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Berrettini ha parlato nel media day alla vigilia dell'esordio a Wimbledon contro l'amico Lorenzo Sonego: "La cosa che amo fare di più e alla fine ho capito: è competere nei tornei più importanti, nei tornei più belli, che mi danno più emozioni"
di Francesca Paoletti, da Wimbledon | 02 luglio 2023
“Ho voglia di sentire l’adrenalina, la tensione, la paura…”. Il torneo più importante della sua carriera, nel momento più complicato della sua vita da atleta. Matteo Berrettini prepara Wimbledon 2023 con la consapevolezza delle difficoltà che lo accompagneranno fin dal match d’esordio: “Sicuramente sono stato meglio di così – ha dichiarato nel corso della conferenza stampa - , in passato sono arrivato alla vigilia di uno Slam con più fiducia e più set e match nelle gambe, sicuramente con sensazioni diverse”.
Le foto dei tennisti che hanno fatto la storia di questo torneo vestono tutte le pareti dell’All England Club, tra queste, quella che ci piace di più, ritrae lo sguardo emozionato di Matteo, finalista nel 2021: “In questi lunghi mesi di stop mi sono interrogato sulla cosa che amo fare di più e alla fine ho capito: è competere…. competere nei tornei più importanti, nei tornei più belli, quelli che mi danno maggiori emozioni. È per questo che sono qui nonostante io non sia al 100 % della condizione”.
Gli infortuni che hanno caratterizzato la sua stagione gli hanno impedito di giocare i maggiori appuntamenti sul rosso e di mettere un solo match a referto sui prati verdi: “A Stoccarda non sono riuscito a divertirmi, non sono riuscito a performare - il riferimento è al primo turno disputato in Germania contro Sonego - . Sono tornato in campo dopo tanti mesi e volevo sentire di nuovo l’adrenalina… non l’ho fatto e mi è dispiaciuto”. Da Lorenzo a Lorenzo, Sonego sarà di nuovo sulla sua strada di Berrettini nel primo turno del torneo londinese: “Ovviamente giocare un derby non è mai semplice, in modo particolare con Lorenzo che considero il mio miglior amico sul tour. Ho tanta voglia di far bene e di vivere una partita come piace a me, che vinca o che perda. Purtroppo questi mesi mi hanno portato via molte emozioni e ho voglia di sentire l’adrenalina, la tensione, la paura… speriamo anche in una vittoria, certo, ma in questo momento non posso chiedere altro. Venire qui e dire ‘arriverò in fondo a Wimbledon’ sarebbe un errore, un obiettivo sbagliato in partenza. Adesso bisogna andare piano”.
In una edizione di Wimbledon caratterizzata da dubbi e punti interrogativi, Matteo Berrettini ha una sola grande certezza: non leggerà i commenti sui social. “Non li guardo più – spiega – e non solo per i commenti negativi ma anche per quelli positivi. Anche chi mi scrive cose positive poi alla frase successiva aggiunge ‘dai che quest’anno vinciamo Wimbledon’. E anche questo è sbagliato. Ho bisogno di proteggermi perché, anche se non ci pensi più di tanto, se una cosa ti viene ripetuta alla fine può entrare nella tua testa. Cerco di proteggermi e di concentrarmi su quello che mi ha fatto arrivare dove sono arrivato, vale a dire il lavoro duro, tenere la testa bassa, lottare e fidarmi del mio team, della mia famiglia e delle mie relazioni. Quella dei social è una realtà fittizia. E’ difficile gestire queste cose, lo faccio per stare meglio con me stesso”. E per ritrovare le emozioni perdute.