BJK Cup: da tifosa a protagonista in azzurro, che storia Jasmine!

Dieci anni fa l'ultima finale dell'Italia, con il quarto titolo conquistato battendo la Russia e... Jasmine Paolini c'era. A tifare per le azzurre insieme a Tathiana Garbin, il capitano della nazionale Under 18 vincitrice della Reina/Soisbault Cup (l’allora Fed Cup europea junior: in squadra c’era anche Alice Matteucci). Da fan in tribuna a protagonista in campo è la prova che i sogni, se ci credi davvero, possono avverarsi: “Eravamo a Cagliari perché avevamo vinto la Fed Cup Junior europea, non mi ricordo il nome preciso - racconta Paolini -. E’ stato un momento emozionante vedere le ragazze vincere il titolo. È stato incredibile. Se sognavo che un giorno avrei potuto essere al loro posto? Non lo so, magari sì ma non me l'aspettavo. Ma ovviamente è un sogno che diventa realtà e domani ci giochiamo la finale".

In più la soddisfazione di aver conquistato proprio il punto decisivo: “Il match di oggi è stato una specie di giro sulle montagne russe. Sono davvero contenta per me e per la mia squadra. Credo che oggi abbiamo fatto davvero un lavoro fantastico”.

Stagione stellare per Jasmine, ed il segreto è uno solo: “Ho cominciato a credere di più in me stessa, e sono riuscita a mantenere un livello alto. Non è stato facile e non sarà facile continuare a farlo ma mi alleno ogni giorno per riuscirci”.

Il primo passo verso la finale lo ha fatto Martina Trevisan: “E’ stata una partita complicata, volevo fare bene soprattutto per Tathiana (Garbin) che ci ha sempre seguito fin da quando eravamo giovanissime. L’infortunio di Juvan? Onestamente, ero così concentrata su me stessa che non pensavo a cosa stesse succedendo dall'altra parte del campo. Non mi sono resa conto se lei ad un certo punto non stesse bene. Mi dispiace per lei”.

Il legame forte che si è creato negli anni in questa squadra è un esempio forse difficilmente imitabile. E questa finale è un successo per tutte. Nelle parole del capitano azzurro Tathiana Garbin c’è tutto l’orgoglio per un’impresa, inimmaginabile appena tre anni fa. “Eravamo molto concentrate sui primi due singolari. Martina ha portato a casa una partita dura: non era facile perché non sentiva la palla come gli altri giorni. Ma è normale, perché sei in semifinale ed hai la possibilità di arrivare in finale. È difficile giocare un match come questo: è mentalmente e lei ci è riuscita. E poi anche Jassy... con un match più o meno simile. Entrambe stanno giocando un ottimo tennis, mentalmente sono molto forti, lavorano duro ogni giorno".

"Come ho detto, credo che sia un sogno diventato realtà, perché tutte sognavamo questa finale. Siamo partite tre anni fa dal gruppo mondiale di qualificazione, quindi proprio da lontano e siamo cresciute un po' una stagione dopo l’altra - sottolinea Garbin -. In questo 2023 le ragazze hanno tutte ottenuto il 'best ranking' e la Federazione è molto orgogliosa per quello che fanno ogni giorno. A volte si giudicano le giocatrici solo per i risultati senza pensare al lavoro che fanno ogni singolo giorno. E' una questione di mentalità. Ciò che hanno fatto è qualcosa di incredibile, però, come abbiamo detto anche l'altro giorno, siamo felici ma non siamo soddisfatte. Vogliamo sempre salire e provare a spingerci fino al limite, e ci proveremo anche domani”.

Contro il Canada sognare ancora non costa nulla.