-
Eventi internazionali

Reloaded: l'inarrestabile scalata record di Carlos Alcaraz

Reloaded 2022: 10 storie che hanno lasciato il segno nell’annata. Nessuno prima di Carlos Alcaraz era riuscito a correre così velocemente verso la prima posizione del ranking Atp. Tutti i record stabiliti dallo spagnolo in 12 mesi indimenticabili. Fino al 28 dicembre, tutti i giorni alla stessa ora, tante emozioni da rivivere

di | 21 dicembre 2022

Carlos Alcaraz come Bob Beamon. Un salto nel futuro, un balzo in avanti di 32 posizioni che non ha riscontro nella storia del tennis. Il 19enne spagnolo non è soltanto il più giovane tennista numero 1 della storia, ma è soprattutto il numero 1 di fine anno ad aver scalato il maggior numero di posizioni nell'anno della sua incoronazione. A fine 2021, o inizio 2022, il campione di Murcia era numero 32 del mondo e ora guarda tutti dall'alto in basso. Un record, questo, tra i più incredibili della storia del tennis.
Se analizziamo la posizione d'inizio stagione di tutti i numeri 1 di fine anno, vediamo che l'unico non top 10 a balzare al comando 12 mesi dopo è stato Novak Djokovic: il serbo era numero 12 del mondo a fine 2017 ed era numero 1 del mondo a fine 2018. Tutti quelli arrivati per la prima volta al vertice del ranking di fine anno, lo hanno fatto scalando posizioni decisamente più abbordabili. Roddick era n° 10 nel 2002 e n° 1 nel 2003, Rafael Nadal era n° 9 nel 2016 e n° 1 nel 2017, Lleyton Hewitt era n° 7 nel 2000 e n° 1 nel 2001, Andre Agassi era n° 6 nel 1998 e n° 1 nel 1999, Gustavo Kuerten era n° 5 nel 1999 e n° 1 nel 2000, infine Rafael Nadal era n° 4 nel 2012 e n° 1 nel 2013. Tutti gli altri numeri 1, dodici mesi prima dell'incoronazione, erano n° 2 e 3 del mondo.

Alcaraz non era compreso neppure tra i primi 30 del mondo. Lo spagnolo ha iniziato l'anno da  numero 32 del mondo, ha giocato l'Open d'Australia e perso dal nostro Berrettini da numero 31, a Rio de Janeiro era 29. Dopo la vittoria in Brasile è diventato n° 19, con la semifinale a Indian Wells è salito al numero 16 e con la vittoria a Miami è arrivato al numero 11 del mondo. Poi con la vittoria a Barcellona è entrato nei top 10, ha giocato Madrid da numero 9 del mondo e lo ha vinto arrivando a Parigi da numero 6. Al Roland Garros ha fatto i quarti ed è sceso al numero 7 a inizio di Wimbledon. Dopo gli ottavi persi a Wimbledon contro Sinner, Alcaraz è tornato n° 6, con la finale di Amburgo persa contro il nostro Musetti è arrivato tra i primi 5 del mondo, con la finale a Umago, ancora persa contro un nostro giocatore (Sinner), è arrivato a n° 4 del mondo. Da n° 4 ha vinto l'US Open ed è balzato al comando del ranking, mantenendo la posizione fino alla conclusione dell'anno, nonostante l'assenza alle Atp Finals.

Ma c'è anche un altro aspetto molto rilevante nella scalata di Alcaraz. Se controlliamo la posizione di tutti i numero 1 del mondo esattamente 52 settimane prima di quando hanno raggiunto il vertice - sono 109 le successioni a numero 1 nella storia del ranking Atp - notiamo che il balzo di Alcaraz è stato ancora il più ampio. Lo spagnolo il 12 settembre 2021 era numero 38 del mondo e 12 mesi dopo numero 1. Il vecchio primato apparteneva a Marat Safin che nel novembre del 1999 era numero 25 e nel novembre 2000 numero 1. Fuori dai top 20 erano anche Jim Courier quando nel febbraio 1991, da numero 22 del mondo, ha iniziato la scalata che l'ha portato a leader nel febbraio del 1992. Di poco dentro i top 20 erano Andre Agassi (n° 19) nel luglio 1998, e Carlos Moya (18) nel marzo 1998.

 

Fino al 28 dicembre ogni sera alle 21 su Supertennis Tv, canale 64 del digitale terrestre (e in streaming sul nostro sito), le 10 puntate di Reloaded 2022, dedicate alle 10 storie che hanno lasciato il segno nell’annata. Un appuntamento da non perdere con le grandi emozioni del grande tennis

Loading...

Altri articoli che potrebbero piacerti