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Il sanremese, entrato come alternate alle Intesa Sanpaolo Next Gen ATP Finals, impegna per cinque set il top-50 statunitense, in un duello deciso da pochi dettagli. Perde, ma lascia l’Allianz Cloud a testa alta. Mercoledì la sfida tutta italiana (la prima nella storia del torneo) con l’amico Passaro. "Sarà dura gestire la tensione: spero esca un bel match"
08 novembre 2022
Le due ore e dieci di battaglia dicono tutto: fra Matteo Arnaldi, terzo italiano impegnato nella giornata più azzurra di sempre delle Intesa Sanpaolo Next Gen ATP Finals, e lo statunitense Brandon Nakashima c’è stata partita e spettacolo. Le statistiche finali del 2-4 4-3 4-3 3-4 4-2 dicono 98 punti a 96 per l’americano di mamma vietnamita e papà di origini giapponesi, che dell’evento dell’Allianz Cloud è uno dei favoriti.
Tradotto: Arnaldi, che fino a domenica mattina era la prima riserva ed è stato promosso fra i titolari dal forfait del neo top-10 Holger Rune, nel suo esordio a Milano ha fatto un figurone, lottando alla pari con un top-50 destinato a un futuro ancora più importante.
È stata una sfida in pieno stile Next Gen, con cinque set di pathos ad alta velocità, pieni di ribaltamenti di fronte e decisi da pochissimi momenti chiave. In avvio è andato fortissimo Arnaldi, caricato dall’atmosfera in un primo set volato via in un attimo e superiore fino alla fine del secondo, quando il braccio ha tremato nel momento meno opportuno. Prima Matteo ha commesso un doppio fallo sul set-point/break-point sul 3-2 40-40, poi altri due (di fila) nel tie-break, che dal 7-6 in suo favore hanno dato un set-point (convertito) allo statunitense.
Ma quello che poteva sembrare un passaggio a vuoto costosissimo, in realtà non ha cambiato la condotta dell’azzurro, che spinto dalla gente ha continuato a crederci e a lottare per altri tre set.
Il terzo parziale ha dato di nuovo ragione a Nakashima, sempre al tie-break, ma nel quarto l’equilibrio si è ribaltato e a spuntarla è stato Matteo, regalandosi – e regalando al pubblico – un quinto set meritato. La differenza l’ha fatta soltanto un brutto terzo game, perso a zero al servizio, che il più esperto Nakashima si è fatto bastare per aggiudicarsi set e partita.
“Mi spiace non essere riuscito a portare a casa la partita – ha detto il sanremese in conferenza stampa –, ma sono molto contento della mia prestazione, di come sono sceso in campo e di come ho affrontato il match. Non mi sarei aspettato un esordio così, specialmente un paio di giorni fa (quando ancora non sapeva che avrebbe giocato, ndr). Mi lascia tante indicazioni positive. Sto imparando a conoscere il mio tennis, so cosa posso fare e credo si sia visto. Sono entrato in campo convinto dei miei mezzi e delle mie possibilità. Peccato per quel po’ di tensione sul 3-2 del secondo set, quando ho servito per andare due set a zero. Ma sono felice per come sono rimasto attaccato alla partita”.
“Il mio avversario – ha continuato – è molto più abituato di me giocare questo tipo di incontri: aveva già preso parte a questo torneo anche nel 2022, mentre per me ci sono state tante prime volte. Va dato merito a lui per come ha giocato nel quinto set. A questo livello non è facile giocare: tutto succede molto più velocemente, ma credo di essermi difeso molto bene. Sto crescendo, sto migliorando. Oggi, per esempio, il servizio mi ha aiutato tanto. A inizio anno servivo nettamente peggio”.
Anche se alla stretta di mano a prevalere è stata l’amarezza, l’azzurro ha lasciato il campo a testa alta, portandosi negli spogliatoi una prestazione che lascia ben sperare per il futuro, ma anche già per le prossime due sfide del round robin. A partire da quella di mercoledì alle 14 contro l’altro azzurro Francesco Passaro. “Contro Francesco – ha chiuso – non sarà facile gestire la tensione, perché siamo molto amici e abbiamo giocato spesso insieme fin da piccoli. La cosa positiva è che entrambi abbiamo già giocato un match, conosciuto il pubblico e vissuto l’atmosfera. Spero possa venire fuori una bella partita”.