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La Serbia ha sconfitto la Gran Bretagna grazie ai successi in singolare di Kecmanovic e Djokovic, il serbo più vincente in Coppa Davis per la sua nazione dopo la dissoluzione della Jugoslavia
di Alessandro Mastroluca, da Malaga | 23 novembre 2023
Sarà di nuovo Sinner-Djokovic. Dopo le due sfide a Torino, il contesto cambia. E' la semifinale di Coppa Davis, primo confronto diretto fra Italia e Serbia dopo la dissoluzione della Jugoslavia. Prima aveva affrontato gli jugoslavi sette volte, l'ultima perdendo 4-1 a Belgrado nel 1988. L'ultima vittoria risale al primo turno della zona Europa del 1976, inizio del viaggio azzurri verso il primo e finora trionfo in Davis della nostra storia. Allora Adriano Panatta, Corrado Barazzutti e Paolo Bertolucci chiusero 5-0 contro gli ultra-trentacinquenni Niki Pilic e Zeljko Franulovic.
Novak Djokovic ha firmato il punto della vittoria contro Cameron Norrie, numero 18 del mondo, alla terza sconfitta consecutiva in Coppa Davis. Il numero 1 del mondo si è imposto 64 64 e infilato la 21ma vittoria consecutiva in Coppa Davis, la 44ma in totale. E' il serbo con più vittorie in Coppa Davis da quando la Serbia gioca come nazione indipendente. Ha infatti staccato Nenad Zimonjic con cui condivideva il primato.
Serbia ?? semi-finalists
— Davis Cup (@DavisCup) November 23, 2023
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La Serbia ha raggiunto così la sua quinta semifinale e fatto il primo passo verso il secondo trionfo in Coppa Davis dopo quello celebrato nel 2010 in finale contro la Francia.
Djokovic ha controllato la partita, ma ha trovato comunque il modo per polemizzare con un tifoso britannico che l'aveva disturbato per il troppo tempo che impiega prima di servire. Dopo il punto con cui chiude il primo set, un manifesto della sua completezza, si gira verso lo spettatore, si porta una mano alle orecchie poi gli manda un provocatorio bacio.
Nel secondo set Norrie perde il servizio nel primo game ma mostra orgoglio e passione. Il britannico salva cinque palle del doppio break nel quinto game, prova a caricarsi e incitarsi mentre si alzano i cori "Nole! Nole!" dei tifosi serbi, apparentemente in minoranza come numero, non certo come vicinanza o decibel raggiunti.