Chiudi
L'Italia è la seconda nazione per Top 200 nel ranking ATP di questa settimana. Dei 19 giocatori in questo gruppo, undici sono nati negli anni 200. Nessun'altra nazione con almeno dieci Top 200 vanta un'età media così bassa
di Alessandro Mastroluca | 14 febbraio 2023
Il futuro del tennis maschile italiano marcia verso un orizzonte di soddisfazioni. Questa settimana, infatti, l'Italia vanta 19 giocatori tra i primi 200 al mondo. Di questi, solo 2 hanno superato i 30 anni e ben 11 sono nati negli anni Duemila.
I numeri parlano chiaro. Sono 45 le nazioni che questa settimana, nel ranking pubblicato lunedì 13 febbraio 2023, vantano almeno un giocatore tra i primi 200 del mondo. L'Italia è seconda, insieme alla Francia (19), dietro solo agli Stati Uniti, che ne hanno 21. Questo l'elenco dei giocatori italiani nella Top 200 della classifica ATP, che si basa sui migliori piazzamenti nelle ultime 52 settimane:
Ma l'età media dei Top 200 italiani, 23,9 anni, è la più bassa fra quella delle nazioni con più di dieci giocatori tra i primi 200. E una delle più basse in assoluto.
L'Italia dei giovani continua, infatti, a scalare la classifica. Nel ranking di questa settimana undici dei nostri Top 200 sono nati negli anni Duemila. Guidano la lista gli unici due Top 20 italiani questa settimana nella classifica ATP. Il capofila è Jannik Sinner, numero 1 d'Italia e 14 del mondo, rientrato in Top 15 grazie al settimo successo in carriera nel circuito maggiore a Montpellier. L'altoatesino, classe 2001, non rientra più nel novero dei Next Gen, al contrario di Lorenzo Musetti, il più giovane dei Top 100 azzurri, che aveva chiuso il 2021 da numero 59 del mondo ma nel 2022 è esploso grazie ai primi due titoli ATP in carriera, ad Amburgo in finale su Carlos Alcaraz e a Napoli nel derby contro Matteo Berrettini.
Fanno invece parte del gruppo dei Next Gen, i migliori Under 21 del circuito mondiale, anche i diciannovenni Luca Nardi (numero 158) e Francesco Maestrelli (179); i ventenni Musetti, Giulio Zeppieri (166), Flavio Cobolli (170), Luciano Darderi (185); il ventunenne Matteo Gigante, numero 194 del mondo, entrato per la prima volta in Top 200 proprio questa settimana grazie al primo titolo Challenger nel terzo dei tornei organizzati a Tenerife. Hanno invece compiuto 21 anni l'anno scorso, e dunque sono usciti dal novero dei Next Gen, Francesco Passaro (108), Matteo Arnaldi (109) e Mattia Bellucci (149).
Il ricambio generazionale, iniziato ma tutt'altro che completo, appare evidente. Soltanto due, infatti, gli Over 30 tra i Top 200 italiani: Fabio Fognini (66), secondo azzurro più titolato nell'era Open nel circuito ATP, e l'ex semifinalista del Roland Garros Marco Cecchinato (89).
Una delle chiavi del successo del movimento italiano maschile sta nella quantità e nella qualità dei tornei Challenger organizzati in Italia. Nel 2021 e nel 2022, solo per restare alle ultime stagioni, metà dei trionfi italiani in questo circuito sono maturati nei tornei di casa. Nella scorsa stagione, i Next Gen italiani ne hanno vinti dieci, ovvero si sono aggiudicati un quarto dei trionfi complessivi stagionali nel circuito, il secondo per importanza nel tennis maschile, degli Under 21.
Anche in questo caso i numeri parlano chiaro. Oggi le quattro nazioni con più Top 200 sono, nell'ordine, Stati Uniti (21), Italia (19), Francia (19), Argentina (14). Guarda caso, sono proprio le quattro nazioni con più vittorie nei Challenger nel 2022. Non solo. Italia (28), USA (21) e Francia (18) sono anche le tre nazioni che ne hanno organizzati di più. L'unica altra nazione con più di dieci Challenger ospitatin nel 2022 è la Spagna (12), quinta per numero di giocatori tra i primi 200 del mondo.
Non può essere solo una coincidenza. Ma una delle vie per coltivare il talento, per alimentarlo e far crescere la spinta positiva e propulsiva. Certo, campioni si nasce. La presenza di eventi attraverso i quali promuovere il talento, però, permette ai talenti di mettersi alla prova, di misurarsi e di crescere. E' uno dei passaggi di quel "Sistema Italia" che la Federazione sta portando avanti da oltre dieci anni, presentato durante gli Australian Open e negli USA durante il Simposio Internazionale PTR.