come ora mi piace giocarci, so che devo avere molta più pazienza che sul cemento, mentre sul duro devo essere più aggressiva e veloce. Quando gioco sulla terra so che sul rosso tutto va più lento”.

Così come ha studiato sui video della Li Na, la grande speranza cinese di oggi ha studiato le avversarie, specificatamente Sakkari e Halep che ha incrociato a gennaio sul cemento australiano: “Ho avuto l’impressione che abbiano vinto per colpa dei miei errori, ho capito che si può vincere di continuità, di concretezza, di solidità. Tornata a casa mi sono scritta bene in evidenza questi pensieri in un libro di appunti, anche per le sensazioni che dà giocare in un grande stadio dove non ero mai stata”.

SOGNI E MENTALITA’

Zheng non si sente inferiore alle coetanee di nome, Raducanui, Fernandez, Tauson e Kostyuk. Ma è molto acuta nelle riflessioni: “Per il momento, sono quelle in testa alla nostra fascia di età. Voglio recuperare il ritardo. Di sicuro il loro successo mi dà più informazioni su come arrivarci. Crederò sempre che posso essere migliore”. La sua prima qualità è “una grande immaginazione che mi fa sempre guardare avanti, nel tempo”. Ma c’è anche tanto lavoro e ostinazione.

Due anni fa, è stata la prima giocatrice cinese a riprendere i viaggi internazionali, ha attraversato l’Europa in auto con sua madre e il suo team, riluttante a prendere voli a causa del Covid-19. “Eravamo sempre in giro, da Barcellona alla Germania, all’Italia, alla Repubblica Ceca. Facevamo anche 17 ore di viaggi fermandosi solo per mangiare. Me mi guardo indietro, mi viene da pensare: “Wow! Non posso credere di averlo fatto”. Passare un giorno e mezzo in macchina solo per giocare un torneo, che non era nemmeno un WTA, ma un ITF, è un’avventura, è stata davvero una bella esperienza per me. Perché andare a tutti i tornei non è stato facile, e io volevo davvero cogliere l’occasione, non volevo perdere al primo turno e guidare per altre 22 ore tornando a casa. Volevo fare qualcosa per giustificare tutte quelle pre in viaggio”.

Dalla Cina con amore, benvenuta nel tennis.

Loading...

Altri articoli che potrebbero piacerti