Sonego: "In Davis sono partite secche. Galarneau oggi ha giocato da top20"

E' un Lorenzo Sonego deluso quello che commenta di fronte ai microfoni la sua inattesa sconfitta contro Alexis Galarneau, n.200 del mondo ancora digiuno di vittorie sul circuito Atp, in grado però di sciorinare una prestazione da "top30 o top20". 

"Sono partite che si giocano in pochi punti, in Davis è così, è una partita secca - ha esordito il piemontese in conferenza stampa - Lui ha giocato una gran partita, forse la migliore della sua carriera, e anche la fortuna è stata dalla sua parte in alcuni punti".

Nessun alibi per una sconfitta arrivata contropronostico e sulla quale non ha affatto pesato il piccolo contrattempo muscolare al polpaccio di cui è stato vittima l'azzurro che a metà del secondo set ha richiesto l'intervento del fisioterapista: "Solo un indurimento, niente di che, dopo un game era tutto a posto. Sono a disposizione per il doppio e per qualunque cosa il capitano mi chieda".

E allora quali i motivi di questo passo falso a cui nessuno credeva, contro un avversario sconosciuto ai più, abile sul veloce, sprovvisto di coach e che nel nord America ha fin qui concentrato la quasi totalità delle sue uscite in campo? "Sapevo dall'inizio che sarebbe stato difficile, non ti aspetti certo un avversario che gioca in questo modo per tutta la partita, speri che abbia un calo e invece oggi non ce l'ha avuto - ha spiegato ancora l'allievo di coach Arbino - Ho provato a fare cose diverse, a cambiare gioco, ma lui è stato bravo a non regalare niente. Davvero congratulazioni".

Costellata di gratuiti e in costante rincorsa del suo rivale, la prestazione di Sonego ha richiamato alla memoria di molti quella del 2021 nel quarto di finale di Davis contro la Croazia, persa dall'attuale n.38 del mondo in tre set: "Ma con Gojo era diverso - ha sottolineato ancora il ventottenne - era la mia prima volta ed ero molto più indietro 'tennisticamente'. Qui invece penso di aver speso tutto e di aver fatto una buona partita. Oggi il mio avversario non ha giocato da n.200 al mondo ma da top30 o top20 e forse anche come caratteristiche è un giocatore che è riuscito a darmi fastidio quando magari ci sono giocatori più forti sulla carta ma che per caratteristiche mi fanno giocare meglio".

Di tutt'altro umore invece Alexis Galarneau, raggiante di fronte ai microfoni al termine del match forse più bello della sua carriera: "C'era un'atmosfera fantastica, i miei compagni sono stati grandiosi e mi sono davvero divertito. La pressione del pubblico non è stato un problema, sono cresciuto giocando cinque anni al college in ambienti simili e questo mi ha aiutato". 

Capace di annullare due set point nel primo set per poi chiudere il match alla prima occasione, il n.200 del mondo riconosce di "essere stato molto bravo a rimanere composto in quelle situazioni, sono restato concentrato sul momento senza pensare alle conseguenze di quello che avrebbe potuto essere".